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Ferrari: al Paul Ricard la SF21 al vaglio dei curvoni veloci

La Scuderia lascia i circuiti cittadini di Monaco e Baku con il terzo posto nella classifica del mondiale Costruttori, di due punti davanti alla McLaren. Con il GP di Francia la F1 ritrova i curvoni veloci dove la SF21 deve ancora dimostrare il suo potenziale nel confronto con la MCL35 M. La Rossa sarà in grado di proseguire il momento positivo anche su una pista poco favorevole?

Charles Leclerc, Ferrari SF21

Zak Mauger / Motorsport Images

La Formula 1 il prossimo weekend ritroverà un circuito permanente dopo la parentesi cittadina Monaco-Baku. C’è chi attende con ansia il ritorno delle curve ad alta velocità e le vie di fuga, come nel caso della Mercedes, mentre per altre squadre sarà un ennesimo esame il cui esitò dirà se i valori in campo sono ancora quelli visti ad inizio maggio a Barcellona.

Oltre a Red Bull, e non potrebbe essere altrimenti, gli occhi saranno puntati anche sulla Ferrari, che nella doppia trasferta cittadina ha raccolto due pole position ed un secondo posto insieme alla terza posizione nella classifica Costruttori.

La logica dice che nel box del Cavallino il primo team ad essere osservato tornerà ad essere la McLaren (attenzione ricambiata), soprattutto ora che la rincorsa per la terza posizione nella classifica riservata ai Costruttori è stata completata.

Il margine di due punti garantisce però ben poco e la competizione si preannuncia serrata così come è destinata a durare a lungo. La crescita evidenziata dalla Ferrari nel corso di questa stagione emerge proprio dal confronto diretto con la McLaren.

Nelle prime tre gare (Sakhir, Imola e Portimao) la squadra inglese ha complessivamente raccolto di più, poi a partire da Montmelò la Ferrari ha cambiato passo.

A fare la differenza sono state le doti del progetto SF21, che si è confermato molto efficiente nelle curve lente come evidenziato proprio dal Gran Premio di Spagna, quando Leclerc e Sainz hanno confermato ottimi tempi nel terzo settore, un tratto invece sofferto dalle due McLaren.

Ovviamente il tutto si è trasformato in un vantaggio maggiore sui due circuiti cittadini seguenti, ma nel caso della Ferrari il bottino di tappa di Monaco è stato agrodolce a causa della mancata partenza di Leclerc. Senza l’imprevisto, la classifica sarebbe diversa, e all’appello manca anche il secondo posto di Imola che Charles aveva già in tasca prima della bandiera rossa.

Ferrari meglio in qualifica

Per quanto il bilancio dopo le prime sei gare sia sostanzialmente di parità (94 i punti per la Ferrari, 92 per la McLaren) la SF21 si è indubbiamente espressa meglio in qualifica. Le cifre esaltano la capacità di Leclerc di saper garantire un valore aggiunto nel giro veloce, come dimostra anche il confronto interno con Sainz, ma c’è però anche tanta sostanza tecnica, perché il sabato pomeriggio la Ferrari non sembra avere un handicap di potenza nei confronti della power unit Mercedes, o almeno un margine molto minore rispetto al gap confermato in gara.

In più la SF21 gestisce molto bene la gomma prima del giro lanciato, una dote che spicca tra le caratteristiche della monoposto. Il rovescio della medaglia è che a volte in gara le due ‘rosse’ hanno accusato una gestione troppo aggressiva degli pneumatici rispetto alla McLaren, motivo che ha permesso a Lando Norris di recuperare la domenica le posizioni perse dopo delle qualifiche non eccezionali.

In gara anche il motore non sembra supportare al meglio i due ferraristi e, probabilmente, in questo caso il problema è il consumo, uno degli aspetti su cui a Maranello sono molto concentrati in vista della prossima stagione. L’ottimizzazione del carburante è invece un asso nella manica dei motorizzati Mercedes, soprattutto nelle piste in cui la problematica legata ai consumi è più sentita.

L’importanza dei verdetti del Paul Ricard

Il ritorno su un circuito permanente sarà molto atteso perché fornirà delle indicazioni destinate ad essere (probabilmente) confermate nelle tappe successive. L’esame ‘curve veloci’ è uno dei più temuti dalla Ferrari, ma alla luce delle sorprese che a Maranello sono stati in grado di fare nell’ultimo mese e mezzo, è prudente mantenere un margine di ottimismo.

Sulla carta la pista francese non è il terreno ideale di caccia per la SF21, considerando anche i rettilinei non proprio brevi, e tra le incognite (in questo caso per tutti i dieci team) ci potrebbe essere anche quella legata alle temperature.

Nelle prime sei tappe disputate non ci sono mai state condizioni di grande caldo, e sarà da verificare quanto questo aspetto (qualora il meteo confermasse le previsioni molto estive) potrà impattare sui valori in campo.

Nel bilancio Ferrari dopo le prime sei gare emerge anche il rendimento dei due piloti. Sia Leclerc che Sainz sono alle spalle di Lando Norris, ma la costanza del tandem ‘rosso’ sta garantendo alla squadra degli ottimi benefici.

Sono molti i team che in questa prima parte di stagione sono andati a… due velocità, ed anche la McLaren sta pagando molto in termini di punti il momento difficile (per motivi ancora non chiari) che sta attraversando Daniel Ricciardo.

A Maranello possono essere soddisfatti di entrambi i piloti, visto che Leclerc (nonostante la battuta a vuoto di Monaco) ha comunque Norris nel mirino (14 punti di distanza) mentre Sainz ha accusato solo 10 lunghezze di ritardo dal compagno di squadra dopo sei gare, confermando un apprendistato solido e rapido.

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