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Ferrari: confermare in gara la prestazione della qualifica

Charles Leclerc ha regalato alla Scuderia un altro quarto posto in griglia: se in Bahrain è parso chiaro che si fosse trattato di un exploit del monegasco che non poteva essere ripetuto in gara, a Imola ci sono le condizioni perché la SF21 possa difendere la posizione in griglia. Peccato per Sainz rimasto fuori dalla Q3 per 61 millesimi: il pilota spagnolo si rammarica per l'11esima posizione piazza, ma spera di recuperare posizioni durante la corsa.

Charles Leclerc, Ferrari SF21

Charles Leclerc, Ferrari SF21

Charles Coates / Motorsport Images

La Ferrari fa quadrato. La SF21 cresce, e con lei la consapevolezza di dover provare a fare il massimo con il potenziale della monoposto. In Bahrain Charles Leclerc aveva sorpreso acciuffando il quarto tempo in qualifica, un exploit (così era apparso a Sakhir) che aveva portato la SF21 in una posizione rivelatasi poi impossibile da mantenere in gara.

Tre settimane dopo nel box della Scuderia hanno agito in modo differente, ovvero pensando di più ai sessantatré giri in programma domani che alla sfida cronometrica di oggi.

Forse gli stessi tecnici del Cavallino non si aspettavano che Leclerc sarebbe stato in grado di replicare esattamente il verdetto di Sakhir, la scelta di aumentare quel carico aerodinamico che domani sarà molto importante nella gestione degli pneumatici, ha come controindicazione di sacrificare la velocità di punta essenziale quando si lotta sul filo dei centesimi.

Il verdetto del pomeriggio di Imola ha invece riproposto quanto visto tre settimane fa in Bahrain, ovvero Leclerc quarto, subito dietro i ‘big’ e davanti a tutti gli avversari diretti.

Charles ci ha messo molto del suo, grazie alla velocità confermata tra le curve amiche di Imola ma soprattutto per essere riuscito a chiudere il cerchio nel momento clou senza pagare alcuna sbavatura. Potenzialmente sia Lando Norris che Valtteri Bottas avrebbero potuto chiudere le qualifiche davanti al monegasco, ma hanno pagato un prezzo molto alto a causa di imperfezioni che, come nel caso di Norris, sono misurabili in una manciata di centimetri.

Fa parte di un gioco che nel 2021 vedremo spesso, e non ha molto senso lamentarsi per pochi millesimi in più o meno che avrebbero potuto fare la differenza, perché queste sono le regole d’ingaggio di questo Mondiale.

La ‘norma’ di Leclerc

“Charles ha confermato la stessa posizione del Bahrain grazie a un’altra ottima prestazione globale – ha commentato Laurent Mekies - per lui performance del genere stanno diventando quasi la norma, il che è un’ulteriore conferma del suo grande talento".

"Domani l’obiettivo principale sarà quello di confermare anche in gara la competitività che abbiamo mostrato in qualifica: se ci riusciremo, allora potremo ambire ad occupare, almeno in questo Gran Premio, quella posizione – il vertice del gruppo di centro – che costituisce il nostro principale obiettivo della stagione”.

L’obiettivo a Maranello è stato molto chiaro sin dallo scorso inverno, e la Ferrari sta ovviamente lavorando per raggiungerlo. Sul fronte ‘giro veloce’ le performance della SF21 (nelle mani di Leclerc) permettono di puntare al ruolo di ‘primi degli altri’, ovvero collocarsi subito dietro Red Bull e Mercedes, ma serve anche superare l’esame ‘gara’ per potersi considerare in corsa per il target di inizio anno.

In Bahrain la McLaren si era confermata più performante sul passo gara, ma in vista di domani il quadro nel gruppo di centro classifica non è così definito. I long-run di ieri sono stati per lo più una sequenza di 6-8 giri che hanno confermato una Ferrari competitiva ed una AlphaTauri molto vicina (con Pierre Gasly), un confronto destinato a rinnovarsi domani pomeriggio.

Delude Sainz, ma serve tempo

Nel buon bilancio generale del sabato imolese, in casa Ferrari è mancato però all’appello Carlos Sainz. Lo spagnolo non era atteso sulle stesse performance di Leclerc, ne era cosciente la squadra e probabilmente anche lo stesso Sainz, ma il mancato passaggio in Q3 ha deluso.
“C’è un pizzico di rammarico per Carlos – ha confermato Mekies - cui è sfuggito per soli 61 millesimi il passaggio alla Q3 al termine di una sessione equilibratissima, con quindici piloti in meno di nove decimi".

"Sapevamo che le prime gare gli sarebbero servite per calarsi totalmente nella sua nuova squadra e prendere tutta la confidenza possibile con una vettura molto diversa da quella cui era abituato: il suo percorso di crescita sta proseguendo bene, assolutamente in linea con le aspettative. Detto questo, il suo piazzamento ci offre anche la possibilità di valutare tutte le opzioni in termini di strategia per la gara, quindi ci sono tutte le possibilità per ottenere un bel risultato”.

Sainz, undicesimo, prenderà il via con gomme medie cercando di sfruttare la pista libera nel momento in cui i piloti che lo precederanno (tutti al via con gomme soft ad eccezione di Verstappen, Hamilton e Bottas) rientreranno ai box per il pit-stop. Imola è anche pista da safety car, e Sainz per rientrare nei giochi dovrà sperare in una variabile imprevista, senza la quale è realisticamente difficile puntare alla top5 su una tracciato molto stretto ed un unico punto di sorpasso.

“Oggi non è arrivato il risultato che volevo – ha commentato Carlos - so che il potenziale per fare bene c’era tutto, purtroppo non sono stato in grado di mettere insieme tutti i settori nello stesso giro".

"Azzeccavo alla perfezione alcune curve e ne sbagliavo altre, ed è stato così fin dall’inizio della qualifica. In un gruppo così serrato ogni piccolo errore rischia di costare tanto in termini di posizioni e per questo non posso dirmi soddisfatto. Credo anche che questa pista per le sue caratteristiche abbia messo in evidenza che mi manca ancora un po’ di esperienza con la vettura per sapere esattamente cosa aspettarmi in ogni momento ed essere in grado di estrarre dalla SF21 tutto il potenziale, e quel momento arriverà”.

Sainz, come Ricciardo e lo stesso Vettel, stanno pagando dazio all’inserimento in un nuovo contesto e alla costruzione del feeling con una nuova monoposto di fatto molto più familiare ai rispettivi compagni di squadra. Il tutto in un Mondiale iniziato con tre mezze giornate di test pre-campionato: serve ancora tempo, chilometri e un po' di pazienza, poi arriverà il momento delle valutazioni.

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