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Ferrari deludente: l'esperienza non si compra

La SF21 non è da 11esimo posto con Leclerc e 13esimo con Sainz: la rossa vista in Belgio non ha espresso il reale potenziale perché il team ha perso il bandolo della matassa nelle scelte al variare delle condizioni meteo. Nessun errore grave, ma diverse sbavature per mancanza di esperienza nelle condizioni limite.

Charles Leclerc, Ferrari SF21

Charles Leclerc, Ferrari SF21

Glenn Dunbar / Motorsport Images

La Ferrari è annegata nell’acqua. Spa-Francorchamps era una pista temuta dallo staff del Cavallino, ma il risultato della Scuderia dopo le qualifiche è peggiore del previsto. Facevano paura i lunghi rettilinei e i cavalli mancanti della power unit nei confronti di Mercedes e Honda.

E, invece, la SF21 è letteralmente naufragata con Charles Leclerc, 11esimo, e Carlos Sainz, 13esimo su una pista bagnata, dove le qualità del motore diventano meno decisive sulla prestazione e sul risultato.

È toccato allora a Laurent Mekies, Racing director della Scuderia, a fare il punto della situazione e molto onestamente il francese traccia un quadro lucidamente realistico…

“Una qualifica molto inferiore al nostro consueto livello in un fine settimana che, finora, si è dimostrato molto difficile per noi. Non siamo ancora riusciti ad esprimere tutto il potenziale della vettura, né sull’asciutto né sul bagnato, anche se la situazione è leggermente migliorata”.“In condizioni che mutavano molto velocemente come quelle di oggi non è mai semplice centrare il momento ideale per fare il tempo, mentre è sempre facile giudicare a cose fatte. Detto questo, le somme di questo weekend le tireremo soltanto domani pomeriggio, dopo la bandiera a scacchi”.

Le parole del manager transalpino lasciano intendere che qualcosa possa ancora cambiare domani, anche se la prospettiva è che la McLaren possa guadagnare punti importanti nella lotta per il terzo posto nel mondiale Costruttori…
“Ci attende una gara molto dura, che presumibilmente si svolgerà in condizioni simili a quelle di oggi: sarà quindi prioritario cercare di lavorare con calma e sfruttare al meglio ogni opportunità che dovesse presentarsi”.

Solo in Francia avevamo visto una rossa così brutta, ma al Paul Ricard la crisi emerse in gara a causa del surriscaldamento delle gomme che non lavoravano nella giusta finestra di funzionamento, mentre in Belgio la SF21 ha cominciato a balbettare già nelle prove libere, senza mai trovare il bandolo della matassa al mutare delle condizioni meteo variabili in continuazione.

Solo sull’asciutto di venerdì mattina era sembrato che la macchina deliberata per Spa-Francorchamps non fosse poi male con Leclerc e Sainz quarto e quinto con distacchi accettabili. La sensazione è che il compito fatto a casa, con il sempre più accurato lavoro di simulazione, abbia permesso di mettere in pista una SF21 dignitosa, in grado di difendersi con onore.

Le cose sono cambiate quando per la rapidità del mutare delle situazioni ambientali, servivano decisioni immediate, non mediate dai computer. Scelte che dovevano essere frutto dell’esperienza vissuta in pista più che di procedure. Tanto più che la rossa a Imola aveva mostrato un buon potenziale sull'acqua che non si è visto nelle Ardenne.

Anzi, la Ferrari ha mostrato di avere un fianco scoperto perché non è più riuscita a trasferire l’energia alle gomme anteriore che hanno faticato a entrare in temperatura.

Quando Mattia Binotto sostiene che la Scuderia è ancora una squadra giovane non dice il falso. Il manager reggiano sta trasformando la factory di Maranello in una fabbrica dotata dei sistemi più moderni e innovativi per progettare e costruire una monoposto competitiva, ma il dubbio è che a volte in pista ci si perda in un… bicchiere d’acqua non riuscendo a sfruttare ogni opportunità, ogni occasione.

Guardando al weekend nelle Ardenne emerge lo smarrimento di certe scelte: i tecnici hanno scommesso su una gara poco bagnata, puntando su un assetto aerodinamico più scarico, mentre i piloti magari sarebbero andati in direzione opposta.

Leclerc a denti stretti ha lasciato intendere che l’accesso alla Q3 non era impossibile e, forse, è stato troppo anticipato il treno di intermedie nuove, mentre sarebbe stato meglio aspettare per sfruttare il crescente grip dell’asfalto. Sbavature, non errori gravi, che però messi in fila possono costare punti importanti.

Se davvero c’è una lacuna sarà necessario porvi rimedio pensando soprattutto al prossimo anno, quando la Ferrari dovrà candidarsi a lottare per il mondiale.

Le previsioni di domani danno un GP del Belgio bagnato, ma a Maranello si augurano che l’asfalto possa asciugarsi con il trascorrere dei giri, permettendo alle rosse di tentare una rimonta che riveli l’effettivo potenziale della SF21.

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