Ferrari: nel 2016 poco fumo e tanto arrosto?
Il team del Cavallino sfiderà la Mercedes a viso aperto: ecco con quali prospettive di battere le frecce d'argento
Foto di: XPB Images
La Ferrari sfida la Mercedes nel 2016: per Maurizio Arrivabene non è più il momento di stare vicino alle frecce d’argento, ma davanti. Il team principal del Cavallino non si nasconde dietro alle responsabilità ed è perfettamente consapevole che l’anno prossimo per Maranello deve essere la stagione del raccolto dopo la semina. E non ci sorprenderemmo affatto di festeggiare domenica la quarta vittoria 2015 di Sebastian Vettel, come un antipasto di ciò che sarà il prossimo campionato. Un successo che porterebbe alla “beatificazione” di Sergio Marchionne e Maurizio Arrivabene costringendoli all’invernale “processione” votiva fino a Sestola.
ROSBERG HA BLINDATO IL SECONDO POSTO
Un anno fa quasi si scherzava su quest’opportunità, dopo il disastroso 2014 concluso al quarto posto nel mondiale Costruttori e senza alcuna vittoria, con una squadra sfilacciata dalle polemiche interne. Oggettivamente, sembrava difficile, se non impossibile avvicinare le W06 Hybrid, tanto da portare Sebastian Vettel a insidiare il secondo posto di Nico Rosberg nel mondiale piloti. Un’onta che Toto Wolff non avrebbe potuto accettare dopo la seconda stagione dominata in lungo e in largo. Sarebbe stato un neo che avrebbe sporcato un campionato che ha regalato in anticipo il terzo titolo piloti di Lewis Hamilton e il secondo Costruttori per la Stella argentata.
LA MERCEDES NON RALLENTA LO SVILUPPO
Ora che tutti i tasselli sono andati a posto ci sarà un appagamento nel team di Brackley? A giudicare da quanto abbiamo visto nelle libere del Gp del Brasile a Interlagos sembrerebbe proprio di no: la Mercedes ha sfornato una serie di novità tecniche che lasciano presagire un ulteriore salto di qualità nelle frecce d’argento. Paddy Lowe e Aldo Costa starebbero rivedendo molti concetti tecnici della W06 Hybrid: il telaio sarà più alto per favorire l’adozione di una sorta di S-duct che peschi l’aria sotto al telaio e faccia sfociare il flusso davanti all’abitacolo, ma anche per ospitare una nuova sospensione idraulica interconnessa fra le ruote anteriori. Insomma non sono ancora state sparate tutte le cartucce…
REGOLE 2017 PROPOSTE DALLA RED BULL RACING
La Ferrari con la 667, sigla di progetto della monoposto 2016, deve capitalizzare l’inseguimento alla Stella a tre punte e tentare il sorpasso, prima che il cambiamento delle norme tecniche nel 2017 possa nuovamente rivoluzionare le carte e modificare ulteriormente i valori in campo. Non dimentichiamoci che la proposta regolamentare è stata formulata alla FIA da Milton Keynes: dopo un anno “ponte” con la power unit Renault, aspettiamoci quindi un rilancio dei “bibitari” per niente disposti a stare ai margini del Circus, ma più che mai decisi a tornare a essere protagonisti dopo i quattro titoli mondiali dell’era Vettel, sempreché sappiano trovare un propulsore competitivo (che non potrà essere il motore-standard proposto dalla FIA).
LA MCLAREN E’ ANCORA UN TOP TEAM?
Anche la McLaren, se non saprà trovare la via della risalita con la Honda, sarà condannata a essere considerata un ex top team. La fuga degli sponsor storici (l’ultimo è la TAG Heuer che ha scelto la Red Bull Racing) dà la cifra delle attuali difficoltà, ma Ron Dennis e i piloti, Fernando Alonso e Jenson Button, scommettono su un futuro più positivo di quanto non sia stato disastroso il 2015, ma non aspettiamoci una “resurrezione” a breve del team di Woking che nasconde dietro ai guai del motore Honda anche carenze che sono di telaio e aerodinamica.
NEL 2016 SARA’ UNA PARTITA A DUE
Insomma la sensazione è che l’anno prossimo ci possa essere solo un faccia a faccia Mercedes – Ferrari. Uno scontro fra titani con tutti gli altri più staccati. La discussione che avverrà martedì sulle regole dei motori (e non solo) sarà determinante nel definire le forze in campo. La Williams, per esempio, quest’anno non è stata in grado di mettersi alle spalle le Rosse se non sporadicamente. Il team di Grove ha pagato la minore disponibilità economica per fare degli sviluppi, ma ha risentito anche di non aver potuto fare affidamento sui sette gettoni di sviluppo che la Mercedes ha messo nella power unit delle frecce d’argento da Monza in poi. Politica che ha adottato anche la Ferrari lasciando i suoi team clienti uno step di sviluppo più indietro. E a oggi le regole non consentirebbero alla Toro Rosso di utilizzare la power unit del Cavallino del 2015 (e questa è forse la ragione principale per cui non c’è ancora stato un annuncio ufficiale), mentre è molto probabile che si trovi un accordo in questa direzione come sulla possibilità di sviluppare i 32 gettoni nel corso della stagione, evitando l’omologazione delle unità 2016 entro la fine di febbraio.
LA FERRARI 667 SARA’ MOLTO DIVERSA
È una partita a scacchi che viene giocata con l’intenzione di facilitare la crescita di Renault e Honda, palesemente in ritardo rispetto a Mercedes e Ferrari. Sulla Rossa sono pronosticati tanti cambiamenti: ci sarà l’abiura della sospensione anteriore pull-rod dopo che la SF15-T è rimasta l’unica monoposto a utilizzare questo schema, mentre è in arrivo il basamento stretto realizzato in cooperazione con l’austriaca AVL che determinerà la collocazione dell’MGU-K non in coda al 6 cilindri Turbo, nello spacer del cambio, ma sulla bancata di sinistra come hanno fatto tutti gli altri Costruttori, per avere un retrotreno più affilato a favore dell’aerodinamica. Non è escluso, a tal proposito, anche lo studio di un muso corto che potrebbe abbinarsi all’adozione dell’S-duct, il condotto che permette di portare il flusso da sotto al muso a sopra il telaio, accelerando i filetti che vengono indirizzati verso il diffusore posteriore.
HAAS, UN UTILE CAVALLO DI TROIA
A Maranello hanno fatto investimenti importanti dotandosi dei banchi prova 4WD che sono attivi: hanno modernizzato la factory per essere competitivi non solo in pista, ma anche nei compiti a… casa. Tanto lavoro è stato svolto a livello aerodinamico. La Ferrari ha sfruttato le pieghe del regolamento per spingere al massimo la ricerca nel wind tunnel e chiudere il gap dalle W06 Hybrid: la Haas non essendo (ancora) iscritta al mondiale aveva la libertà di sviluppare il suo modellino senza i vincoli di galleria del vento che regolano l’attività dei team che partecipano al campionato. La squadra americana, diretta dall’astuto Gunther Steiner, ha eletto il wind tunnel di Maranello come sede di sviluppo, pur avendo scelto la Dallara come factory dove costruire la monoposto 2016.
UN MODELLO CON TANTE SOMIGLIANZE
E non è più un segreto per nessuno il fatto che la Haas abbia commissionato a Dallara un modello in scala poco diverso dalla SF15-T e, probabilmente, assai simile alla Rossa del 2016: i maligni sostengono, infatti, che gli aerodinamici del Cavallino avrebbero beneficiato del doppio delle ore di galleria per sviluppare la 667, la macchina della svolta. La FIA prima del Gp del Canada aveva mandato, Marcin Budkowsky, un suo osservatore a fare un’ispezione nella galleria di Maranello senza trovare alcuna anomalia alle norme esistenti. La cosa, però, è tenuta d’occhio dalla Mercedes: a Brackley aspettano di vedere le due monoposto “cugine” per esprimere tutte le loro perplessità...
LA MANOR DIVENTARA’ LO JUNIOR TEAM MERCEDES?
Toto Wolff è sul piede di guerra: anche lui sarebbe pronto ad allestire una sorta di junior team con la Manor, la squadra di Stephen Fitzpatrick nella quale il manager austriaco ha investito dei capitali con una quota. Il team di Banbury potrà contare sulla fornitura dei motori di Brixworth, mentre avrà un supporto tecnico per le sospensioni dalla Williams. L’intenzione è di appoggiare anche un pilota della scuderia di Toto: Pascal Wehrlein. La macchina, però, non sarà una fotocopia della W07 Hybrid, ma avrà il telaio disegnato da Luca Furbatto chiamato a portare la Manor lontano dall’ultima fila.
I COSTRUTTORI CONTRO I MOTORI STANDARD
Ferrari e Mercedes, che marciano a braccetto contro i motori standard che FIA e FOM vorrebbero introdurre nel 2017 accanto alle power unit, potrebbero trovare un motivo di attrito sulla gestione degli junior team. La Ferrari è stata capace a sfruttare a proprio vantaggio la “nascita” della Haas. A Maranello sono stati abili nell’interpretare le norme: dovranno sfruttare cinicamente il vantaggio l’anno prossimo. La Rossa, insomma, è tornata ad avere un peso politico che non aveva più avuto negli ultimi anni.
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