F1 | De Vries ammette: "Mi gioco la grande occasione della vita"
Il frisone ha visto cambiare la sua carriera dopo il GP d'Italia corso con la Williams e finito nono a punti. Una cena con il connazionale Verstappen gli ha aperto gli occhi che poteva esserci un posto libero in AlphaTauri, per cui Nyck ha cercato Helmut Marko trovando una porta aperta. L'olandese è tornata con piacere in Italia dove aveva inziato la carriera nel karting e conta di iniziare un ciclo a Faenza dove è stato accolto con grande familiarità. Scopriamo chi è questo rookie di 28 anni...
L’arrivo in Formula 1 in pianta stabile di Nyck De Vries è stata una sorpresa. La Formula 1 è sempre stato un ambiente soggetto a tendenze, e negli ultimi quindici anni il ‘baby boom’ si è confermata una moda a cui nessuno si è sottratto.
L’esordiente De Vries ha iniziato il suo primo mondiale da ottavo pilota più ‘anziano’ della griglia di partenza e questo basta a rendere la sua storia atipica. Ancora più curiosa è la circostanza che ha cambiato la sua carriera e la sua vita, ovvero il Gran Premio d’Italia dello scorso anno, quando in extremis è stato convocato dalla Williams per sostituire l’indisponibile Alexander Albon.
L’esordio concluso con la nona posizione finale è stato di quelli che si sono fatti notare, e il giorno successivo, dopo una cena con Verstappen a Monte Carlo, De Vries ha deciso di fare qualche telefonata, cambiando il corso della sua carriera quando sembrava ormai destinato al mondo Hypercar.
Nyck de Vries, AlphaTauri AT04
Photo by: Erik Junius
Lo aspetta una stagione impegnativa con l'AlphaTauri, sotto tutti i punti di vista, ma a ventotto anni Nyck sa bene che tutto dipenderà da lui, da ciò che farà vedere in pista e dal confronto interno con il compagno Tsunoda.
Facciamo un passo indietro, alla scorsa estate. Avresti mai immaginato di essere al via del mondiale di Formula 1 2023?
“Certamente no! Ho trascorso molto tempo nel paddock, soprattutto negli ultimi due anni in cui ho rivestito il ruolo di pilota di riserva della Mercedes. Dopo aver vinto la Formula 2 nel 2019 e la Formula E nel 2021, dentro di me speravo che questo mi avrebbe garantito una chance in Formula 1. Non è stato così, il puzzle non si è mai completato, però allo stesso tempo non accettavo di arrendermi perché è stato il mio sogno da sempre, e dentro di me sentivo di essere vicino a realizzarlo".
"Non volevo abbassare la testa nonostante alcune delusioni, ma lo scorso anno ad un certo punto ho dovuto scendere a patti con la realtà, e mi sono convinto che sarebbe stata una buona opportunità entrare nel campionato Hypercar. Poi è arrivato il weekend di Monza…”.
Nyck de Vries, AlphaTauri con Jody Egginton, direttore tecnico AlphaTauri
Photo by: Red Bull Content Pool
Quando e come hai capito che quel fine settimana si sarebbe presentata l’opportunità di esordire in Formula 1?
“Ero nel Paddock Club, avevo un appuntamento con degli ospiti alle 10:30 di venerdì, quando mi ha chiamato James Vowles, in quel momento nel top management della Mercedes ed oggi team principal della Williams. Mi ha detto di recarmi il prima possibile nell’hospitality, e da lì mi hanno mandato nel motorhome della Williams. A quel punto ho capito che c’era una possibilità di correre quel fine settimana".
"Non mi piace rendere la storia romantica, ma sai, credo che quel weekend tutte le stelle si siano allineate, quasi 23 anni di lavoro si sono uniti e sono grato che sia accaduto. Correre in quel fine settimana è stato un passaggio chiave che mi ha permesso di essere dove sono oggi, e adesso posso dire di sentirmi a casa, il 75% della griglia è costituita da piloti contro cui ho corso in passato, ed è finalmente arrivato anche il mio momento”.
Nyck de Vries, Scuderia AlphaTauri, con Max Verstappen, Red Bull Racing
Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images
È emersa una storia curiosa. Il lunedì dopo Monza eri con Max a cena a Monte Carlo, e li sarebbe nata l’idea di proporti a Helmut Marko. È andata così?
“Non credo sia così rilevante ciò di cui abbiamo discusso quella sera, abbiamo parlato tra amici di molte cose. L’aspetto più importante che è emerso ha riguardato il modo in cui ero percepito dal paddock, ovvero come un pilota della Mercedes, ma in realtà al di là dei miei impegni come terzo pilota non avevo alcun obbligo nei confronti della Mercedes dopo la scadenza di fine 2022. Quindi ho capito che sarebbe stato utile farlo presente ad alcune persone che occupano ruoli chiave in Formula 1, così mi sono messo in contatto con Helmut Marko e dopo pochi giorni sono andato a trovarlo nel suo ufficio di Graz. Il passaggio cruciale è stato capire che ero percepito come un pilota vincolato a Mercedes, e non mi rendevo conto che questo aspetto potenzialmente mi stava privando di altre opportunità”.
È stata una trattativa lunga?
“No, non particolarmente lunga. Ci sono stati dei colloqui, è emerso che c’era un posto libero (in AlphaTauri) e alla fine il puzzle ha preso forma”.
Nyck de Vries, AlphaTauri AT04
Photo by: Sam Bloxham / Motorsport Images
Sei arrivato in Formula 1 a 28 anni. Credi che la maturità maggiore rispetto a chi esordisce a vent’anni possa essere un’arma a tuo favore?
“Ogni anno ti senti più pronto, più maturo, e confermo di sentirmi pronto come non sono mai stato prima, quindi sì, credo sia un vantaggio. Ma alla fine credo anche che sia sempre una questione di tempo, ed ora è il mio momento, ho corso in molti campionati diversi, ho sviluppato me stesso come pilota e come uomo. E ora sta a me mettere tutto a frutto e fare un buon lavoro in Formula 1”.
In termini statistici sei un esordiente. Ti senti davvero un ‘rookie’?
“Di fatto lo sono. Se cerchi su Google la definizione di rookie rientro in questa categoria. Ma per me alla fine è irrilevante, siamo qui in venti e tutti vogliamo fare il miglior lavoro possibile. Alla fine è questa l’unica cosa che conta”.
Nyck de Vries, AlphaTauri AT04
Photo by: Andy Hone / Motorsport Images
Hai una lunga storia che ti lega all’Italia dai tempi del karting. Tornerai a trascorrere molto tempo a Faenza e dintorni?
“Ho vissuto in Italia dal 2008 al 2011, è sempre stata la mia seconda casa. In Italia ho trascorso anni importanti, ha sempre un posto speciale nel mio cuore avendo avuto tante esperienze che mi hanno portato ad essere ciò che sono oggi".
"Quando mi sono preparato per andare nella sede di Faenza per la prima volta avevo un’idea di come sarei stato accolto, conosco la cultura italiana, ed è stato esattamente come avevo immaginato. Tutti si sono confermati super accoglienti e gentili e ho sentito la tipica passione italiana per il nostro sport. E poi l’atmosfera è molto familiare, e questo ti aiuta a sentirti subito a tuo agio”.
Ti sei posto degli obiettivi precisi per questa stagione?
“Non credo sia il risultato in sé ad essere garanzia di soddisfazione. Come squadra abbiamo l'obiettivo di lottare il più possibile per la zona punti, ma a volte può accadere che il target non sia raggiungibile e questo non vuol dire che non si sia lavorato al massimo".
"Il mio obiettivo, e credo sia quello di tutti nella squadra, è estrarre sempre tutto il possibile dal pacchetto che abbiamo, e se ci si riesce allora si può dire di aver fatto un buon lavoro”.
Com’è il tuo feeling con la monoposto? Ci sono aspetti che ti hanno sorpreso?
“Tutte le macchine che vediamo in pista sono un'evoluzione dei progetti 2022. Non ho visto delle rivoluzioni, intendo qualcosa di fondamentalmente diverso, è un'evoluzione, un passo avanti. Quindi non abbiamo scoperto molte cose inaspettate, ma stiamo ancora imparando e analizzando, e sappiamo che c’è ancora qualcosa da fare”.
Nyck de Vries con Yuki Tsunoda: i due piloti AlphaTauri vanno d'accordo
Photo by: Red Bull Content Pool
Com'è iniziato il tuo rapporto con Yuki? È davvero un ragazzo molto estroverso e divertente come appare dall’esterno?
“Si, Yuki è un vero personaggio, molto divertente, ma per prima cosa ci tengo a dire che è un pilota molto talentuoso e veloce, e questo aspetto non credo sia sottolineato come dovrebbe. Allo stesso tempo è un ragazzo simpatico, andiamo d'accordo e ci godiamo il tempo che trascorriamo insieme, dentro e fuori pista. Siamo una buona squadra”.
Il tuo obiettivo è ovviamente far bene con AlphaTauri. Sei cosciente che qualora il tuo lavoro si confermerà all’altezza delle aspettative potrebbe arrivare un’altra chiamata da Helmut?
“Onestamente non ci penso. Pierre ha trascorso molto tempo in questa squadra, e credo abbia fatto un buon lavoro. Sono consapevole che l'unico modo per continuare la mia carriera è fare un buon lavoro, poi, se si allineeranno le stelle, potranno anche arrivare altre buone notizie”.
Be part of Motorsport community
Join the conversationShare Or Save This Story
Top Comments
Iscriviti ed effettua l'accesso a Motorsport.com con il tuo blocco delle pubblicità
Dalla Formula 1 alla MotoGP, raccontiamo direttamente dal paddock perché amiamo il nostro sport, proprio come voi. Per continuare a fornire il nostro giornalismo esperto, il nostro sito web utilizzala pubblicità. Tuttavia, vogliamo darvi l'opportunità di godere di un sito web privo di pubblicità e di continuare a utilizzare il vostro ad-blocker.