Ecco quella che potrebbe diventare l'antenna tecnologica della
Toro Rosso a
Bicester. Come vi avevamo anticipato su OmniCorse.it, il team principal
Franz Tost ha sposato il piano di ristrutturazione del team che gli è stato presentato dal direttore tecnico,
James Key.
L'inglese ritiene che il rilancio della squadra debba avvenire in Gran Bretagna dove da tempo è in corso
un reclutamento di tecnici di Lotus, Force India e Mercedes. L'intenzione è di rendere agibile la struttura a due passi dalla galleria del vento entro la fine di aprile, trasferendo negli uffici su due piani che vi mostriamo l'
ufficio tecnico, il reparto CFD e quello dei calcolisti strutturali.
La
Toro Rosso inglese finora era composta da un gruppo di circa
80 elementi (quelli del polo aerodinamico) e dovrebbe diventare un nucleo di
circa 130 addetti.
A questo punto cresce l'incertezza sul destino della factory di Faenza visto che
sarebbe stata bloccata la costruzione del quinto polo che sarebbe dovuto iniziare nelle prossime settimane.
In Romagna restererebbe, comunque, la produzione e l'assemblaggio delle vetture e il racing team.
Appare evidente la strategia di inglesizzare la Toro Rosso. Si
ripete l'errore che la Ferrari aveva commesso ai tempi di John Barnard, quando per ben due volte furono aperte delle antenne tecnologiche (a Guildford nel 1988 e a Shalford nel 1994), oppure
si stanno cavalcando le opportunità che la Gran Bretagna può offrire (mercato del lavoro più aperto e fiscalità) rispetto ad un paese ingessato come l'Italia.
Ovviamente cresce la preoccupazione per i posti di lavoro a Faenza: la repentina chiusura del rapporto con
Luca Furbatto, il chief designer della STR9, ha creato un clima poco sereno alla viglia di una stagione che deve ancora entrare nel vivo...
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