Ferrari: dopo la direttiva FIA sono calate le velocità massime
Dopo il ritorno alla pole position di Bottas con la Mercedes (non succedeva da Hockenheim), nel paddock si sono moltiplicate le voci secondo le quali le Rosse potrebbero aver perso il brio nel picco di velocità. Avrebbero cambiato le mappe dopo la presa di posizione FIA o per l'allarme affidabilità che ha colpito Leclerc?
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1, festeggia dopo aver conquistato la Pole Position, mentre Sebastian Vettel, Ferrari, si prepara a scendere dalla sua monoposto
Simon Galloway / Motorsport Images
In casa Mercedes il ritorno in pole position, dopo oltre tre mesi si assenza, è stato vissuto con un certo entusiasmo. Nei commenti seguiti al primato conquistato da Valtteri Bottas al termine delle qualifiche di ieri, non poteva mancare un parere sulla Ferrari, reduce da sei pole position consecutive. Un exploit motivato da diversi addetti ai lavori con le doti straordinarie della power unit Ferrari, che hanno permesso a Vettel e Leclerc di poter contare su un vantaggio notevole sui rettilinei grazie ad un boost molto importante della power unit.
Il ritorno in vetta della Mercedes è coinciso con la nuova direttiva tecnica della FIA inviata ai team proprio nella mattinata di ieri, che ha chiarito la normativa in merito a quel flusso del carburante da tempo indicato dalla Red Bull come una zona grigia del regolamento tecnico.
La pole position di Bottas, che ha interrotto la serie positiva della Ferrari, ha dato il via a speculazioni tra alcuni addetti ai lavori nel paddock. La Ferrari ha dovuto fare marcia indietro su alcuni settaggi della power unit? Ma sia Lewis Hamilton che Toto Wolff hanno voluto smorzare sul nascere ogni focolaio di polemica.
“In qualifica abbiamo visto dei riscontri interessanti – ha sottolineato Hamilton – l’impressione avuta è abbiano (le due Ferrari) avuto a disposizione meno potenza del solito, ma vedremo in gara quali saranno i valori in campo”.
“Sono ancora più veloci di noi sui rettilinei, ma spero che il nostro passo di gara possa confermarsi competitivo. I nostri long-run completati venerdì sono stati buoni, ora dobbiamo sperare di confermare anche in gara questa performance”.
Sulla stessa linea Toto Wolff, che ha esaltato una qualifica spettacolare con quattro piloti, di tre differenti squadre, racchiusi in un decimo di secondo.
“I dati visti in qualifica hanno confermato che tre team sono risultati molto vicini in termini di performance sui tratti rettilinei – ha chiarito il team principal della Mercedes – ma non dico che questo sia dovuto ad un episodio specifico. È solo un dato di fatto: siamo riusciti a tornare in pole position, e non accadeva da Hockenheim, quindi sono contento del lavoro che abbiamo svolto finora”.
Wolff ha poi commentato la direttiva tecnica invitata dalla FIA, confermando che si tratta di procedure abituali:
“Quello mandato dalla Federazione Internazionale è un segnale forte, ora abbiamo una direttiva che chiarisce un aspetto importante sul fronte tecnico. Ma non è una novità, è già accaduto in passato, e fa parte del ruolo standard della FIA, ovvero dell’organo che si occupa di gestire i regolamenti”. Nulla di speciale quindi per Wolff.
I dati relativi alle velocità massime non confermano però una Ferrari drasticamente più lenta in rettilineo. Nel tratto più veloce del tracciato di Austin, ovvero il punto di staccata prima della curva 12, Sebastian Vettel si è confermato come il più veloce tra i top-driver (326,1 km/h) con Leclerc in scia (326,0).
Staccate le due Mercedes (323,0 per Bottas, 322,6 per Hamilton) più lente anche della Red Bull di Verstappen (324,9).
Numeri confermati anche dalla fotocellula che rileva le velocità sul traguardo, un punto in piena accelerazione dopo l’uscita dall’ultima curva. In questo tratto è ancora Vettel il più veloce (225,5 km/h) sempre con Leclerc in scia (224,1), con Hamilton staccato di 3 km/h da Vettel e Bottas di 4,5 km/h.
La Ferrari sul fronte della velocità di punta non ha fatto la differenza come in altre occasioni, ma resta ancora la monoposto più rapida sui rettilinei anche ad Austin.
Una conferma in merito arriverà oggi nei 56 giri di gara, in cui potrebbe emergere una scelta di setup più conservativo scelto per le due SF90, soluzione che potrebbe essere stata adottata dopo i problemi emersi nei long-run con le gomme soft completati non senza difficoltà nella giornata di venerdì.
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