Ferrari: ecco perché c'è la voglia di volare basso
Nel Reparto Corse del Cavallino il fire up della power unit montata sulla 671 (numero di progetto della macchina 2020) ha creato una certa emozione, ma l'approccio della Scuderia alla nuova stagione è molto pragmatico e freddo per non creare troppo illusioni prima del debutto in pista.
Meccanici Ferrari al lavoro nel garage
Mark Sutton / Motorsport Images
Il fire up di una monoposto è il primo vagito di una nuova monoposto. E in ogni factory è sempre un momento molto atteso che crea una sorta di agitazione, perché con la messa in moto della power unit i tecnici e i meccanici hanno la prima conferma che l’assemblaggio è stato fatto nel modo corretto.
Oltre a sentire il vagito del “primo nato” c’è modo di verificare pescaggio di benzina nel serbatoio, si controlla la portata nel sistema di alimentazione e si ha modo che non ci siano perdite di liquido nell’impianto di raffreddamento e in quello di lubrificazione.
Insomma si fanno test diagnostici che nulla hanno a che vedere con le prestazioni, ma semplicemente per vedere se tutto sta insieme senza problemi, avendo il tempo per intervenire se ci fosse qualcosa che non dovesse quadrare.
Mercedes, Ferrari e McLaren, ciascuna a modo suo, ha già svolto il compito a… casa.
Il suono del 6 cilindri turbo nelle quattro mura del reparto montaggio riempie le orecchie e il… cuore perché dà ufficialmente il via alla stagione che sta per partire. In realtà da Maranello giungono voci che c’è stato un certo affanno nell’arrivo di alcuni particolari in ritardo.
Pezzi deliberati più tardi del solito per trovare delle performance? Può darsi, ma la sensazione è che nella Gestione Sportiva non vorrebbero scoprire le carte troppo presto, dopo la “scottata” dello scorso anno, quando c’era chi scommetteva sul fatto che la Rossa fosse certamente davanti alla Mercedes.
La lezione 2019 deve aver lasciato qualche segno, tanto che l’orientamento attuale è quello di volare molto bassi, con aspettative sul progetto 671 poco trionfalistiche, quasi a voler evitare l’euforia di dodici mesi fa che poi si era smontata come panna impazzita al GP d’Australia.
Le voci che sono state fatte filtrare (magari ad arte) hanno autorizzato qualcuno a sparare che la Rossa delude nei numeri di galleria del vento, mentre, come abbiamo già avuto modo di raccontare, è facile che ci sia un approccio alla stagione più pragmatico e la macchina della presentazione di Reggio Emilia sarà quella prima sessione di test invernali, mentre quella che debutterà a Barcellona nel secondo turno avrà la veste australiana definitiva.
Insomma è la stessa verità raccontata da angolature diverse: sarà evidente aspettarsi una macchina acerba alla prima uscita, perché ancora priva del carico aerodinamico per sfidare la Mercedes, sebbene il regolamento 2020 sia rimasto uguale a quello dello scorso anno e i salti nel buio non dovrebbero esserci…
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