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F1 | Budget cap: domani i team presentano alla FIA i bilanci 2021

Nelle squadre di F1 c'è molta agitazione perché domani dovrà essere consegnata tutta la rendicontazione relativa allo scorso anno, quando il limite dei costi è stato adottato per la prima volta. Per il 2022 il tetto di spesa è di 140 milioni di dollari, ma c'è il forte sospetto che qualcuno stia cercando le zone grigie del regolamento finanziaro per bucarlo, traendo un vantaggio che può valere un titolo. Ecco su cosa si sta discutendo.

Il vincitore della gara Max Verstappen, Racing festeggia nel parco chiuso

Foto di: Red Bull Content Pool

Il mondiale 2022 di Formula 1 non si vincerà solo in pista e negli uffici degli staff tecnici. Dopo solo due tappe della stagione più lunga di sempre, nel paddock c’è chi sostiene che a fare la differenza in modo sostanziale sarà la gestione del budget, ovvero di quei 140 milioni di dollari che sono il limite massimo di spesa consentito dal regolamento.

L’efficienza finanziaria si traduce in performance, e come confermava un ingegnere nel paddock di Sakhir “tre milioni di euro risparmiati grazie ad un’oculata gestione dei costi, permette di realizzare uno sviluppo in più”. E quando le gerarchie sono determinate da uno o due decimi di secondo, sono aspetti che possono fare la differenza.

Domani scade il termine ultimo per le squadre chiamate a presentare il bilancio del cost cap relativo alla stagione 2021 e nelle sedi dei top-team sono giorni caldi, perché tutto deve quadrare alla perfezione.

Parallelamente è in corso la gestione del budget 2022, una stagione che a differenza della precedente, dove gli sviluppi delle monoposto sono stati ridotti al minimo, si preannuncia molto dispendiosa sul fronte delle evoluzioni tecniche.

Nel weekend di Jeddah il team principal della Ferrari, Mattia Binotto, ha lanciato un messaggio molto chiaro: “Senza controlli accurati – riferendosi al regolamento finanziario - si rischia di falsare il campionato. Con due macchine dalle prestazioni così vicine, uno sviluppo che comporta un miglioramento di 1 o 2 decimi può fare la differenza, ogni evoluzione avrà un peso importante”.

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Photo by: Ferrari

Binotto con i media pesa sempre le parole, e se ha deciso di lanciare un allarme avrà motivi per essere preoccupato in merito alla tenuta del regolamento finanziario.

I controlli imposti sono rigorosi, le squadre inviano alla FIA una prima bozza della documentazione relativa alle spese sostenute che viene valutata dagli analisti della Federazione Internazionale autorizzati, quando lo ritengono necessario, a chiedere chiarimenti e spiegazioni.

I giustificativi delle spese devono essere molto dettagliati, e devono rientrare entro precisi ‘market value’, ovvero una finestra di costo per ogni tipologia di spesa. Se, ad esempio, il costo di un fondo piatto è mediamente tra i 350 ed i 400.000 euro, una squadra non può mettere a bilancio una spesa inferiore senza che la FIA approfondisca il tutto.

Secondo alcuni addetti ai lavori una potenziale area grigia del regolamento finanziario è quella relativa alle ‘Non-F1 activities’, ovvero attività svolte dal personale di una squadra ma estranea al programma Formula 1.

Soprattutto i top-team, che sono poi le squadre che hanno a disposizione più budget rispetto al limite imposto dalla FIA, hanno alcune attività di consulenza che fuoriescono dall’area del programma F1.

Pierre Gasly, AlphaTauri AT03

Pierre Gasly, AlphaTauri AT03

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

La Red Bull, attraverso la Red Bull Technology, fornisce servizi all’Alpha Tauri e ha anche una partnership con il progetto Alinghi America’s cup. Mercedes ha attività condivise con il programma Formula E, ed anche in questo caso c’è una collaborazione con il progetto America’s cup Ineos.

Kevin Magnussen, Haas VF-22

Kevin Magnussen, Haas VF-22

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

La Ferrari ha un collegamento con il programma Corse Clienti, che in alcuni casi condivide l’attività con il personale Formula 1. Le tre squadre citate hanno poi tutte dei customer team, ovvero AlphaTauri per Red Bull, Williams ed Aston Martin per Mercedes e Haas per Ferrari. Sono rapporti di fornitura, ma potenzialmente si possono prestare anche ad attività di condivisione.

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Questi rapporti lavorativi sono molto delicati al fine del budget cap, poiché teoricamente potrebbe essere addebitata ad una ‘Non F1-activities’ un lavoro utile anche al programma Formula 1, con evidenti benefici finanziari.

È un fronte molto complesso, e la FIA ha così deciso di accettare segnalazioni di presunti illeciti da parte di squadre che hanno sospetti su avversari, una sorta di ‘whistleblower’ che consente ad un team di segnalare alla Federazione Internazionale un’attività sospetta di un’altra squadra, senza che venga rivelato il nome del segnalante. Uno strumento in più per la FIA ma soprattutto un deterrente efficace per tutte le squadre.

I commenti che arrivano ‘off record’ sono tutti allineati su un aspetto: la Federazione Internazionale deve avere una posizione molto ferma e capillare nell’attività di controllo e non deve cedere alle pressioni che mirano a deroghe di ogni tipo.

Mohammed ben Sulayem, presidente della FIA parla con Christian Horner e Max Verstappen della Red Bull Racing

Mohammed ben Sulayem, presidente della FIA parla con Christian Horner e Max Verstappen della Red Bull Racing

Photo by: Red Bull Content Pool

L’approccio deve essere inattaccabile, lo stesso utilizzato quando si pesa una monoposto a fine qualifica o fine gara. Ci saranno malumori iniziali da parte di qualche squadra, ma col tempo diventerà un aspetto metabolizzato che farà bene a tutta la Formula 1.

È una partita importantissima, che se portata a termine con successo confermerà una svolta importante per uno sport che già oggi è in positiva controtendenza rispetto alle più blasonate discipline mondiali grazie anche (o soprattutto) al contenimento dei costi che ha reso sostenibile l’attività delle squadre. È cruciale, però, che tutto funzioni bene e al di sopra di ogni sospetto.

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