F1 | Ecco gli orari delle Sprint: sarà una corsa contro il tempo?
La F1 ha comunicato gli orari di partenza delle sessioni nei sei weekend della stagione 2024 in cui sarà presente il format della sprint race. Le qualifiche per il GP si disputeranno solo quattro ore dopo la partenza della sprint al sabato mattina: considerando la durata della gara breve e i neccessari controlli da parte della FIA, il rischio è che per ingegneri e meccanici la pausa tra le due sessioni diventi una vera e propria corsa contro il tempo, con l'obiettivo di analizzare i dati ricavati dalla sprint in vista del Gran Premio e apportare le eventuali modifiche con il nuovo Parc Fermé.
La nuova stagione di Formula 1 sarà caratterizzata da un numero record di 24 Gran Premi, un dato mai raggiunto in precedenza che conferma quanto si tratterà di un campionato lungo e stressante per le squadre. Rispetto al 2023 gli orari di partenza sono rimasti in gran parte invariati, con solo piccole modifiche per quanto riguarda l’appuntamento di Miami, che scatterà mezz’ora più tardi, e il Gran Premio del Qatar, che partirà tre ore dopo per contrastare il caldo.
Tuttavia, all’appello rispetto alla prima tabella diffusa lo scorso gennaio, mancavano gli orari di partenza delle sprint race in quanto doveva essere ancora stabilito dalla F1 Commission il format definitivo. Già verso fine 2023 i team si erano riuniti per trovare una diversa razionalizzazione del format della sprint, cercando di dividere in maniera più ordinata la giornata dedicata alle sessioni brevi rispetto al resto del fine settimana ordinario.
Tuttavia, un accordo si è trovato solo nell'ultima riunione dello scorso 5 febbraio, con cui è stato deciso di riorganizzare il weekend. Al venerdì si disputeranno le prove libere 1 e la sessione di qualifiche della sprint shootout, ma a cambiare è il sabato. Nella mattinata del secondo giorno di azione in pista, infatti, si disputerà la sprint race, mentre nel pomeriggio di sabato i piloti torneranno sul tracciato per le qualifiche del Gran Premio da 300 km, che rimane come da tradizione di domenica.
Max Verstappen, Red Bull Racing RB19, Charles Leclerc, Ferrari SF-23, Oscar Piastri, McLaren MCL60, Lando Norris, McLaren MCL60, George Russell, Mercedes F1 W14, il resto dello schieramento alla partenza della gara
Photo by: Steve Etherington / Motorsport Images
In realtà erano stati prese in considerazione anche altre ipotesi, tra cui uno scenario che prevedeva le FP1 il venerdì seguite dalla sprint con una griglia invertita per i primi dieci. Tuttavia, la proposta non è passata e si è semplicemente deciso di rimescolare l’ordine delle sessioni, per cui sono stati rivelati anche gli orari. La sprint race del sabato mattina prenderà il via quattro ore prima dell’inizio delle qualifiche per il Gran Premio: ad esempio, per avere un riferimento con gli orari europei, la gara breve in Austria prenderà il via a mezzogiorno, mentre le qualifiche si disputeranno alle 16. Da segnalare che, invece, il giorno dopo il Gran Premio scatterà normalmente alle 15, come negli ultimi anni.
Il primo appuntamento con la sprint sarà in Cina verso fine aprile, con la gara breve che prenderà il via alle 11 locali (le 5 italiane), mentre la prove sul giro secco per il Gran Premio scatteranno alle 15 locali. Seguirà poi la tappa a Miami, mentre nella seconda metà del campionato si correrà con il medesimo format ad Austin, Brasile e Qatar.
È interessante segnalare come il particolare programma della gara americana potrebbe rivelarsi estremamente utile in vista della corsa: da qualche stagione a questa parte, le qualifiche al sabato pomeriggio vengono disputate più tardi rispetto all’orario di partenza del Gran Premio. Anche quest’anno si proseguirà con le medesime modalità, dato che le qualifiche scatteranno alle 17 del sabato pomeriggio, mentre la gara prenderà il via domenica alle 14 locali.
La partenza della gara
Photo by: Alfa Romeo
Tuttavia, il fatto che sprint ora venga disputata alle 13 locali potenzialmente potrebbe rappresentare un vantaggio per le scuderie che, a meno di cambiamenti significativi e improvvisi da un giorno all’altro, dovrebbero poter girare in condizioni simili a quelle che si riscontreranno poi nel Gran Premio. I dati ricavati al sabato sulla lunga distanza potrebbero poi rivelarsi particolarmente utili nella definizione dell’assetto per la corsa da 300 km.
Gran Premio | Orario Sprint (locale) | Orario Qualifica (locale) | Orario Gara (locale) |
Cina | 11:00 | 15:00 | 15:00 |
Miami | 12:00 | 16:00 | 16:00 |
Austria | 12:00 | 16:00 | 15:00 |
Stati Uniti | 13:00 | 17:00 | 14:00 |
Brasile | 11:00 | 15:00 | 14:00 |
Qatar | 16:00 | 20:00 | 20:00 |
Tra i motivi che hanno spinto la F1 a rivedere il format vi sono infatti anche le modifiche al parco chiuso. Lo scorso anno sia i team che i piloti si sono lamentati del fatto di non poter intervenire sulle vetture, dovendo approvare il setup dopo una sola sessione di libere. Se un team sbagliava l'assetto per la sprint, di conseguenza era compromesso anche tutto il resto del fine settimana, se non decidendo di fare in qualche intervento partendo però dalla pit lane, come fatto negli Stati Uniti da Aston Martin e Haas.
Per quanto non siano ancora stati definiti tutti i dettagli di questa “piccola rivoluzione” durante il weekend, il piano base prevede potenzialmente due periodi Parc Fermé: il primo andrebbe a coprirebbe gli eventi della sprint, mentre il secondo scatterebbe dalle qualifiche del sabato pomeriggio fino alla gara. Anche se gli ultimi dettagli non sono stati ancora confermati, i piloti hanno accolto positivamente questo novità, parlandone a margine delle presentazioni.
Il garage della Alpine A523 di Esteban Ocon
Photo by: Steven Tee / Motorsport Images
Tuttavia, con solo quattro ore tra la sprint race del mattino e le qualifiche del pomeriggio, per i team rischia davvero di essere una corsa contro il tempo. È chiaro che le squadre vorranno sfruttare al massimo i dati e le analisi svolte in base a quanto compreso durante la sprint, in modo da avere un riferimento utile in vista della gara. Con una sola sessione di FP1 al venerdì, tra l’altro generalmente a pista sporca, si tende perlopiù a fare affidamento ai setup di base preparati in fabbrica prima del weekend, apportando piccole modifiche in base a quanto scoperto durante le libere.
Ma data l’opportunità di avere a disposizione una sessione competitiva come la sprint, ovvero circa un terzo di gara, è logico supporre che le squadre vorranno sfruttare quanto più possibile i dati della corsa del sabato per comprendere il comportamento degli pneumatici sulla lunga distanza. Non avendo la possibilità di provare un long run nelle libere uno, la sprint si pone come un perfetto sostituito, anche se nella maggior parte dei casi l’orario di partenza delle due sessioni sarà sfalsato di un paio d’ore, eccezion fatta per Austin.
Ciò rappresenterà un’ulteriore sfida per i team, soprattutto per il personale in pista e per quello in fabbrica, che vorranno esaminare i dati fino all’ultimo secondo possibile prima dell’inizio del secondo Parc Fermé per apportare modifiche utili in vista delle qualifiche e della corsa. Inoltre, bisognerà anche attendere che i commissari completino i controlli tecnici di regolarità dopo la sprint prima di poter intervenire sulle vetture, in modo da verificare che il parco chiuso sia stato rispettato durante la corsa breve.
I meccanici Ferrari lavorano sul telaio della vettura di Sainz
Photo by: Erik Junius
Non è un caso che una delle preoccupazioni espresse dalle scuderie è che, per quanto favorevoli a questa apertura, gli interventi regolamentari possano aumentare il carico di lavoro per il personale.
Uno scenario che potrebbe aggravarsi nel caso di incidente nella sprint. Tornando indietro con le lancette, nel corso delle sprint disputate fino a questo momento sono capitati degli incidenti che hanno poi richiesto un profondo lavoro da parte dei meccanici per sostituire il telaio e riassemblare buona parte della vettura. Lo scorso anno in Qatar Sergio Perez fu costretto a prendere il via del Gran Premio dalla pit lane dopo un contatto nella corsa breve con Esteban Ocon e Nico Hulkenberg che costrinse i meccanici della Red Bull a cambiare la scocca.
Per questo si sta valutando una possibile apertura per dare modo ai team di avere dei telai di riserva in parte preassemblati da usare in occasioni particolari come queste. Queste modifiche sono però ancora in fase di discussione con i team, la FIA e la Formula 1, che nelle prossime riunioni discuteranno anche di altri temi che hanno fatto discutere negli ultimi anni, come i track limit.
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