F1 | Esclusiva Honda: tratta i motori 2026 con Aston Martin!
La squadra di Lawrence Stroll oggi è legata mani e piedi alla Mercedes, ma il manager canadese starebbe stato cercato dalla Casa giapponese che vuole un team a cui fornire le power unit 2026. E' vero che la Stella assicura motore, cambio e sospensione posteriore al team di Silverstone che utilizza anche la galleria del vento di Brackley, ma l'intenzione è di svincolarsi dal marchio tedesco per trovare una propria autonomia che le permetta di diventare un team ufficiale e non solo satellite.
Foto di: Motorsport.com / Japan
Quando lo scorso 3 febbraio la FIA ha ufficializzato i nomi dei sei Costruttori di power unit che hanno aderito al regolamento 2026, è emerso un solo nome a sorpresa, ovvero quello della Honda.
Dopo aver affrontato la sfida ibrida dal 2015, la Casa giapponese ha vissuto momenti difficilissimi fino alla resurrezione dopo l’accordo con la Red Bull. Una rivincita goduta solo in parte, visto che alla vigilia del titolo mondiale 2021 è arrivata la notizia shock dello stop al programma.
La Honda ha proseguito e continua tuttora a fornire le power unit alla squadra di Milton Keynes, ma a rendere ancora più inspiegabile la politica della Casa giapponese, è stata l’ufficialità dell’accordo tra Red Bull e Ford.
Il risultato è che ad oggi la presenza della Honda al via del mondiale 2026 è un ancora un punto interrogativo poiché manca l’accordo con una squadra. Le opzioni a disposizione non sono poi tante, la Sauber (che sarà Audi) passerà da team cliente a squadra ufficiale, lasciando come potenziali opportunità Williams, McLaren e Aston Martin.
Fernando Alonso, Aston Martin AMR23
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
Secondo informazioni raccolte da Motorsport.com, i vertici della Honda al momento si sono mossi in una sola direzione, ed è quella dell’Aston Martin. Non è un mistero che le ambizioni del proprietario della squadra, Lawrence Stroll, siano quelle di portare il team a competere per il titolo mondiale, e l’accordo con Mercedes, rivelatosi vitale per la crescita della struttura, nel lungo periodo può diventare un limite. Difficile che una squadra clienti possa prevalere sul relativo team ufficiale, soprattutto se (come accade oggi) ne eredita il retrotreno completo.
In quest’ottica per Aston Martin la possibilità di un accordo esclusivo con la Honda è tutt’altro che un passo azzardato. C’è un meccanismo già rodato per favorire i primi colloqui, ed è Martin Whitmarsh, oggi CEO della squadra ed in passato team principal della McLaren, quando il team di Woking finalizzò l’accordo con la Honda.
Lawrence Stroll
Photo by: Erik Junius
Ci sono diversi aspetti legati che possono rendere la trattativa meno agevole del previsto, ma nessuno in sé sembra insuperabile. Lawrence Stroll detiene totalmente la proprietà della squadra di Formula 1 così come un pacchetto azionario significativo (ma non maggioritario) della holding Aston Martin Lagonda, che produce le vetture stradali.
Tra gli azionisti c’è anche la stessa Mercedes, ed ovviamente un passaggio ad Honda da parte del programma Formula 1, pur essendo di fatto uno contesto isolato rispetto alla Casa costruttrice, potrebbe creare qualche tensione.
Non è però un legame indissolubile quello tra il team di Formula 1 e la casa madre, bensì un accordo messo a punto da Stroll dopo l’acquisto di Racing Point per dare un’immagine nuova e vendibile della squadra. Un passaggio importante nel momento in cui è stato portato a temine che diventa meno rilevante davanti all’accordo con una casa ufficiale come Honda.
Per l’Aston Martin lo scenario di un accordo con la Casa giapponese comporterebbe diverse nuove sfide, ad iniziare dall’indipendenza che oggi viene compensata dall’accordo con Mercedes.
Vuol dire mettere a regime la propria galleria del vento (attualmente viene ancora utilizzata quella di Brackley) e realizzare in modo indipendente cambio e retrotreno, che oggi arrivano da Mercedes insieme alla power unit. Se la sfida sarà accettata, nella sede di Silverstone ci sarà tutto per puntare a traguardi assoluti, e considerando le ambizioni di Stroll sr., lo scenario è tutt’altro che improbabile.
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