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F1 | Caos bandiere in qualifica, i piloti chiedono penalità

Dopo gli episodi controversi accaduti a Baku molti piloti si sono detti favorevoli all'idea di introdurre penalizzazioni per chi provoca una bandiera gialla o rossa in qualifica.

L'incidente di Lando Norris, McLaren MCL36, al termine delle qualifiche

Foto di: Carl Bingham / Motorsport Images

Il tema delle bandiere in qualifica, gialle o rosse che siano, continua a far discutere ed i piloti hanno appoggiato una potenziale iniziativa della FIA diretta a punire chi crea la situazione di pericolo.

La questione è tornata d’attualità lo scorso fine settimana in Azerbaijan quando Fernando Alonso, verso la fine del Q1, ha preso una via di fuga facendo scattare le bandiere gialle rovinando così il giro di chi lo seguiva perché costretto ad alzare il piede.

Alex Albon, che si trovava alle spalle di Alonso, ha accusato lo spagnolo di aver provocato deliberatamente la bandiera gialla.

Già nel 2006, a Monaco, Michael Schumacher era finito nell’occhio del ciclone quando era finito largo alla Rascasse costringendo i commissari ad esporre la bandiera rossa e concludere in anticipo la sessione per garantirsi così la pole position.

Una situazione simile si è verificata nel 2014 quando Nico Rosberg ha preso la via di fuga del Mirabeau impedendo a Lewis Hamilton di chiudere il proprio giro.

Nonostante non ci sia alcuna documentazione ufficiale, si sa che i commissari della FIA hanno condotto una inchiesta informale sull’episodio che ha visto protagonista Fernando Alonso lo scorso fine settimana ed il pilota spagnolo, insieme ad Alan Permane (direttore sportivo della Alpine) sono stati visti uscire dalla stanza della direzione gara domenica mattina.

Il Regolamento Sportivo contiene già un articolo che può essere applicato al caso in questione che recita: I piloti devono fare ogni ragionevole sforzo per utilizzare la pista in ogni momento e non possono lasciare la pista senza un motivo giustificabile".

L'Appendice L del Codice Sportivo Internazionale della FIA, che si applica alla condotta di guida, contiene una clausola simile: "I piloti devono utilizzare la pista in ogni momento e non possono abbandonarla senza un motivo giustificabile".

I commissari sportivi hanno la facoltà di cancellare uno o tutti i tempi sul giro se ritengono che un pilota abbia commesso un'infrazione che rientra in questa descrizione.

Se i commissari sportivi della FIA e i direttori di gara della F1 concorderanno di applicare alla lettera il regolamento, il tipo di manovra di cui Alonso è stato sospettato potrebbe essere oggetto di potenziali sanzioni già durante il GP del Canada o essere inserita nelle note del direttore di gara o nel regolare briefing del venerdì.

L'assegnazione di penalità per un incidente vero e proprio che pone fine a una sessione in anticipo, come quelli che hanno coinvolto Charles Leclerc a Monaco nel 2021 e Sergio Perez quest'anno, richiederebbe probabilmente un'ulteriore discussione.

Fernando Alonso, Alpine A522

Fernando Alonso, Alpine A522

Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Interrogato da Motorsport.com sull'eventualità che la FIA possa dare un giro di vite alle situazioni controverse in qualifica, Alonso si è dichiarato favorevole all'idea.

“Penso di sì. Ci saranno sempre delle difficoltà in gare come Baku. Prendiamo il caso di Magnussen che ha posteggiato la sua vettura in curva 15. Se avesse fermato l’auto 10 metri dopo avrebbero potuto penalizzarlo perché ha preso la decisione sbagliata?”.

“Dobbiamo fare attenzione a molte cose, ma in linea generale sono favorevole. Soprattutto in qualifica dovrebbe essere differente. Abbiamo a che fare con problemi di giri lenti, di tempi minimi da rispettare, di traffico all’ultima curva, di scie. Dovremmo pensare ad un altro format per le qualifiche”.

Anche Lando Norris, che è stato coinvolto in un incidente con le bandiere a Baku, ha appoggiato l'idea.

"Penso che ci sia una differenza tra chi commette un errore rispetto a chi lo fa ovviamente di proposito. Soprattutto quando si è a un secondo e mezzo dal giro di lancio”.

"Lo dici sempre finché non sei tu a fare qualcosa di sbagliato. E allora pensi: "Oh, vorrei che quella regola non fosse stata introdotta, perché hai fatto un semplice errore, come quando sono andato in testacoda a Imola".

"Vorrei che non ci fossero regole, ma ovviamente quando sei tu il pilota danneggiato vorresti che ci fosse una regola. Prima o poi qualcuno ci rimette. Naturalmente, le persone che si fanno sentire di più sono quelle che non hanno ancora commesso un errore".

Anche il compagno di squadra di Norris, Daniel Ricciardo, si è detto d'accordo sul fatto che un giro di vite sarebbe una mossa positiva.

"È difficile perché ogni incidente sarà probabilmente un po' diverso", ha detto l'australiano."Ma a meno che tu non abbia distrutto l’auto, se si tratta solo di un errore minimo o qualcosa del genere allora penso che si dovrebbe considerare l’idea di una penalità. Forse una cancellazione del tempo potrebbe essere una buona soluzione".

Quando gli è stato chiesto di fornire un parere circa la dichiarazione di innocenza di Alonso dopo l'incidente in Q1 a Baku, Ricciardo ha aggiunto: "La sua convinzione è impressionante! È la sua esperienza. È per questo che lo amo, ma ovviamente Alex ne ha parlato ieri”.

"Tutti sono consapevoli che si fanno dei giochetti, si tratta di tattica e strategia, ma c'è anche quello che ha fatto Fernando. Forse i tempi cancellati potrebbero essere la strada da seguire, vedremo".

Anche Esteban Ocon, compagno di squadra di Alonso, ha appoggiato l'idea delle penalità.

"Penso di sì, perché a Monaco e a Baku ho sofferto per questo in qualifica. Probabilmente la gente farebbe più attenzione se venisse penalizzata. Sarei sicuramente a favore di un cambiamento almeno per i circuiti cittadini".

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