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F1 | Budget cap: spendere 5 milioni in più è un'infrazione minore!

Dopo il duro intervento di Horner che ieri ha minacciato azioni legali se continueranno le illazioni sul mancato rispetto del budget cap della Red Bull, non si è smesso di parlare del limite dei costi nel paddock. Il tema della narrazione è cambiato: l'attenzione di Mercedes e Ferrari è andata se sia giusta considerare minore una violazione di cinque milioni di dollari che può valere le spese di produzione dei pezzi di sviluppo di un intera stagione o avere 70 persone in ufficio tecnico che pensano nuove soluzioni".

Max Verstappen, Red Bull Racing RB18

Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Il weekend di Singapore si sta vivendo su due fronti. In pista il confronto è tornato ad essere sul fronte dei centesimi, con Ferrari, Red Bull e Mercedes separate ieri da 0”054, ma appena si spengono i motori il testimone passa alla battaglia che si sta svolgendo nel paddock.

L’affaire budget cap è deflagrato venerdì mattina e da quel momento tra le hospitality delle squadre di vertice non si è parlato d’altro.

Christian Horner, Team Principal della Red Bull Racing

Christian Horner, Team Principal della Red Bull Racing

Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images

La giornata di ieri ‘ai punti’ è andata alla Red Bull, con la forte presa di posizione di Christian Horner. "A meno che non ci sia un chiaro ritiro di queste dichiarazioni – ha tuonato il team principal della Red Bull in riferimento ai commenti rilasciati da diversi team principal - prenderemo la cosa incredibilmente sul serio e valuteremo le opzioni a nostra disposizione. È assolutamente inaccettabile fare commenti come quelli di ieri (venerdì) totalmente diffamatori per la squadra, per i marchi e anche per la Formula 1”.

La sortita di Horner ha avuto un effetto, perché da quel momento nessuno ha più pronunciato il nome della squadra di Milton Keynes. I discorsi però sono proseguiti, con ampio uso di condizionale che non ha però impedito di lanciare dei messaggi molto chiari.
“Sento molto ‘rumore’ – ha commentato Toto Wolff riferendosi alle parole di Horner – quello che conta è che mercoledì prossimo la FIA comunicherà la lista di chi avrà ottenuto i certificati di conformità, che potrebbero essere per tutte le squadre o meno. Per noi è importante che il regolamento venga rispettato, e spero vivamente che tutte le squadre lo abbiano fatto. Ho fiducia al 100% nel processo e nella FIA, tutto il resto è rumore”.

Toto Wolff, Team Principal e CEO di Mercedes AMG

Toto Wolff, Team Principal e CEO di Mercedes AMG

Photo by: Steve Etherington / Motorsport Images

L’infrazione ‘minor’ è oggetto di discussioni

Sia Wolff che Mattia Binotto hanno sottolineato un aspetto del regolamento non causale. Ad essere oggetto di discussioni è l’articolo 8.10 del regolamento finanziario, che definisce come ‘Minor Overspend Breach’ una violazione di spesa che non supera il 5% del Cost Cap totale.

I provvedimenti che possono essere presi dalla FIA per i casi che rientrano in questa infrazione hanno un range molto ampio, che include penalità in punti, esclusione da una o più gare e/o una riduzione del budget per la stagione seguente.

La finestra di sanzioni è così ampia da prevedere anche la possibilità di una punizione poco impattante per una squadra e, a fronte di questa eventualità, Wolff e Binotto hanno voluto sottolineare come un eccesso di spesa di di 4 o 5 milioni di dollari (che rientrerebbe in questo caso) comporti in realtà un vantaggio molto importante, in grado di fare la differenza nell’economia di una stagione.

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari con Franz Tost, Team Principal AlphaTauri

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari con Franz Tost, Team Principal AlphaTauri

Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images

“Per noi questa cifra equivale alle spese di produzione dei pezzi di sviluppo di un'intera stagione – ha commentato Binotto – equivale a poter disporre di 70 persone in un ufficio tecnico che possono pensare soluzioni, se vogliamo tradurlo in un vantaggio in pista si parla di un mezzo secondo”.

“La parola ‘minor’ non credo sia corretta – ha confermato poco dopo Wolff – posso confermare che non abbiamo potuto produrre delle parti che ci avrebbero consentito un calo di peso a due cifre semplicemente perché non abbiamo i soldi per farlo. Quindi abbiamo dovuto rimandare tutto al prossimo anno. Non possiamo omologare un telaio leggero perché supereremmo il limite di 2 milioni, quindi si può dedurre facilmente che ogni spesa in più ha un vantaggio in termini di prestazioni”.

Wolff è andato oltre: “Monitoriamo da vicino tutte le parti che vengono portate in pista dai top team in ogni singola gara, lo abbiamo fatto per tutto il 2021 ed anche in questa stagione. E abbiamo potuto vedere che ci sono due grandi squadre che sono quasi allineate mente un’altra spende di più”.

Quanto sostenuto da Wolff e Binotto è stato confermato a microfoni spenti da quasi tutti i team principal, ma c’è comunque un aspetto che incuriosisce.

L’articolo 8,10 era nel regolamento finanziario fin dalla sua prima versione, ma nessuno (almeno pubblicamente) aveva espresso prima di questo weekend delle perplessità in merito. L’allarme è suonato ora, non casualmente, poiché nel paddock sono in diversi gli addetti ai lavori convinti che la linea difensiva della Red Bull (qualora fosse confermata in bridge con l’articolo in questione) potrebbe consentirle di rientrare in questa casistica, e che il tutto possa risolversi con una sanzione non particolarmente significativa.

In quest’ottica colpisce anche quanto affermato da Wolff. “Qualora la Federazione dovesse comunicare una violazione del regolamento – ha spiegato – non dobbiamo pensare che essere davanti ad un’infrazione scoperta all’improvviso. Il processo di audit della FIA è in corso da molto tempo, tutte le squadre hanno collaborato con la Federazione Internazionale con continui scambi di vedute in merito all’interpretazione. Quindi le conclusioni attuali hanno preso forma nell’arco di diversi mesi”.

Un arco temporale ampio, quello descritto da Wolff, durante il quale le squadre avrebbero potuto far presente alla FIA che la pena per un’infrazione ‘minor’ potrebbe di essere poca cosa rispetto ai vantaggi ottenuti.

Tutto dipenderà dalla Federazione Internazionale, poiché il regolamento attuale lascia una finestra di sanzioni così ampia da poter permettere alla FIA di sferrare un pugno da kappaò così come una carezza.

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