F1 | Ecco le otto domande in cerca di risposte nel 2023
La stagione 2022 si è conclusa e la F1 è puntata al prossimo anno: scopriamo quali sono le principali domande che tutti si fanno e quali sono gli scenari per trovare le giuste risposte in un campionato che si preannuncia molto spettacolare e combattuto. Non ci sarà solo la battaglia per i titoli mondiali, ma tante altre sfide ricche di contenuti. Andiamo ad analizzare le principali...
Mancano pochi giorni al 2023, ma al di là del passaggio formale al nuovo anno, la Formula 1 di fatto è già da tempo al lavoro sulla prossima stagione. La stabilità dei regolamenti tecnici non deve trarre in inganno, c’è molta carne al fuoco così come tanti interrogativi a cui il 2023 dovrà dare una risposta. Ne abbiamo scelti otto, puntando sugli argomenti più gettonati tra gli appassionati e gli stessi addetti ai lavori.
Charles Leclerc, Ferrari F1-75
Photo by: Carl Bingham / Motorsport Images
Che stagione sarà per la Ferrari?
Concluso il tormentone legato al cambio di Team Principal, la parola torna alla pista. La stagione 2022 ha riportato la Scuderia alla vittoria, confermando tanti aspetti positivi ed alcune carenze che hanno condizionato la stagione conclusa ad Abu Dhabi.
A Maranello hanno da tempo la lista dei compiti da svolgere in vista del prossimo anno, ed include principalmente quattro voci: l’affidabilità della power unit, un programma di sviluppo che permetta alla monoposto di non perdere competitività nell’arco della stagione, una gestione più efficiente delle strategie di gara ed anche un clima più sereno nel box, dopo qualche frizione emersa nella seconda parte del 2022.
Le basi per far bene ci sono tutte, i (pochi) rumors che emergono da Maranello confermano numeri importanti emersi dalle simulazioni completate con il progetto 675, ovvero la sigla della monoposto 2023. Come da tradizione in Ferrari faranno di tutto per contenere l’ottimismo, soprattutto nei confronti del mondo esterno, ma l’obiettivo è far meglio del 2022, che vuol dire essere ai piani alti nell’arco di tutta la stagione.
Lewis Hamilton, Mercedes W13
Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images
La Mercedes tornerà alla vittoria?
“Non credo che sbaglieranno due progetti di fila”, commentava un ingegnere di una squadra avversaria al termine del weekend di Abu Dhabi. È il pensiero di grossa parte del paddock, ma serve la conferma in pista. Vedremo una monoposto drasticamente diversa rispetto alle forme della W13? Le indiscrezioni dicono di no, la vettura 2023 cambierà ma senza seguire le linee indicate nella stagione conclusa da Ferrari e Red Bull. A Brackley sanno di avere una squadra da mondiale, due piloti che oggi rappresentano la coppia più completa dell’intera Formula 1 ed una power unit affidabile. Il mosaico va completato con una monoposto all’altezza, che principalmente vuol dire una vettura senza il drag che ha condizionato il rendimento della W13. Sono in tanti pronti a scommetterci, la Mercedes sarà della partita.
Oscar Piastri, McLaren
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
Piastri emergerà nel confronto con Norris?
Il ventunenne di Melbourne ha stravolto la convinzione che entrare in Formula 1 da terzo pilota non sia un grande affare. Nel mese di luglio Oscar Piastri è stato conteso da Alpine, Williams e McLaren, dove alla fine si è accasato. Un interesse senza precedenti per un pilota che non ha ancora disputato il suo primo Gran Premio in Formula 1.
L’attenzione che ha ricevuto non è però casuale, poiché Piastri ha completato un percorso perfetto nella categoria propedeutiche, aggiudicandosi il campionato europeo F.Renault nel 2019, la serie Formula 3 nel 2020 e la Formula 2 nel 2021.
L’attesa per il suo esordio in Formula 1 è notevole, e sarà oggetto di grande interesse anche il suo confronto con il compagno di squadra Lando Norris. Tra gli addetti ai lavori c’è chi è convinto che dopo i primi tre weekend di gara Piastri sarà già in grado di dar fastidio a Norris, e per Lando lo scenario interno al team potrebbe cambiare non poco dopo due stagioni ‘comode’ in cui Daniel Ricciardo non è stato un problema.
La coppia Ocon/Gasly riuscirà a lavorare in sintonia?
Tra i due ci sono precedenti burrascosi, è vero, ma non solo. Per molti anni Esteban e Pierre sono stati inseparabili, il padre di Ocon permise di muovere i primi passi in pista al figlio acquistando un kart usato dalla famiglia Gasly.
All’età di 7 anni i due ragazzini erano coppia fissa, si allenavano sulla stessa pista (spesso da soli) e andavano insieme ai weekend di gara. Poi, quando la posta in palio è iniziata ad essere più importante, è montata una rivalità che ha portato a diversi scontri in pista, e dai racconti di Gasly emerge che il punto di non ritorno sia stata una manovra di Ocon alla finale di Coppa del Mondo in Portogallo nel 2010. Rapporti tagliati, famiglie incluse.
Nel 2023 si ritroveranno sotto lo stesso tetto, ma con età, responsabilità e stipendi molto diversi rispetto ai tempi del kart. Sanno di non potersi permettere atteggiamenti poco graditi alla squadra, e che in Formula 1 non c’è la fila di sedili disponibili se dovessero far indispettire i vertici del team. Sarà una motivazione sufficiente? In Alpine ne sono convinti.
Fernando Alonso, Aston Martin
Photo by: Michael Potts / Motorsport Images
A cosa potrà puntare Fernando Alonso?
Nuovo capitolo per il Matador. Dopo l’esordio in Minardi, tre passaggi in Renault, due in McLaren e l’avventura in Ferrari, Alonso a 41 anni è pronto a ricominciare. La domanda su quali siano gli obiettivi che si è posto resta un interrogativo, ma Fernando è stato chiaro: “Con i top-team a ranghi completi, il progetto Aston Martin in prospettiva è quello che mi dà più fiducia”.
La squadra in effetti negli ultimi due anni ha varato una campagna di grandi investimenti, sia tecnici che sul potenziamento del personale, arruolando professionisti di provate capacità e con grande esperienza.
La Formula 1 è fatta però di ingranaggi oliati, che devono funzionare in perfetta sintonia, e questo sarà l’ultimo cruciale passaggio per l’Aston Martin: mettere tutto insieme nel modo migliore. Sulla carta c’è tutto per puntare ad un ritorno sul podio, Alonso non vede l’ora.
La pista di Las Vegas
Photo by: Liberty Media
Las Vegas sarà un punto di svolta?
Sarà l’evento dell’anno, la grande scommessa di Liberty Media. Sotto l’aspetto puramente finanziario la puntata sembra aver già pagato, a Las Vegas è tutto esaurito da tempo (le vendite si sono concluse in 21 minuti!) e anche i prezzi a cui sono stati messi in vendita i vari pacchetti sono da record in termini di costi.
Sono 500 i dollari per un posto i piedi, 2.000 (almeno) per un posto a sedere in tribuna, mentre l’accesso alle hospitality inizia da 8.000 dollari. Per qualche facoltoso ci sarà anche la possibilità di acquistare un pacchetto da 1 milione di dollari (messo in vendita dall’Hotel Wynn) che include una suite da 500mq, un soggiorno esclusivo nel paddock club del circuito, un giro di pista al fianco di uno dei top-driver di Formula 1 e altre esperienze a cinque stelle.
L’esame che il Gran Premio di Las Vegas dovrà superare in pista è però altra cosa, e vista l’attenzione mediatica che ci sarà sull’evento non sono concessi errori. La Formula 1 si prepara al grande show, ma lo stesso show, per essere vincente, non dovrà snaturare la Formula 1. Se su questo fronte non ci saranno problemi, Las Vegas indicherà la via per altri eventi futuri, ma dovrà mettersi al riparo da critiche e passi falsi.
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing, Christian Horner, Team Principal, Red Bull Racing
Photo by: Red Bull Content Pool
L’ombra di Ricciardo su Perez?
Finora sono solo supposizioni di chi la Red Bull la osserva dall’esterno. Il ritorno a Milton Keynes del figliol prodigo Ricciardo non può non scatenare delle ipotesi e dei possibili scenari. Daniel non è un ‘reserve driver’ qualunque, parliamo di un pilota che con la Red Bull è diventato un top-driver, scrivendo pagine importanti nella storia del team.
A fine 2018 lasciò la squadra per non ritrovarsi a fare il ‘secondo’ a Verstappen, quattro anni dopo ci torna da ‘terzo’, a conferma che qualcosa nella strategia di Ricciardo non ha funzionato. La squadra però è la stessa che ha lasciato quattro anni fa, ed è una squadra che lo ha sempre amato.
È cosa nota, e lo sa anche Sergio Perez, che si avvia ad iniziare una stagione in cui dovrà operare tra due fronti. Da una parte c’è il proibitivo confronto con Verstappen, dall’altra un potenziale sostituto scomodo, una posizione tutt’altro che rasserenante per Checo.
Perez, però, sa cosa dovrà fare per non avere problemi, ma non è un lavoro tutto rose e fiori: se necessario deve essere pronto ad aiutare Max, così come cogliere le opportunità per piazzare qualche zampata, in modo da consentire alla squadra di puntare al mondiale Costruttori. Se verrà meno a queste consegne, i rischi che correrà avranno un nome e un cognome.
Mohammed ben Sulayem, Presidente della FIA
Photo by: Carl Bingham / Motorsport Images
Il budget cap sarà ancora un grattacapo per la FIA?
In questo caso, almeno come augurio, sono tutti d’accordo: speriamo di no. Il caso Red Bull, che ha tenuto banco ad inizio autunno, non è stato un danno solo per la squadra di Milton Keynes. La nota vicenda legata al budget cap ha gettato un’ombra sulla legalità dello show visto in pista nel 2021, e non è certo la multa inflitta alla Red Bull ad aver fatto piazza pulita.
La posta in gioco è molto alta, e lo sa bene anche il presidente della Federazione Internazionale Mohammed Ben Sulayem. Ovviamente sono i singoli team a decidere se spendere o meno più del dovuto, ma la FIA sa di essere chiamata ad un compito fondamentale, ovvero garantire la credibilità di quanto si vede in pista.
Nel primo anno dell’entrata in vigore tanti regolamenti hanno confermato delle criticità, siano essi tecnici o sportivi, ed anche quello finanziario non fa eccezione. L’importante è aver appreso la lezione, e far passare un messaggio: infrangere il regolamento non deve essere un affare.
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