F1: Brembo attiva il "remote garage" per il GP d'Austria
La multinazionale dei freni bergamasca, che fornisce 8 team di F1 su 10, ha deciso di non mandare il suo personale a Spielberg per il GP d'Austria, preferendo attivare un "remote garage" in sede dal quale assicurare l'assistenza.

Il protocollo anti-COVID che la Formula 1 ha adottato per i primi Gran Premi della stagione 2020 sono molto restrittivi.
Ogni squadra, composta da un massimo di 80 elementi, deve vivere un weekend di gara separata da tutte le altre e anche i gruppi di lavoro di ciascuna monoposto devono operare in una “bolla” separata per rispettare quello che è uno scrupoloso distanziamento sociale e per identificare con rapidità un eventuale contagiato, evitando che l’intera squadra debba essere messa eventualmente in quarantena.
I primi due appuntamenti al Red Bull Ring saranno fondamentali per determinare le successive linee di comportamento, ma in attesa di sapere cosa si potrà fare più liberamente in seguito, i team hanno dovuto affrontare e risolvere una serie di problematiche anche con i fornitori.
La Brembo, per esempio, che fornisce con i suoi impianti frenanti a otto delle dieci squadre impegnate in F1, era stata invitata ad allocare un proprio tecnico a ciascun team, perché questi non avrebbe potuto spostarsi da un box all’altro come si è sempre fatto fino a ieri.
Ciò avrebbe significato che gli staff delle squadre avrebbero avuto una persona in meno a disposizione per ospitare lo specialista Brembo.
Per evitare tutte queste problematiche la multinazionale bergamasca non ha esitato a creare un “remote garage” nella propria sede, dalla quale gli ingegneri saranno in grado di rispondere in tempo reale a tutte le richieste tecniche dei team.
Gli specialisti guidati da Mario Almondo, infatti, attraverso la propria rete potranno vedere i canali di telemetria relativi all’impianto frenante delle monoposto fornite, avendo sotto controllo i dati e potendo consigliare gli interventi eventualmente da consigliare.
Paradossalmente il servizio Brembo potrebbe addirittura diventare più efficiente dal “remote garage” di quanto non sia con un numero di specialisti che ruotano fra le squadre nel paddock.
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