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Caso Racing Point: la sentenza slitta a venerdì

I tecnici della FIA hanno ascoltato i rappresentanti delle tre squadre accompagnati dai rispettivi legali, ma alla conclusione dell'istruttoria non è stata ancora presa una decisione. A seguito del reclamo Renault presentato in tre GP contro la Racing Point sono sub-judice i risultati di Stiria, Ungheria e Gran Bretagna. Il team di Silverstone è accusato di usare brake duct identiche a quelle della Mercedes W10, mentre dovrebbero essere parti esclusive.

Dettaglio del freno anteriore della Racing Point RP20

Foto di: Giorgio Piola

L’istruttoria si è conclusa: gli esponenti di Racing Point, Mercedes e Renault che erano stati convocati nel motorhome della FIA per discutere sul reclamo che la Casa francese ha fatto contro le prese dei freni della RP20 hanno portato le loro argomentazioni e adesso di aspetta solo la sentenza della Federazione Internazionale.

A dispetto di quanto si andava dicendo l’esito della protesta non verrà reso noto questa sera, ma solo venerdì mattina prima della FP1 del GP del 70esimo anniversario. Ricordiamo che in ballo ci sono i risultati di tre GP: Stiria, Ungheria e Gran Bretagna, vale a dire le gare nelle quali la Renault ha presentato un reclamo sostenendo che le brake duct della Racing Point RP20 sono identiche a quelle che la Mercedes usava sulla W10 campione del mondo l’anno scorso.

Secondo i transalpini la squadra di Silverstone non ha ottemperato alle regole che da quest’anno considerano “Listed part” anche le prese dei freni, vale a dire parti della monoposto che devono essere utilizzate in esclusiva da ciascun Costruttore.

È concesso che i team vadano a esternalizzare il lavoro, ma non è possibile che due squadre utilizzino lo stesso fornitore. Secondo la Racing Point non c’è stata alcuna violazione del regolamento dal momento che le brake duct della W10 sono state acquistate l’anno scorso, quando non era ancora vietato e nel team di Stroll hanno avuto tutto il tempo per ridisegnarle uguali a quelle delle frecce d’argento, ma con progetto proprio.

In caso di condanna la Racing Point potrebbe interporre appello al Tribunale Internazionale d'Appello della FIA.

La questione è seguitissima da tutto il paddock perché potrebbe avere un grande impulso sul futuro della F1: ricordiamo che la Ferrari ha scritto alla FIA una lettera chiedendo un chiarimento normativo e sulla stessa lunghezza d’onda ragiona anche la McLaren contraria alla diffusione delle customer cars.

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