Direttiva FIA contro Ferrari o chiarimento anti polemiche?
La FIA prima del GP del Brasile ha voluto chiarire che non si può usare il liquido proveniente dal sistema ERS o dall’Intercooler, può essere utilizzato nelle camere di combustione. Nel paddock questo richiamo sembra uno specifico attacco alla Ferrari, ma ben venga il chiarimento per spegnere le polemiche sul Cavallino.
Prove dei pit stop della Ferrari con la Ferrari SF90
Simon Galloway / Motorsport Images
Il lungo weekend del Gran Premio del Brasile si apre con un ulteriore chiarimento inviato dal responsabile tecnico della FIA alle squadre in materia di Power Unit.
Nel fine settimana di Austin aveva tenuto banco la notizia in merito alla direttiva tecnica numero 35/19 distribuita alle squadre dalla FIA, che ha espressamente vincolato l’uso del flussometro dopo una precisa richiesta di chiarimenti inoltrata dalla Red Bull.
Alla vigilia del fine settimana di Interlagos a scaldare gli animi è stata una nuova direttiva (38/19) che sarà oggetto di discussioni a partire da oggi nel paddock brasiliano (e in mezzo ce ne sono state altre due di cui però non si dà notizia!).
Il testo ribadisce che nessun liquido infiammabile proveniente dal sistema ERS o dall’Intercooler, può essere utilizzato nelle camere di combustione. Un chiarimento necessario per smorzare i sospetti, ma che di fatto segue ad una delle ipotesi circolanti nel paddock in merito alle prestazioni della power unit Ferrari.
Secondo quanto affiorato ieri ad Interlagos, la nuova direttiva tecnica non sarebbe arrivata dopo un sollecito di chiarimenti da parte di una squadra, ma sarebbe un’iniziativa specifica della FIA per far luce su zone grigie del regolamento e fare chiarezza sui temi oggetto di discussione da tempo.
L’impressione è che la Federazione Internazionale voglia smorzare sul nascere polemiche che non fanno bene all’ambiente, come è accaduto due settimane fa ad Austin, ma come ha fatto notare qualche addetto ai lavori, i chiarimenti seguono quelle che sono le ipotesi maturate all’indomani dei Gran Premi di Spa e Monza, ovvero dopo il doppio successo della Ferrari.
Come da tradizione, dopo la ‘carta’ a parlare sarà la pista, e per la Scuderia il Gran Premio del Brasile assume un significato importante per fugare dubbi e sospetti che in Formula 1 emergono sempre quando una squadra riesce a mettere la concorrenza alle spalle.
I due mondiali sono già nelle casseforti della Mercedes, ma è altresì vero che da metà estate i valori in campo in tema di power unit hanno preso la direzione di Maranello, e questo non è stato accettato serenamente da tutta la concorrenza.
Nessuno ha voluto esporsi in sede di verifiche tecniche presentando un regolare reclamo, ma ha preso forma una crociata di sospetti sfociata in pressioni sempre maggiori sulla FIA, con continue richieste di chiarimenti.
Ora il contesto sul fronte regolamentare è molto chiaro, e sarà il cronometro a confermare se i sospetti erano legittimi o se si è trattato di un tentativo di screditare il lavoro (fino a prova contraria esemplare) portato a termine dagli ingegneri del Cavallino.
Il circuito di Interlagos, con il suo rettilineo (in salita) di 1180 metri, sarà un giudice insindacabile e inappellabile, ed è un bene per la Ferrari che sia arrivata la scelta di equipaggiare la monoposto di Leclerc con una nuova power unit dopo il problema che ha bloccato il monegasco nelle prove libere del Gran Premio degli Stati Uniti, imprevisto che ha costretto Charles a rispolverare nelle qualifiche e nella gara di Austin la power unit numero 2 ormai al limite del chilometraggio.
Per Leclerc sarà un Gran Premio che si preannuncia in rimonta, visto che sconterà una penalità di dieci posizioni sulla griglia di partenza, ma la posta in palio sembra più alta del risultato che Charles e Sebastian Vettel otterranno al termine dei 71 giri di Interlagos. Comunque vada, l’impressione è che domenica sera ci sarà chi dovrà fare ammenda.
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