F1 | Ecco perché le monoposto 2024 dovranno vivere due campionati
Il Consiglio Mondiale della FIA ha approvato il divieto di lavorare in galleria del vento e al CFD sulle monoposto 2026 fino al 1 gennaio 2025: la decisione avrà l'effetto che tutto il budget disponibile fra due anni sarà allocato alle nuove F1, per cui le vetture che correranno l'ultimo campionato con le regole attuali, saranno solo una derivazione di quelle 2024. Sarà ancora più importante non sbagliare le scelte invernali. Ma i GP si possono permettere un calo di interesse prima delle nuove regole?
La profezia di James Allison si sta concretizzando? In un articolo che avevamo pubblicato su Motorsport.com il 19 ottobre, il direttore tecnico della Mercedes spiegava che “…sarà importante iniziare la stagione 2024 con il piede giusto, anche più del solito, perché con il nuovo regolamento 2026 alle porte, stiamo parlando di una nuova vettura che dovrà essere progettata nel corso del 2025. È molto probabile che le F1 del 2025 debbano essere delle cugine strette di quelle 2024. E, quindi, sarà doppiamente importante disporre l’anno prossimo di un mezzo competitivo, se vorremo disputare buoni campionati in attesa del 2026”.
Dopo che il Consiglio Mondiale della FIA riunito a Baku ha approvato la norma che vieta alle squadre di F1 di effettuare studi al CFD e ricerca in galleria del vento sulle monoposto 2026 prima del 1 gennaio 2025, sarà evidente che il budget per la ricerca e lo sviluppo delle vetture che dovranno correre l’ultimo anno del regolamento attuale sarà dirottato alle macchine dell’anno successivo.
Probabilmente lo slittamento è stato deciso perché ancora non esiste un regolamento tecnico 2026, lato telaio e aerodinamica, che sia già stato approvato, perché è ancora in via di definizione (l’idea è di avere monoposto più piccole e meno pesanti per avere una maggiore efficienza), ma è indubbio che la decisione avrà degli effetti collaterali molto importanti.
Se il lavoro di progettazione vero e proprio sarà compresso nel solo 2025, sarà evidente che i tecnici cercheranno di spendere tutte le risorse disponibili per entrare nella nuova F1 con il mezzo più competitivo, lasciando che la vettura di quell’anno sia una diretta derivazione del modello 2024.
Photo by: McLaren
I tecnici della McLaren nella nuova galleria del vento di Woking
È corretto dire che è una tendenza non nuova per la F1 recente: il regolamento delle vetture a effetto suolo era stato slittato di un anno nel periodo COVID (dal 2021 al 2022) e la FIA in accordo con i team aveva deciso di blindare la progettazione delle nuove auto al 2021 con un provvedimento simile a quello adottato in questi giorni.
La differenza era che si doveva uscire da una pandemia e le squadre rischiavano di saltare per aria non avendo le necessarie risorse finanziarie per programmare il futuro per effetto della contrazione degli investimenti dovuti proprio al COVID. In quella situazione molto intricata era stata provvidenziale l’azione del promotore F1 che aveva saputo gestire il campionato cercando GP che fossero COVID free, superando difficoltà organizzative, logistiche ed economiche.
Ora lo scenario, per fortuna, è completamente diverso: le squadre sono in salute, la F1 vive di un momento di grande notorietà, ma deve stare attenta a non perdere questa scia positiva consolidando il ciclo di dominio della Red Bull e di Max Verstappen.
Christian Horner ha detto chiaramente che nel 2024 ci sarà una maggiore convergenza al vertice grazie alla stabilità regolamentare, aggiungendo che la Red Bull non potrà ripetere il record di vittorie 2023 (21 gare su 22 in calendario!), ma l’ambizione sarà quella di portare a casa il quarto titolo piloti con Max Verstappen potendo contare su una superiorità tecnica che il team di Milton Keynes saprà trasferire alla prossima stagione.
Photo by: Steve Etherington / Motorsport Images
James Allison,direttore tecnico Mercedes-AMG
Ma se lo scenario disegnato da Horner dovesse incrociarsi con la previsione di Allison, beh allora ci troveremmo nella condizione di poter assegnare i prossimi due mondiali al pilota olandese, registrando, però, un inevitabile calo di interesse, mentre si andranno a scaldare i motori per le monoposto 2026 con le nuove power unit che avranno metà della potenza fornita dall’energia elettrica.
La F1 si potrà permettere vetture che sostanzialmente saranno quelle che vedremo l’anno prossimo? Diventa evidente quanto sarà importante non sbagliare le scelte in questa fase invernale, perché gli effetti si potrebbero vedere riverberati non su una, ma su due campionati.
Poi non ci si lamenti…
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