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F1 | Clamoroso Haas: Resta lascia la direzione tecnica

Prima del lancio della nuova monoposto, la VF-24 a motore Ferrari, l'ingegnere 53enne di Imola, avrebbe deciso di abbandonare la squadra americana dove era arrivato nel gennaio del 2021. Il limitato lavoro di sviluppo sulla VF-23 poi sfociato in un cambio di filosofia aerodinamica dal GP degli Stati Uniti deve aver portato a un cambio di rotta. L'emiliano tornerà in Ferrari oppure potrebbe sondare altre proposte come il ritorno a Hinwil doveva aveva molti estimatori.

Simone Resta, Sauber

La notizia è destinata a fare rumore: Simone Resta lascia la direzione tecnica della Haas. Mentre la VF-24 è in via di allestimento in vista del lancio della stagione 2024 di Formula 1, l’ingegnere imolese di 53 anni avrebbe deciso di chiudere il rapporto con la squadra diretta da Gunther Steiner iniziato il 1 gennaio 2021.

Resta, aveva un contratto Ferrari ed era stato “prestato” alla squadra americana quando il team cliente aveva allestito la sua sede di progettazione all’interno della Gestione Sportiva del Cavallino, nella costruzione che si affaccia sulla pista di Fiorano e che comprende il reparto del simulatore e l’area destinata alle prove di pit stop indoor.

Simone, evidentemente, non ha più trovato le motivazioni in Haas, visto che la squadra ha chiuso nel 2023 il mondiale Costruttori all’ultimo posto, pur dimostrando dei picchi prestazionali interessanti che mostravano un potenziale della VF-23 maggiore rispetto a quanto si era visto effettivamente. La vettura con le vasche sopra alle pance, derivata dai concetti Ferrari, non era stata sviluppata nel corso dell’anno, per poi mostrare un pacchetto importante di aggiornamento nella gara di casa ad Austin che non ha dato i risultati che i vertici del team si aspettavano.

Nico Hulkenberg, Haas VF-23

Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Nico Hulkenberg, Haas VF-23

Stando alle indiscrezioni Resta avrebbe preferito spendere il budget di sviluppo sulla prima versione della VF-23, spesso veloce nel giro secco, ma inconsistente nel passo gara, perché vittima, come le rosse, di un’anomala usura delle gomme. Gene Haas, invece, aveva chiesto un allineamento della vettura ai dettami vincenti della Red Bull e il risultato, a fronte dell’investimento, non avrebbe pagato. Facile pensare, quindi, che Resta non abbia gradito le scelte di base e, con un mercato dei tecnici aperto in vista del 2026 quando la F1 adotterà le nuove monoposto più piccole e leggere, avrebbe deciso di cambiare aria, pur non avendo in mano una vera alternativa.

L’emiliano era entrato in F1 nel 1998 alla Minardi nell’area ricerca e sviluppo e nel 2001 era entrato in Ferrari dove era cresciuto nelle mansioni fino a diventare il capo progettista nel 2014, promosso dal presidente Sergio Marchionne. Nel 2018 era passato all’Alfa Romeo diventando il direttore tecnico del team di Hinwil, prima di essere richiamato nell’agosto 2019 a Maranello, dove, in realtà, era stato messo in una posizione defilata da Mattia Binotto. Poi l’avventura in Haas che avrebbe potuto dare maggiori soddisfazioni.

Sarà interessante capire se l’imolese aprirà un nuovo ciclo alla Ferrari o se risponderà alle sirene che potrebbero arrivare dall’Audi, visto che nella sede Svizzera alle porte di Zurigo, si era fatto diversi estimatori…

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