Caso Mercedes: la W11 di Hamilton è un mistero
Nel team di Brackley i tecnici non riescono a capire cosa ci sia che non funziona sulla W11 nera numero 44, mentre la vettura di Bottas funziona alla perfezione. Il finlandese è l'unico che non ha visto cancellato nemmeno un tempo.

C’è allarme nel lato sinistro del box Mercedes. Qualcosa non va sulla monoposto di Lewis Hamilton, ed ora neanche la squadra ne fa mistero.
“Dobbiamo scoprire di cosa si tratta – ha confermato Toto Wolff – al momento non lo sappiamo”.
“La monoposto di Lewis non è stata in grado di confermarsi al ritmo che aveva venerdì scorso – ha spiegato il capo degli ingegneri di pista Andrew Shovlin - sia sul singolo giro che nelle simulazioni di gara. Quindi abbiamo del lavoro da fare per cercare di capire dove è finita la performance. Abbiamo trovato alcuni indizi su cui faremo degli approfondimenti nel corso della serata”.
A incuriosire nell’analisi della performance di Hamilton c’è un calo progressivo di prestazioni nell’arco della giornata, conclusa da Lewis in sesta posizione a sei decimi da Valtteri Bottas.
“Nella sessione FP1 le cose sono andate bene – ha confermato Lewis – poi ho visto i miei avversari migliorare mentre nel mio caso le performance erano plafonate. Se domani pioverà potrebbe essere una buona chance, a patto però che l’acqua in pista non comprometta la possibilità di girare”.
In attesa di risolvere il misterioso problema che affligge la vettura numero 44, in casa Mercedes hanno comunque risolto alcuni dei problemi emersi al termine della gara di domenica scorsa.
“È stata una settimana intensa – ha confermato Shovlin – in sede hanno lavorato a pieno ritmo per permetterci di essere oggi in pista con dei pezzi nuovi, e tutto ha funzionato come da programma. Abbiamo provato alcune componenti ad alto carico per Budapest (testate in FP1), mentre la sessione FP2 è stata più complessa del previsto. Poco prima di scendere in pista abbiamo ricevuto una mail da Michael Masi che ci ha informato che i tempi della sessione potrebbero essere utilizzati per la griglia di partenza in caso di impossibilità a disputare le qualifiche, e tutti abbiamo così girato di più come le gomme soft anche se non sono certo che sia stata la scelta giusta”.
L’immagine della Mercedes che va continua invece ad essere quella di Bottas. I 43 millesimi che alla fine della FP2 hanno separato il finlandese dal leader di giornata Verstappen non sono certo un problema da togliere il sonno, e l’impressione è che Bottas sia sempre più a suo agio con la W11.
Non sono solo i tempi o i long-run a confermarlo (ottimi in entrambi i casi) ma anche che Valtteri sia stato l’unico pilota a non incappare nell’errore (anche se poi sul concetto di ‘errore’ ci sarebbe da discutere) all’ultima curva, che è costato la cancellazione dei tempi a molti avversari. Bottas sa dove mettere le ruote, e la monoposto va dove dice lui, una simbiosi perfetta che è sempre stato il piatto forte di casa Hamilton.
“Oggi abbiamo lavorato per verificare i problemi di affidabilità che ci hanno bersagliato domenica scorsa – ha commentato Valtteri – gli ingegneri stanno ancora esaminando il tutto ma dovremmo aver fatto dei passi avanti. Ormai conosciamo tutti questa pista abbastanza bene, e ho un’ottima sensazione in macchina, sia nel giro veloce che nei long-run, ed è un feeling che mi fa bene sperare in vista di qualifica gara, che poi è ciò che alla fine conta davvero”.
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