F1 | Ferrari cos'ha ottenuto per la firma delle regole motori 26?
Dopo un lungo contenzioso, nel quale la Scuderia poteva far valere il diritto di veto che non ha esercitato, i vertici di Maranello hanno siglato un pre-accordo con la FIA sulle regole dei motori 2026. Il Cavallino è stato isolato e ha dovuto accettare la Red Bull Powertrains Limited come nuovo Costruttore, oppure ha ceduto su questo aspetto, ottenendo in cambio delle concessioni su altri punti che facevano parte della discussione?
Foto di: Simon Galloway / Motorsport Images
Red Bull Powertrains Limited è un nuovo Costruttore e potrà godere dei vantaggi che il regolamento dei motori 2026 concederà a chi produrrà delle power unit di F1, potendo contare su un investimento di 25 milioni di dollari in più in tre anni e un maggior numero di ore al banco prova per lo sviluppo.
Il Corriere dello Sport ha anticipato la notizia secondo la quale la Ferrari avrebbe accettato di sottoscrivere il regolamento 2026, perdendo la prima battaglia politica perché è rimasta isolata nella sfida che da sola stava portando avanti a muso duro, tant’è che il Cavallino non era stato invitato al meeting di metà dicembre, non avendo ratificato il verbale della riunione precedente in dissenso alle decisioni che erano state prese.
Dalle informazioni raccolte da Motorsport.com, invece, la Scuderia ha definito un pre-accordo che precede la firma del regolamento 2026, con i vertici di Maranello che hanno chiuso questo dossier con il sorriso sulle labbra.
John Elkann presidente Ferrari con Carlos Sainz
Photo by: Ferrari
È evidente che c’è una forte discrasia fra le due visioni, ma deve essere altrettanto chiaro che la Ferrari deve aver strappato qualcosa di importante in cambio, dopo essere arrivata al braccio di ferro con la FIA, pur senza mettere sul tavolo il diritto di veto che avrebbe potuto esercitare.
Il promotore del campionato non avrebbe gradito una spaccatura della F1, perché avrebbe prodotto un danno d'immagine nel momento in cui i GP stanno raccogliendo la massima attenzione.
E, allora, cosa c’è dietro al riconoscimento di RBPT come nuovo motorista? Stando alle indiscrezioni, la Scuderia sarebbe riuscita a mettere dei paletti su alcuni punti della discussione che facevano parte del suo dissenso.
L’Audi, per esempio, aveva chiesto di vietare l’uso del 3d additive manufacturing per la produzione di parti strutturali dei motori come il basamento e la testata, obbligando tutti i Costruttori a tornare alle fusioni. A Maranello si erano messi di traverso perché anche la produzione di serie del Cavallino andrà orientandosi in questa direzione e la F1 non doveva rinunciare all’innovazione dei processi, specie se avrebbe permesso un’ottimizzazione dei costi in funzione dei vincoli del budget cap.
La domanda da porsi, quindi, è cosa ha ottenuto in cambio la Ferrari per chiudere una diatriba che si stava protraendo oltre le previsioni? Ce lo dirà il tempo…
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