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F1 | Dominio RBR, Newey: "Nasce da una buona architettura di base"

Adrian Newey ha ripercorso l'evoluzione delle vetture negli ultimi due anni in seguito all'introduzione del nuovo regolamento tecnico. L'ingegnere britannico ha raccontato anche il processo dietro la realizzazione della vettura 2022 e quanto sia stato fondamentale riuscire a centrare i punti cardine del progetto con una buona architettura di base, che hanno poi garantito maggior margine di sviluppo rispetto ai propri avversari. Una forza poi proseguita nel 2023 con la RB19.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB19

I regolamenti per il 2022 hanno rappresentato un grande cambiamento per la Formula 1, indubbiamente il più importante e complesso degli ultimi vent’anni. Come ad ogni ciclo tecnico, all’inizio si seguono direzioni differenti e si notano soluzioni profondamente diverse tra loro, esattamente come nell’anno passato, dove le squadre si sono presentate con molteplici concept.

Uno degli obiettivi principali era quello di dare maggior spazio ai canali venturi, in modo da ridurre le turbolenze aerodinamiche generando un maggior livello di carico dal fondo. Secondo Newey, che aveva già lavorato sulle vetture a effetto suolo in passato, uno degli obiettivi in fase di progettazione è stato quello di comprendere come disporre gli elementi principali della vettura.

"Si trattava di cercare di capire quale fosse l'architettura di base, in termini di dove mettere le ruote anteriori e dove mettere le gomme posteriori rispetto alle parti fisse della serie: telaio, motore e cambio. L'architettura di base va decisa".

Adrian Newey, Chief Technology Officer di Red Bull Racing

Adrian Newey, Chief Technology Officer di Red Bull Racing

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

"Nel mio caso, mi sono concentrato sull'architettura e poi sulle sospensioni anteriori e posteriori perché sono le parti fondamentali che si vuole cercare di mettere a posto, se possibile. Se si sbaglia la carrozzeria, entro certi limiti, la si può cambiare durante la stagione. Ma se si sbaglia l'architettura di base, come minimo si resta fermi per una stagione", ha spiegato Newey sottolineando quando sia importante la base progettuale. 

A livello aerodinamico, Red Bull ha seguito la sua strada, Ferrari ha provato la famosa “vasca dei pesci”, Mercedes ha sorpreso con il concept con pance minimizzate, mentre Aston Martin ha scelto un percorso che è però poi stato accantonato dopo pochi mesi.

La scuderia anglo-tedesca si è presentata ai nastri di partenza con un'interpretazione molto originale dei nuovi regolamenti tecnici, poi divenuta famosa con il nome “zero pod”, una filosofia che prevedeva pance quanto più ridotte possibili. Tuttavia, sin dai test pre-stagionali si è potuto osservare come la W13 soffrisse in maniera evidente il porpoising, quell’effetto di rimbalzo che ha costretto molte squadre a intervenire in maniera attiva nella zona del fondo.

Grazie a costanti miglioramenti nel corso del 2022, che hanno poi portato a una vittoria in Brasile, il penultimo appuntamento della scorsa stagione, Mercedes ha poi deciso di non stravolgere completamente il progetto, continuando per la propria strada. Un percorso che è però stato abbandonato a inizio 2023, dopo che i tecnici si sono resi conto di aver bisogno di un cambio radicale di passo per riuscire a svoltare non solo la stagione corrente, ma anche quelle successive.

Lewis Hamilton, Mercedes W13

Lewis Hamilton, Mercedes W13

Photo by: Michael Potts / Motorsport Images

Come ogni squadra, anche Red Bull ha in qualche modo analizzato il concept promosso dalla Mercedes, in modo da comprendere se vi fossero degli spunti da seguire per la vettura 2023. Tuttavia, non lo ha mai studiato a fondo. Newey ha infatti spiegato che all'epoca era convinto che il concept della RB18 avesse un maggiore potenziale in termini di sviluppo non solo per la stagione a venire, ma anche quelle successive.

"Ovviamente con la vettura dello scorso anno abbiamo preso una direzione aerodinamica con un design e un concept che era quasi l'opposto di quello scelto dalla Mercedes. Loro hanno mostrato sprazzi di competitività l'anno scorso, vincendo in Brasile. A quel punto ci si trova di fronte a una scelta: cominciamo a fare ricerche sulla Mercedes, nel caso in cui ci sia sfuggito qualcosa, oppure continuiamo a fare quello che stiamo facendo? La sensazione è stata quella di continuare sul nostro percorso", ha spiegato nel podcast della F1 “Beyond the Grid”.

Nel corso dell’intervista, Newey ha anche raccontato come la RB18 sia stata progettata in tempi più ristretti rispetto ai propri rivali, per cui è stato fondamentale riuscire a centrare gli elementi chiave. Ferrari ha infatti dedicato risorse ed energia al progetto 2022 vedendolo come un’opportunità per tornare ai vertici, mentre la Red Bull ha deciso di portare aggiornamenti fino alle ultime tappe del campionato per giocarsi il mondiale con Max Verstappen contro la Mercedes.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB18

Max Verstappen, Red Bull Racing RB18

Photo by: Erik Junius

La F1-75 si è subito dimostrata competitiva, mentre la RB18 ha riscontrato qualche problema in più, dati anche i chili in più che sono man mano spariti nel corso della stagione. “Quando la RB18 è scesa in pista per la prima volta in Bahrain l'anno scorso, Ferrari era sicuramente altrettanto veloce, se non di più, all'inizio della stagione. Siamo riusciti a mettere a punto le basi e questo ci ha fornito una buona piattaforma di sviluppo".

La Red Bull ha riscontrato alcuni degli stessi problemi porpoising dei suoi rivali, seppur in maniera minore, e ciò ha aiutato a risolverli più rapidamente dei rivali potendo così concentrare i propri sforzi altrove: "Avevamo una certa quantità di porposing, non così grave come gli altri team, ma avevamo comunque dei rimbalzi che dovevamo controllare. E credo che avessimo una comprensione ragionevole di ciò che dovevamo fare per riuscirci. Quindi, con il primo aggiornamento apportato per la gara in Bahrain, il problema del porpoising è stato molto più contenuto rispetto ad altri team".

"Questo significa che non abbiamo dovuto impiegare molte energie di sviluppo per risolvere il problema, come hanno fatto Ferrari e Mercedes", ha poi aggiunto Newey. Un punto di forza che si è poi trasferito dalla RB18 alla RB19, la sua evoluzione, che sta attualmente dominando il campionato.

 

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