F1 | Due GP in Italia fino al 2030? Clamoroso, si apre una porta!
L'ACI Italia deve presentare un progetto a Liberty e al Governo che renda appetibile il nostro Paese sulla piattaforma più attrattiva del mondo in due appuntamenti stagionali. Il fee da pagare sarebbe di 30 milioni di dollari a gara: una cifra che non si può coprire con la vendita dei biglietti a Monza e Imola, ma che potrebbe diventare sostenibile se la Meloni dovesse supportare una promozione della nostra Penisola su scala globale. Altrimenti toccherà al Tempio della Velocità continuare la storia in F1.
Le bocche sono cucite e nessuno vuole parlare. La sensazione che si è respirata nei primi giorni del weekend di Monza era che la F1 potesse concedere all’Italia solo un GP in calendario, mentre nei colloqui che il promotore del Circus, Stefano Domenicali, ha portato avanti con ACI Italia, si sarebbe aperta una porticina per allungare la vita delle due gare fino al 2030.
Carlos Sainz e Charles Leclerc con le Ferrari durante il GP d'Italia
Photo by: Ferrari
Quale sia l’opportunità che avrebbe permesso di creare un filo di speranza e, soprattutto, quanto questa finestra temporale resti aperta perché una suggestione, o poco più, possa diventare trasformarsi in un contratto da firmare, ovviamente, non lo possiamo sapere. Però abbiamo visto volti sorridenti uscire dall’Hospitality della F1, segno che a Monza si è instaurato un clima positivo, sebbene i due autodromi dovranno fare un sostanziale lavoro di lifting per adeguare le loro strutture storiche agli standard che il mondo moderno dei GP pretende per soddisfare un pubblico sempre esigente.
I tifosi invadono il circuito di Monza dopo la gara
Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images
Per l’edizione 2023 del GP d’Italia sono stati dichiarati 304 mila spettatori: se si considera che i posti a sedere al più sono 120 mila al giorno, si può dire che la risposta degli appassionati è stata più che adeguata, tanto di più con una Ferrari che fino a Zandvoort è parsa davvero poco competitiva. Ha avuto ragione chi ha scelto di andare in autodromo per vivere sul posto quelle emozioni e quei brividi che non si possono percepire guardando la qualifica e la gara in televisione.
Tutto questo per dire che ci sarebbe l’opportunità di tenere in vita due GP fino al 2030, con una revisione del fee da riconoscere al promotore importante. Non è quello che gli stati “canaglia” possono mettere sul tavolo per usare la F1 come uno strumento di marketing che faccia respirare un clima democratico anche in aree dittatoriali, ma è una cifra, si dice 30 milioni di dollari ad appuntamento, che non sarà facile mettere insieme.
Si è accesa una fiammella per salvare due GP e la presenza di Giorgia Meloni, primo ministro nel paddock domenica e quella del suo vice, Matteo Salvini, sul podio, testimonia che il Governo si sta rendendo partecipe del problema, nella consapevolezza che l’investimento sarà molto oneroso e non potrà essere coperto solo dalla vendita dei biglietti.
Monza allungherà il contratto per il GP d'Italia fino al 2026 insieme a Imola?
Photo by: Erik Junius
Lo staff di ACI Italia diretto da Angelo Sticchi Damiani dovrà presentare un piano a F1 e al Governo per scoprire in quale modo l’Italia potrà sfruttare la piattaforma mondiale dei GP con due appuntamenti per promuovere e valorizzare il nostro Paese all’estero. L’occasione è molto ghiotta, ma ad alto costo. Il ritorno potrebbe essere enorme se si potrà fare squadra in una coalizione di maggioranza con sensibilità molto diverse. Stanziare un budget che integri quello che le biglietterie non potranno garantire, è un passaggio che potrebbe realizzarsi con soldi pubblici solo a fronte di una promozione del Paese che potrebbe passare attraverso l’attrattiva turistica e il Made in Italy apprezzato in ogni angolo del mondo.
Al momento Giorgia Meloni non si è pronunciata, ma se ha preferito le monoposto a Monza declinando l’invito a Cernobbio, è segno che c’è un interessamento, condiviso in un tweet nel quale si sottolinea la "grande eccellenza italiana che continua a regalare alla nostra Nazione e al mondo intero emozioni uniche e sfide mozzafiato".
Se il passo sarà più lungo della gamba ACI Italia ripiegherà su una sola gara in calendario dal 2026, quando partirà il nuovo regolamento della F1, cancellando l’idea che ci possa essere un’alternanza fra Monza e Imola.
Si raccolgono gli alberi abbattuti nel Parco di Monza dopo gli uragani estivi
Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images
Gli esperimenti fatti in Germania, con Hockenheim e Nurburgring, sono stati disastrosi, per cui eventualmente a soccombere sarebbe Imola a vantaggio di Monza, una struttura integrata nel Parco che ha subito gravissimi danni dagli uragani estivi con migliaia di alberi caduti. L’autodromo potrebbe aiutare il Parco e viceversa in una collaborazione che potrebbe diventare virtuosa dopo anni di scontri feroci non solo a livello politico e ambientale.
Gian Carlo Minardi con Angelo Sticchi Damiani, presidente di ACI Italia a Imola
Photo by: Giulia Brancher
Il sindaco di Imola, Marco Panieri e l’assessore al turismo della Regione Emilia Romagna, Andrea Corsini, si sono visti in missione nel paddock: l’obiettivo era riscuotere la promessa di Domenicali per recuperare nel 2026 il GP dell’Emilia Romagna non disputato per l’alluvione, ma sul tavolo c’è un’opportunità molto più grande.
Una volta tanto, se riusciremo a comportarci da Paese moderno che pensa al bene dell’Italia e non alle divisioni politiche, potremmo giocare una partita impensabile pochi giorni, tenuto conto che, se volesse, Liberty Media potrebbe stilare un calendario di F1 anche con trenta eventi, viste le richieste che si moltiplicano nel globo dopo l’esplosione di popolarità che la serie regina dell’automobilismo ha avuto dopo il 2021. La partita è aperta…
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