F1 | Confronto Red Bull-Ferrari: la RB19 domina il secondo settore
Finalmente la Formula 1 è tornata in pista per il primo appuntamento della stagione. La prima giornata ha regalato la sorpresa Fernando Alonso davanti a tutti, con Red Bull e Ferrari che vogliono lottare per la prima fila. Come anticipato, la SF-23 ha mostrato ottime velocità di punta sui rettilinei, ma la RB19 recupera nelle curve veloci e nei cambi di direzione del secondo settore. Osserviamo cosa racconta la telemetria.
La prima giornata di prove libere in Bahrain è andata in archivio con una sorpresa, il primo posto di Fernando Alonso nelle simulazioni qualifica con l’Aston Martin, anche se lo spagnolo ha invitato nuovamente tutti alla calma, conscio che il weekend ha ancora molto da raccontare.
Alla vigilia dell’appuntamento del Bahrain, i test sembravano aver delineato la Red Bull come grande favorita, con Ferrari non distante, ma comunque più attardata, alle prese con problemi di bilanciamento non del tutto risolti. Tuttavia, il venerdì di Sakhir ha raccontato una storia un po’ diversa rispetto a quanto era emerso nelle prove pre-stagionali, in particolare per il team di Milton Keynes.
Red Bull veloce, ma manca ancora qualcosa
In termini di sensazione al volante, l'olandese non ha ritrovato la RB19 che aveva lasciato al termine dei test della scorsa settimana, complici anche le modifiche di set-up che non hanno fornito gli esiti sperati, spingendo gli ingegneri a ritornare sui propri passi in vista della sessione pomeridiana. Nonostante abbia destato ottime impressioni sul passo gara, che la danno come grande favorita per la corsa, il campione del mondo in carica non ha nascosto di non essere comunque rimasto troppo soddisfatto della sua giornata e della sua RB19, specie per il costante sovrasterzo in uscita dalle curve lente non appena iniziava la fase di apertura volante tornando sull’acceleratore.
Max Verstappen, Red Bull Racing RB19
Photo by: Erik Junius
Solo l’ultimo tentativo, quello dove ha registrato il suo giro più veloce, sembra aver ridato fiducia all’olandese in termini di prestazioni sul giro singolo, nella speranza che il lavoro in nottata possa permettere di fare quel passo in avanti necessario per ritrovare quel feeling che gli aveva permesso di chiudere i test col sorriso: “Ho avuto un inizio di giornata difficile. La FP1 è andata male, non eravamo a posto a livello di bilanciamento ed è assurdo perché durante i test sembrava essere andato tutto bene. Anche l'inizio della FP2 è stato un po' difficile e, anche se non abbiamo troppi riferimenti e dovevo recuperare un po' di fiducia nella macchina, credo che l'ultimo tentativo non sia stato male”, ha spiegato il pilota di Hasselt al termine delle libere.
Ferrari: è solo venerdì, ma passi in avanti rispetto ai test
Dall’altra parte della barricata, c’è una Ferrari che rimane la grande incognita del fine settimana. Alla vigilia, sia i piloti che il Team Principal avevano scelto di mantenere un profilo basso, sottolineando come la SF-23 non fosse ancora al livello della RB19. Al termine del primo giorno di pista a Sakhir, Leclerc ha colto il quarto tempo assoluto, ma è chiaro che non abbia ancora sfruttato tutte le cartucce nel proprio arsenale, a partire dalle mappature più spinte.
Dalla prima giornata sono emersi due aspetti interessanti: il primo è che, nonostante il fastidioso sottosterzo riscontrato in mattinata sia dal numero 16 che da Carlos Sainz, con il passare dei giri in casa Ferrari sono riusciti a trovare una direzione da seguire, tanto che Leclerc si è dichiarato complessivamente soddisfatto del bilanciamento della monoposto grazie al lavoro compiuto per avvicinarla al proprio stile di guida.
Charles Leclerc, Ferrari SF-23
Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images
Il secondo riguarda le altezze da terra e l’assetto, dove la SF-23 è sembrata tra le più estreme nell’esplorazione del limite tra rigidità e la ricerca del carico dal sotto-vettura. Lo si è potuto evincere anche dagli onboard, sentendo il fondo dell’auto italiana toccare l’asfalto in zone dove davvero poche vetture hanno mostrato lo stesso comportamento. Il testacoda di Sainz in mattinata è figlio anche da questo approccio spinto, con la monoposto scomposta dal passaggio su un dosso presente prima della staccata della dieci.
SF-23 veloce sul dritto, ma la RB19 recupera nel secondo settore
Osservando il confronto telemetrico tra il miglior giro del monegasco e quello di Verstappen, un altro dato interessante è quello delle velocità di punta, un aspetto che aveva limitato fortemente la F1-75 e su cui gli ingegneri della Rossa hanno lavorato duramente in inverno. Per quanto sia vero che il team di Maranello quest’anno si sia presentato in Bahrain con un’ala più scarica rispetto a quella utilizzata nel 2022, le velocità massime sono indubbiamente migliorate: se la F1-75 in qualifica aveva raggiunto i 318 km/h, quest’oggi, nelle libere due, Leclerc ha toccato i 323 km/h, per il momento anche leggermente migliori di quelle registrate dalla Red Bull.
Concentrandoci su curva 1, emerge un altro aspetto degno di nota, il fatto che Verstappen riesca ad essere più incisivo nella staccata portando maggior velocità nella prima fase della curva. Un elemento emerso dai test era l’apparente qualità in fase di trazione della RB19, che sembrava schizzare rapidamente fuori dalle curve, mentre la SF-23 mostrava qualche debolezza in più. Chiaramente si tratta solo del primo giorno, ma la sensazione è che, quantomeno per ora, i piloti della Rossa abbiano scelto un approccio più conservativo in alcune zone della pista, come curva 1 e curva 10, per avere una miglior linea in uscita e ridurre lo stress sugli pneumatici posteriori.
Libere Bahrain - Confronto FP2 Verstappen-Leclerc
Photo by: Gianluca D'Alessandro
Nel complesso, infatti, nel primo settore le due vetture si sono pressoché equivalse in termini di tempo sul giro, evidenziato punti di forza contrastanti. La vera differenza la si è potuta apprezzare nell’intertempo successivo, il secondo, dove la RB19 ha mostrato qualcosa in più nella percorrenza della chicane veloce. Dopo i test Charles Leclerc aveva sottolineato come si aspettasse una SF-23 sì più veloce sul rettilineo, ma anche leggermente meno efficace in curva e, per ora, così sembra essere nella rapida sequenza 5-6-7, dove la monoposto di Milton Keynes riesce ad uscire con qualche km/h di vantaggio.
È interessante sottolineare un’altra differenza, quella in curva 13, tra le più difficili del tracciato, perché i piloti sono costretti a frenare durante la fase di rotazione, con il rischio di innescare sottosterzo che si può trasformare in sovrasterzo a centro curva. Verstappen anticipa leggermente la frenata per chiudere maggiormente verso il cordolo, mentre Leclerc sceglie una linea più morbida, che in effetti in entrata aiuta a mantenere velocità massime più alte, cedendo però qualcosa nella fase successiva.
La nottata permetterà ai team di lavorare e affinare ulteriormente gli assetti, elemento prezioso essendo solamente il quarto giorno in pista con queste nuove vetture. Leclerc ha affermato che, al momento, la Rossa non sembra avere tra le mani le performance per puntare alla pole, ma la battaglia per le prime posizioni sembra in realtà aperta, anche perché potrebbe rivelarsi un elemento utile in vista della corsa: “Non credo che la Ferrari abbia la prestazione giusta per fare la pole, ma possiamo essere nelle prime posizioni. Ma anche se non saremo i più forti dovremo cercare di approfittare di tutte le opportunità che avremo in questo fine settimana.”
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