F1 | Ferrari: Bearman promosso a pieni voti nel debutto a sorpresa
L'inglese, 18enne della FDA, ha rinunciato alla pole in F2 per sostituire Sainz in ospedale. Oliver non ha avuto il tempo di agitarsi perché dopo 22 giri in prove libere è andato in qualifica un po' allo sbaraglio. Doman sarà 11esimo in griglia di partenza, ma recrimina perché ha fallito la Q3 solo per 3 centesimi su un certo Hamilton...
Flash, telecamere, strette di mano e pacche sulle spalle. Oliver Bearman è sembrato quasi tramortito nel percorrere il tratto di paddock che separa il parco chiuso dall’hospitality della Ferrari. Nell’arco di dodici ore è passato dall’essere un pilota di Formula 2 ad uno di Formula 1, e come se non bastasse, della Ferrari. Difficile immaginare un esordio più in salita. Macchina mai guidata in precedenza, una sola sessione di prove libere a disposizione (interrotta anche dalla bandiera rossa) e una pista che in quanto a tasso di difficoltà è nella top-3 del calendario. Il tutto con un corso acceleratissimo che ha riguardato procedure tecniche, warm up delle gomme, gestione del pit-stop, prove di partenza ed altro.
Per quanto abbia disputato il venerdì al volante della monoposto di Formula 2, l’handicap maggiore che ha dovuto superare Bearman è stato il non aver potuto girare nelle sessioni FP1 e FP2. Sui circuiti cittadini il feeling è quasi tutto, per questo motivo le squadre si guardano bene dall’affidare le loro monoposto ai piloti che per regolamento devono disputare le sessioni FP1 su tracciati come Monaco, Sochi, Baku, Las Vegas o Singapore. Nessun titolare accetterebbe di cedere la sua monoposto.
Oliver Bearman, Scuderia Ferrari
Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images
Dopo l’annuncio della Ferrari che ha confermato l’assenza di Carlos Sainz e la sua sostituzione con Bearman, alcuni piloti hanno commentato senza mezzi termini: “per lui sarà una giornata in salita, speriamo che non picchi, altrimenti diventerà un inferno”.
Oliver ‘Ollie’ Bearman non ha picchiato, ha affrontato un intenso programma nella sessione FP3 ed è entrato in qualifica con soli 22 giri all’attivo. Ha superato la Q1 mancando la Q3 per 36 millesimi di secondo. “Sorry” ha detto via-radio mentre Riccardo Adami si congratulava per il suo ultimo giro.
Il personale del circuito sostituisce lo striscione con il nome di Carlos Sainz con quello di Oliver Bearman
Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images
“Ho ricevuto la chiamata (della Ferrari) solo un paio d’ore prima della sessione FP3. Non sono le circostanze ideali per debuttare in Formula 1, ma ovviamente è una fantastica opportunità. Detto questo, spero che Carlos si riprenda al meglio quanto prima”.
Bearman è arrivato nel paddock con una calma da veterano: “Non ho avuto il tempo di innervosirmi - ha spiegato sorridendo – avevamo davvero poco tempo a disposizione e mi sono subito concentrato per cercare di mettermi al passo e recuperare il tempo perduto. Non ho avuto il tempo di pensare alla gravità della situazione, e credo che alla fine sia stato meglio così”.
Il dna del pilota è ben noto, e nonostante i complimenti a raffica ricevuti da tanti addetti ai lavori, Ollie è tornato più volte sulla manciata di millesimi che non gli hanno consentito di passare in Q3.
“Nel secondo giro probabilmente non ho messo le gomme nella finestra migliore di funzionamento, è stato questo il mio errore”.
In realtà Bearman di errori non ne ha commessi. Completare una giornata così intensa a 0”530 da Leclerc (questo il gap che ha separato i due al termine della Q2) è un traguardo incredibile. “A Perez quel gap capita spesso”, ironizzava qualcuno nel paddock, ma non è questo il punto.
Oliver Bearman, Ferrari SF-24
Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images
Per quanto oggi i giovani piloti abbiano a disposizione simulatori sempre più affidabili, parliamo pur sempre di un esordio a ‘km 0’ su una pista decisamente impegnativa. A dispetto di passatisti e detrattori, il livello dei piloti è costantemente cresciuto nel corso degli anni. La selezione nelle formule propedeutiche è fortissima, lo scouting dei giovani che entrano nei programmi junior sempre più attenti e professionali, ma ciò che colpisce di più davanti ad un esordio come quello di Bearman è la preparazione mentale, un aspetto molto curato dalla Ferrari Driver Academy.
Il rischio, in giornate come quelle vissute da Bearman, è di andare il tilt, di essere travolti da emozioni e da una valanga riversate in brevissimo tempo. Domani per Oliver ci sarà ancora una montagna da scalare. “Sarà la gara più lunga che ho mai disputato – ha raccontato sorridendo – dovrò affrontare un sacco di cose nuove, partenze, pit-stop ed altre procedure che oggi non abbiamo avuto il tempo di provare. Sarà una notte impegnativa, ma spero di riuscire a dormire otto ore in relax”.
Il tutto come se fosse una cosa quasi normale, un impegno di lavoro non così diverso da tanti altri. “Magari poi lunedì metterò tutto a fuoco e analizzerà quello che è accaduto”, ha concluso Ollie, e probabilmente sarà così.
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