F1: ecco quanto hanno guadagnato i piloti nel 2020
Gli ingaggi dei venti piloti sommano una cifra di 163,5 milioni di dollari: 47 se li prende Lewis Hamilton indiscutibilmente il più pagato nel paddock seguito da Sebastian Vettel e Daniel Ricciardo. Chi guadagna di meno è Antonio Giovinazzi che dall'Alfa Romeo percepisce solo mezzo milione di dollari. Andiamo a vedere quanto percepiscono i singoli conduttori del Circus.

Come ormai da tradizione Business Book GP ha pubblicato la classifica degli ingaggi dei piloti di Formula 1, con riferimento alla stagione 2020. Una graduatoria che suscita spesso molta curiosità e non poche discussioni, come accade ogni volta che nel paddock si ha a che fare con una classifica.
Uno dei pochi dati che non è oggetto di confronti è la leadership di Lewis Hamilton, come accade ormai da anni. Nessuno contesta la prima posizioni del sette volte campione del mondo, ed i suoi 47 milioni di euro di ingaggio sono ritenuti comunque ben spesi.
Attesa la seconda posizione di Sebastian Vettel, così come la terza di Daniel Ricciardo, ma entrambi hanno già messo in conto un forte ridimensionamento del loro ingaggio in vista della stagione 2021.
Nella classifica di questa stagione ci sono due aspetti da considerare, ovvero l’esclusione dalle cifre dei bonus premi (importanti soprattutto per i piloti con gli ingaggi più bassi) e la disponibilità confermata da alcuni piloti a ridursi una parte dell’ingaggio previsto dal contratto (ovvero quello della classifica) dopo l’emergenza Covid.
Ci sono invece pareri discordanti sul salario di Max Verstappen. Quanto riportato da Business Book GP è probabilmente in linea con quanto percepito dall’olandese lo scorso anno, ma nel paddock c’è chi sostiene che il salario di Verstappen definito nell’ultimo contratto (scadenza fine 2022) siano inclusi consistenti incrementi annuali che porterebbero Max molto vicino a quanto è percepito da Vettel.
In ascesa, come facilmente prevedibile, il salario di Charles Leclerc, che, come nel caso di Bottas, godrà di una notevole crescita nel 2021. Le cifre della classifica scendono drasticamente dopo la top-10, ma i nomi sono per lo più quelli di piloti giovanissimi arrivati da poco in Formula 1.
Bisogna però considerare che questi contratti prevedono dei cospicui bonus legati ad ogni punti conquistati nella classifica Mondiale, e in certi casi (che è facile prevedere per Pierre Gasly) possono portare anche al raddoppio del salario base.
Piloti F1: la tabella degli ingaggi 2020
Pilota | Vettura | Dollari |
Lewis Hamilton | Mercedes | 47 milioni |
Sebastian Vettel | Ferrari | 35 milioni |
Daniel Ricciardo | Renault | 20 milioni |
Max Verstappen | Red Bull Racing | 16 milioni |
Valtteri Bottas | Mercedes | 9 milioni |
Charles Leclerc | Ferrari | 9 milioni |
Kimi Raikkonen | Alfa Romeo | 6 milioni |
Carlos Sainz | McLaren | 4,5 milioni |
Sergio Perez | Racing Point | 4 milioni |
Esteban Ocon | Renault | 4 milioni |
Romain Grosjean | Haas | 2 milioni |
Kevin Magnussen | Haas | 2 milioni |
Alex Albon | Red Bull Racing | 2 milioni |
Lando Norris | McLaren | 1,5 milioni |
Lance Stroll | Racing Point | 1,5 milioni |
Pierre Gasly | AlphaTauri | 1 milione |
Daniil Kvyat | AlphaTauri | 750.000 |
George Russell | Williams | 750.000 |
Nicholas Latifi | Williams | 750.000 |
Antonio Giovinazzi | Alfa Romeo | 500.000 |

Articolo precedente
Vettel e Leclerc sperano di confermare i progressi in Bahrain
Prossimo Articolo
Alfa Romeo: Kubica in FP1 con la C39 di Raikkonen in Bahrain

Riguardo questo articolo
Serie | Formula 1 |
Autore | Roberto Chinchero |
F1: ecco quanto hanno guadagnato i piloti nel 2020
Ricciardo: un triennale con McLaren che sa di scelta obbligata
Il 2021 rappresenterà la stagione dell'ennesimo cambiamento per Daniel Ricciardo dopo aver concluso una sterile avventura in Renault, ma la scelta della McLaren è stata obbligata per mancanza reale di alternative al vertice?
La storia di... Lewis Hamilton
Con sette titoli iridati, è amato quanto temuto per la sua impeccabile bravura al volante nell'era moderna dei motori mondiali. Lui è Lewis Hamilton, un personaggio figlio del suo tempo, icona e leggenda vivente della Formula 1 e portabandiera di ideali e messaggi positivi. Ripercorriamo la sua storia
Come Albon vuole lottare per uscire dal limbo della Red Bull
Alex Albon ha affrontato i media per la prima volta da quando ha perso il suo sedile in Red Bull alla fine del 2020, costretto così a lasciare la Formula 1. In passato ha già risalito la china dopo una battuta d’arresto, quindi ecco cosa deve fare per ritornare.
Red Bull RB16B: il motore Honda sarà una sorpresa
Red Bull decide di evolvere i concetti già visti nel corso del 2020 per la sua RB16B, vettura che verrà affidata a Sergio Perez e Max Verstappen per la stagione 2021 di Formula 1. Andiamo a scoprire tutti i dettagli tecnici e sportivi del team di Milton Keynes
McLaren stretta un azzardo dopo l'esperienza size zero?
Con l'adozione della power unit Mercedes la MCL35 ha potuto beneficiare di un impianto di raffreddamento più efficiente che ha permesso di ridurre le masse radianti e, quindi, le pance. A Woking, però, la storia recente insegna che hanno spesso esagerato con soluzioni estreme che hanno causato problemi di affidabilità. E non è detto che un trapianto di motore su una monoposto esistente risulti facile al primo colpo.
Giovinazzi: tutto quello che serve per continuare in Formula 1
Antonio Giovinazzi si gioca in questa stagione la sua permanenza in Formula 1. Cerchiamo di capire da chi si deve guardare il pilota di Martina Franca, quali possono essere i possibili scenari futuri e come può garantirsi una riconferma per i prossimi anni.
Alfa Romeo C41: evoluzione nel segno della continuità
L'Alfa Romeo C41 non è certamente tra le monoposto più rivoluzionarie della storia della Formula 1. A livello visivo, l'unica vera grande modifica riguarda il muso anteriore, ora più snello anche se non così estremo per concezione. L'ombra della C39 della passata stagione è molto presente sulla monoposto 2021
Red Bull: la visione a lungo termine dietro l'accordo con Honda
L'accordo tra la Red Bull e la Casa giapponese per gestire in autonomia le power unit Honda a partire dal 2022 avrà benefici anche a lungo termine consentendo al team diretto da Horner di giocare allo stesso livello dei costruttori generalisti.