F1 | C'è la favola Haas, mentre la Ferrari lotta con le sue paure
Magnussen conquista la pole dopo le qualifiche del GP di San Paolo: il danese sfrutta a meraviglia una condizione atipica e porta la Haas alla partenza al palo nella Sprint Race di domani. Il fatto storico del team di Steiner copre solo in parte la sequenza di errori che hanno portato Leclerc a essere senza tempo in Q3: la Scuderia dimostra di essere vulnerabile quando serve una decisione immediata del muretto, ma il pilota monegasco asseconda le scelte scellerate mentre servirebbe più personalità.
Gli otto minuti più lunghi della carriera di Kevin Magnussen sono stati scanditi da un lento countdown. Seduto dentro l’abitacolo della monoposto nel box della Haas, un silenzio scaramantico in radio, e un occhio attento a quanto faceva in pista Sergio Perez, uscito dalla pit-lane con gomme intermedie.
Poche curve ed è stato tutto molto chiaro: la pioggia crescente sul circuito di Interlagos non avrebbe consentito di abbassare i tempi ottenuti pochi minuti prima con le slick, tempi che avevano visto Magnussen portarsi clamorosamente in prima posizione.
Kevin Magnussen festeggia la pole position in Brasile con Guenther Steiner, Team Principal Haas F1
Photo by: Sam Bloxham / Motorsport Images
Solo a due minuti dal termine della Q3 Magnussen e tutta la Haas non sono più riusciti a trattenere l’euforia per un risultato storico, la conquista della prima pole position, sia per Kevin che per il team.
Le circostanze in cui è maturato questo exploit sono state atipiche, ma quanto fatto da Haas e Magnussen è stato a pari condizioni con la concorrenza. La squadra è stata molto abile nello sfruttare la posizione del box, l’ultima in fondo alla pit-lane (sulla base della classifica Costruttori della stagione precedente) e Kevin è stato messo nelle condizioni di essere il primo a tornare in pista quando il semaforo è diventato verde.
Kevin Magnussen, Haas F1 Team, riceve il premio per la Pole Position da Felipe Massa
Photo by: Sam Bloxham / Motorsport Images
“La posizione d’uscita è stata la svolta di oggi – ha raccontato Magnussen – ho potuto fare il mio giro senza avere nessuno davanti. Ringrazio tutti, anche la macchina oggi era ottima, siamo stati veloci per tutte le qualifiche. È tutto così incredibile”.
Domani sarà un’altra giornata, ma il pomeriggio di San Paolo è di quelli che danno un senso alla stagione, soprattutto se a viverla sono una squadra ed un pilota che non si erano mai affacciati così in alto in una classifica ufficiale di Formula 1.
Come spesso accade nello sport, a pochi metri di distanza da chi vive un sogno c’è chi mastica amaro. “Sono solo io ad avere le intermedie?”. La domanda è stata posta da Charles Leclerc, mentre attendeva il semaforo verde posto all’uscita della pit-lane.
Charles Leclerc, Ferrari F1-75
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
La risposta dell’ingegnere Xavi Marcos è stata indicativa, con pochi margini di dubbio: “Da quello che vediamo sembra di sì”. Gli esiti della qualifica di Interlagos sono noti, Leclerc di fatto non ha disputato la Q3 con le gomme che avrebbe dovuto usare su una pista asciutta e si è ritrovato in decima posizione.
Non è la prima volta che la Ferrari in questa stagione riesce a farsi male da sola, e la qualifica di Interlagos è un altro capitolo che dovrà essere analizzato per riuscire ad ottimizzare il complesso sistema di comunicazione tra le varie componenti che operano durante qualifica e gara.
La scelta di far uscire Leclerc al via della Q3 con gomme intermedie lascia perplessi: che la pista fosse ancora asciutta era un’informazione chiara per tutte le altre squadre.
I dubbi restano anche davanti alla scelta di differenziare le due monoposto (intermedie per Leclerc, slick per Sainz), perché se davvero nel box della Scuderia hanno pensato che l’asfalto sarebbe stato bagnato, avrebbero dovuto montare le intermedie anche sulla seconda monoposto, viceversa non c’era motivo per rinunciare ad un ‘run’ con le slick anche con Leclerc, ed eventualmente montare le intermedie nel secondo ‘run’.
Charles Leclerc, Ferrari
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
Nel caos anche Leclerc avrebbe dovuto desistere subito dopo essere uscito dai box, rinunciando al giro lanciato che ha finito col danneggiare anche Perez, che si trovava alle sue spalle.
Non sarebbe cambiato molto, alla luce dell’uscita di pista di Russell che ha causato la bandiera rossa, ma in situazioni come quella vista oggi ad Interlagos anche Charles è chiamato a prendere una posizione forte.
Non pochi addetti ai lavori hanno commentato la vicenda immaginando Alonso o Hamilton nei panni di Leclerc. È vero che per vincere bisogna fare gruppo, ma ci sono giorni in cui serve anche dare un segnale forte proprio per permettere al gruppo di crescere. Ed oggi è stata una di quelle giornate.
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