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Vettel trionfa a Budapest e raggiunge Senna!

La Ferrari torna al successo e il tedesco dedica la vittoria a Bianchi. Secondo un grande Daniil Kvyat

Il vincitore Sebastian Vettel, Ferrari

Il vincitore Sebastian Vettel, Ferrari

XPB Images

Il vincitore Sebastian Vettel, Ferrari
Il vincitore Sebastian Vettel, Ferrari
Podio: secondo posto Daniil Kvyat, Red Bull Racing, il vincitore Sebastian Vettel, Ferrari e terzo posto Daniel Ricciardo, Red Bull Racing
Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari
Il vincitore Sebastian Vettel, Ferrari
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Podio: secondo posto Daniil Kvyat, Red Bull Racing, il vincitore Sebastian Vettel, Ferrari e terzo p
Il vincitore Sebastian Vettel, Ferrari
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Il vincitore Sebastian Vettel, Ferrari
Il vincitore Sebastian Vettel, Ferrari
Secondo posto Daniil Kvyat e terzo posto Daniel Ricciardo, Red Bull Racing
Il vincitore Sebastian Vettel, Ferrari
Il vincitore Sebastian Vettel, Ferrari

"Grande Seb, sei un grande!". Nulla riassume meglio delle poche ma sentite parole di Arrivabene quello che ha fatto oggi Sebastian Vettel, partito a razzo dalla seconda fila e conducendo la gara dal primo all'ultimo giro. Inutili i tentativi di Nico Rosberg di fermare il tedesco, oggi davvero in gran forma. Con questa vittoria, Vettel ha raggiunto Ayrton Senna al secondo posto nella classifica dei piloti più vincenti della Formula 1 con 41 gare vinte.

Per la Ferrari un fine settimana da ricordare, partito in sordina nelle libere - contrariamente a quanto avveniva da inizio anno - e poi andato in crescendo sempre più sino a un successo inspeerato, ma quantomai meritato. Vettel ha preso il comando sin dalla prima curva dopo aver infilato le Mercedes di Hamilton e Rosberg, per poi aprire un gap importante alle proprie spalle, protetto inoltre da un Kimi Raikkonen in formato super. La Safety Car, entrata al giro 44 per la rottura dell'ala anteriore sulla VJM08-B di Nico Hulkenberg, ha rovinato i piani della Scuderia di Maranello, riavvicinando le Mercedes. Hamilton ha subito abdicato, poi anche Rosberg ha dovuto alzare bandiera bianca dopo un contatto con Ricciardo e per Vettel è stata una passerella lunga tre giri, al termine dei quali ha dedicato il successo a Jules Bianchi, scomparso lo scorso 17 luglio a Nizza dopo nove mesi di coma.

Da sottolineare la grande prestazione di Kimi Raikkonen. Il finnico è scattato dalla quinta posizione e ha passato a sua volta le Mercedes e Ricciardo, issandosi al secondo posto. Kimi ha poi condotto bene la corsa a pochi secondi da Vettel, sino al problema all'MGU-K che ha costretto il campione del mondo 2007 al ritiro nel corso del cinquantasettesimo giro. Per la Ferrari avrebbe potuto essere una doppietta clamorosa.

Grande festa anche il Red Bull, con il primo podio del giovane Daniil Kvyat e l'arrembante Daniel Ricciardo, che negli ultimi giri aveva accarezzato la pazza idea di replicare quanto fatto negli ultimi giri del Gran Premio dello scorso anno, ma un contatto con Nico Rosberg a 4 giri dalla fine ha costretto l'australiano a tornare ai box per sostituire l'ala anteriore danneggiata. Daniel è comunque riuscito a rientrare in pista ancora sul podio, posizione che è risucito a tenere sino al termine delle ostilità. Festa come detto per Kvyat, che si conferma in un momento di forma strepitoso. Il russo ha colto il primo podio da quando corre in Formula 1 e mette definitivamente a tacere le voci su una sua prematura sostituzione alla fine di quest'anno. 

Dopo il primo podio di Kvyat, ecco il primo quarto posto per il giovanissimo Max Verstappen con la Toro Rosso. Il talento olandese è stato autore di una gara regolare, ma dopo la ripartenza della gara in seguito all'incidente di Hulkenberg è entrato in collisione con Valtteri Bottas, rovinando parte dell'ala anteriore e la gara del finnico. Nonostante ciò, Verstappen è riuscito a tenere alle spalle Fernando Alonso - quinto - e a centrare il miglior risultato da quando corre in Formula 1. Gara sfortunata per Carlos Sainz. Autore di una gran partenza, lo spagnolo è stato costretto al ritiro negli ultimi giri della corsa per alcuni problemi tecnici ancora non individuati dal team di Faenza.

C'è luce in fondo al tunnel per la McLaren-Honda. Fernando Alonso ha centrato un incoraggiante quinto posto anche grazie ai ritiri e alle difficoltà che hanno avuto molti piloti che lo precedevano. I buoni segnali per il team di Woking arrivano anche da Jenson Button. Il britannico è riuscito a rimontare sino al nono posto, posizione artigliata proprio negli ultimi quattro passaggi della corsa. 

Per la Mercedes la gara di Budapest avrebbe dovuto rappresentare l'ennesimo dominio di un team davvero vicino alla perfezione prestazionale negli ultimi due anni, invece, dopo una partenza da dimenticare, entrambi i piloti delle Frecce d'Argento hanno compiuto errori e sono stati vittime di contatti e scelte discutibili da parte del box tedesco. Hamilton ha sbagliato la partenza e da primo si è trovato quarto dopo poche curve dal via. Lewis ha provato a recuperare subito la posizione su Rosberg ma è finito con le ruote di sinistra fuori dalla pista, perdendo il controllo della vettura e finendo nella via di fuga, rentrando poi in decima posizione. Hamilton ha poi compiuto un altro errore al giro 49: dopo il rientro ai box della Safety Car, il britannico ha provato a difendersi da un arrembante Ricciardo e da un Bottas sorprendente, ma ha avuto la peggio, rompendo l'ala anteriore. Dopo esser rientrato ai box per cambiare il musetto, Lewis è tornato in pista fuori dalla Top Ten ma ha recuperato fino al sesto posto finale dopo una rimonta rabbiosa.

Rosberg ha avuto invece la possibilità di vincere sino alla fine, ma il box Mercedes ha preferito montare sulla W06 Hybrid numero 6 pneumatici medi, i meno performanti di quelli portati da Pirelli, e non è riuscito ad attaccare Vettel. Il tedesco si è dovuto difendere da Ricciardo, ma a tre giri dalla fine i due si sono toccati, rovinando la gara di entrambi. Nico ha chiuso la corsa all'ottavo posto assoluto.

Sono fioccate le penalità in casa Lotus-Mercedes, con Romain Grosjean e Pastor Maldonado che hanno commesso numerose infrazioni per tutti i 69 giri della gara. Se il venezuelano ha fatto a sportellate (con il povero Perez...) e ha collezionato Drive Through, il transalpino ha centrato un sesto posto di tutto rispetto. Molto incisivo nelle ultime fasi di gara, Romain ha chiuso la corsa a qualche secondo dalla McLaren di Fernando Alonso. 

La Top Ten è stata completata da un Marcus Ericsson consistente, che ha riportato la Sauber in zona punti. Da segnalare l'ennesima buona gara di Nico Hulkenberg nelle ultime settimane, il quale è partito undicesimo e si è ritrovato sesto dopo tre curve, frutto di una partenza eccezionale. Il tedesco ha occupato a lungo la quinta posizione dopo l'uscita di pista di Hamilton, ma ha dovuto poi cedere all'inesorabile ritorno di Ricciardo. La sua gara si è poi interrotta al giro 44 quando la sua ala anteriore ha ceduto di schianto al termine del rittilineo principale, spendendolo contro le barriere. Per la Force India un fine settimana nero: troppi i cedimenti strutturali di componenti fondamentali per la monoposto e, a certe velocità e su piste differenti dall'Hungaroring, le conseguenze per i piloti sarebbero potute essere gravi. Fortunatamente Hulkenberg e Perez sono usciti illesi dai rispettivi incidenti. 

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