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Camilleri: "Costa in Ferrari? Sarebbe un'idea semplicistica"

Il CEO della Ferrari in una intervista alla Gazzetta dello Sport mette alcuni punti fermi sul futuro Ferrari e chiude le porte a un ritorno a Maranello di Aldo Costa, ex progettista Mercedes ora in Dallara. Louis rinnova la fiducia al gruppo condotto da Mattia Binotto. Il ritiro Honda non porterà danni alla F1. Louis invoca nuove regole innovative sulle power unit e boccia l'idea del congelamento dei motori.

Louis Camilleri, CEO della 
Ferrari

Foto di: Ferrari

Alla vigilia del Gran Premio dell’Emilia Romagna l’amministratore delegato della Ferrari, Louis Camilleri, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport facendo il punto sulla situazione della Scuderia e sul momento che sta vivendo la Formula 1.

In una stagione avara di risultati, Camilleri è partito da un successo ottenuto dal Cavallino, anche se lontano dalle pista: il nuovo patto della Concordia.

“Il punto fondamentale è aver assicurato il futuro a lungo termine e la sostenibilità economica per i partecipanti alla Formula 1. È importante sottolineare che tutte le parti coinvolte hanno trovato un accordo perché abbiamo tutti a cuore lo stesso interesse: rendere la Formula 1 sempre più attraente, spettacolare ed economicamente sostenibile, mantenendone al tempo stesso lo status di competizione automobilistica più importante e tecnologicamente avanzata che esista al mondo. Come Ferrari, siamo inoltre lieti che il Patto della Concordia riconosca il nostro ruolo in questo sport: passato, presente e futuro”.

Il vero nemico per la Ferrari? Il tempo

“La Mercedes è un avversario formidabile: chapeau per i loro ben meritati risultati. Qualsiasi altra cosa aggiungessi suonerebbe come una litania di scuse. Non siamo ovviamente felici di dove siamo adesso, ma sono fermamente convinto che abbiamo tutti gli ingredienti necessari per tornare dove ci compete. Purtroppo, non accadrà immediatamente: in F.1 ci vuole tempo per guadagnare tempo. Il tempo è il vero nemico contro cui combattiamo, notte e giorno”.

“Perché la Mercedes è sempre davanti? Hanno iniziato l’era ibrida con un netto vantaggio competitivo e lo hanno mantenuto. Hanno il talento e le risorse ma per me gli elementi fondamentali del loro successo, che purtroppo a noi finora sono mancati, sono la stabilità e la serenità di cui hanno goduto, che fortificano lo spirito di squadra e la creatività. Per ottenere i risultati che hanno raggiunto ci vuole più della tecnologia: in ultima analisi, è fondamentale la cultura che permea l’intera organizzazione, dalla base sino al vertice”.

“Spero e mi aspetto (nel 2021) che assisteremo a un progresso e che stabiliremo le basi per una nuova era, coincidente con l’arrivo di un cambiamento regolamentare rilevante come quello che avremo nel 2022”.

Fiducia agli uomini della Scuderia

Camilleri ha escluso la possibilità di vedere arrivare a Maranello un tecnico di valore assoluto come Aldo Costa.
“Senza nulla togliere al talento di Aldo, penso che sia un’idea un po’ semplicistica e che non produrrebbe un passo avanti sufficiente a cambiare le cose. La copia non funziona mai come l’originale, soprattutto nel caso di oggetti così complessi e integrati come le vetture di F.1. Abbiamo bisogno di coraggio, risolutezza e creatività per essere migliori dei nostri rivali e ho piena fiducia negli uomini e nelle donne della Scuderia”.

“La diagnosi è la chiave per una cura efficace. Siamo consapevoli di ciò di cui abbiamo bisogno per migliorare. Abbiamo il talento e la struttura e stiamo investendo negli strumenti e nelle risorse necessari per tornare a vincere. Responsabilità e competenze hanno ora un peso uguale nella squadra e sono molto soddisfatto del lavoro svolto da Mattia Binotto e dai suoi primi livelli nel creare un vero spirito di squadra, una cultura costruttiva e trasparente e un alto standard di motivazione e impegno all’interno della Scuderia”.

Niente congelamento delle PU

Camilleri non crede all’effetto valanga, ovvero alla possibilità che la dipartita della Honda possa impoverire la Formula 1 con altri ritiri.
“Non credo che succederà, piuttosto si accelererà il bisogno di definire le caratteristiche principali della power unit del futuro. Noi, e con questo intendo la Fia, Liberty Media e i costruttori di motori, dobbiamo bilanciare in maniera appropriata i rispettivi obiettivi, a volte contrastanti fra loro in termini di innovazione, sostenibilità ambientale e costo".

"Quest’ultimo fattore è stato troppo spesso ignorato, creando un pericolo per tutti. Dobbiamo inoltre fare in modo che la fornitura e lo sviluppo di un motore sia un’attività economicamente attraente”.

“Siamo fermamente contrari al congelamento delle power unit in quanto è contro lo spirito della F.1. Penso sia importante sottolineare che le attuali regole prevedono già il congelamento nel 2023. Detto questo, la F.1 ha obiettivi ambiziosi in termini di sostenibilità. Già dal 2022 è prevista dal regolamento l’introduzione di un carburante con un contenuto del 10% di etanolo ma la Fia vuole arrivare al 100% il prima possibile, idealmente l’anno successivo, il che comporta inevitabilmente lo sviluppo di alcune componenti del motore. È un argomento molto complicato, di cui stiamo attivamente parlando con tutte le parti in causa”.

L’addio a Vettel? Giusto informarlo

“Seb sta vivendo una stagione molto difficile. Non sono così sicuro che dipenda totalmente da mancanza di motivazione, piuttosto credo che gli manchi fiducia nel comportamento della vettura e sia in difficoltà nell’estrarne tutto il potenziale, come invece Charles riesce a fare".

"Dobbiamo molto a Seb e a quello che è riuscito a fare per noi negli ultimi anni. Siamo stati corretti nell’informarlo sulla nostra decisione una volta che l’abbiamo presa, in modo da dargli il tempo per valutare altre opportunità per il suo futuro. È un professionista esperto, dotato di grande talento: posso solo sperare che ci potrà mostrare esempi della sua bravura nelle prossime gare. In ogni caso, rimarrà sempre parte della famiglia Ferrari”.

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