F1 | Ferrari blinda Gualtieri che rifiuta la mega offerta di Binotto
Mattia ha tentato l'attacco al capo dei motori del Cavallino ora chè è a capo del progetto F1 dei quattro anelli. I due sono amici e si stimano, ma il modenese ha fatto una scelta di cuore: resta a Maranello dove professionalmente è nato e cresciuto perché crede nel progetto del motore 2026.
Enrico Gualtieri, Direttore Tecnico Power Unit, Ferrari
Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images
Ci ha provato. Sono amici e c’è una grande stima di uno per l’altro. Mattia Binotto ha fatto un’offerta a Enrico Gualtieri per portarlo all’Audi non appena il reggiano è entrato nella squadra dei quattro anelli con i pieni poteri. C’era il rischio che, come l’altro Enrico del Cavallino, Cardile, direttore tecnico della parte telaio, lasciasse Maranello.
Mattia Binotto capo di Audi F1
Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images
Se il 49enne toscano ha accettato le lusinghe dell’Aston Martin, “consigliato” a Lawrence Stroll nientemeno che da Adrian Newey, il capo dei motoristi ha fatto una scelta di… cuore preferendo restare alla Ferrari, sebbene ci fosse un proposta economica che arrivava a triplicare o quasi lo stipendio.
La Scuderia drena la possibile fuga di tecnici per dare consistenza alla stabilità del Cavallino. Enrico Gualtieri è un ganglio fondamentale nella Gestione Sportiva essendo il direttore tecnico nell’area powertrain e l’ingegnere meccanico che si è laureato all’Università di Modena e Reggio Emilia nel 2000 ha preferito dare continuità ad una storia che lo ha visto entrare nell’area simulazione della Ferrari più di venti anni fa dove ha costruito in silenzio una carriera che lo ha portato al vertice .
Enrico Gualtieri, Technical Director Power Unit Ferrari
Foto di: Ferrari
Modenese di 49 anni, Gualtieri è un tipo schivo che non ama la ribalta, ma che preferisce lavorare nell’ombra, consolidando il suo gruppo di lavoro. Enrico gestisce un gruppo di oltre 300 persone: l’attenzione è già tutta rivolta alla nascente power unit del 2026 che sta girando al banco da qualche mese.
Il progetto curato da Wolf Zimmermann con la collaborazione degli esperti austriaci di AvL pare che sia molto innovativo e la Ferrari nutre ambizioni importanti su un regolamento che, almeno all’inizio dovrebbe restituire una F1 con una primogenitura del motore, rispetto alla supremazia dell’aerodinamica a cui ci siamo abituati negli ultimi anni.
Gualtieri, quindi, trovandosi al vertice della piramide dei motoristi vuole condurre un processo che potrebbe riportare il Cavallino ai vertici del Circus. La responsabilità è grande e l’eventuale uscita di Enrico sarebbe stata grave perché l’esperto modenese avrebbe potuto portare all’Audi un know how di valore inestimabile.
La curiosità, a questo punto, è scoprire chi sarà nominato direttore tecnico Ferrari, con Fred Vasseur che rinuncerà al ruolo che ha assunto ad interim dopo le dimissioni di Cardile. Il francese ha ribadito che sarà un tecnico in arrivo da fuori (calano le quotazioni dell’ex Mercedes, Mike Elliott): c’è chi insiste per Loic Serra, il francese che entrerà nell’organico di Maranello dal 1 ottobre, anche se non ha mai coperto questo ruolo. Vedremo. Intanto sono stati potenziati i ruoli degli italiani che stanno lavorando alla 677, la rossa del 2025 che sarà un taglio netto con la SF-24: Diego Tondi (aerodinamica), Fabio Montecchi (telaio) e Marco Audurno (performance).
Vasseur punta sulla stabilità e l’apprezzato Riccardo Adami, attuale ingegnere di pista di Carlos Sainz, dovrebbe essere confermato nel ruolo anche con Lewis Hamilton, con la speranza di non fargli rimpiangere Peter Bonnington che resta alla Mercedes per fare da “balia” a Kimi Antonelli.
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