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Brawn: "La Ferrari non perda l'occasione del 2022"

Il direttore sportivo di F1 in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport getta uno sguardo sul futuro del mondo dei GP dopo un campionato 2020 condizionato dal COVID. Ross è contento di tornare a lavorare con Domenicali, non esclude che Hamilton possa vincere 10 mondiali e aspetta il debutto di Mick Schumacher l'anno prossimo e lascia aperta una porta che si possa rivedere anche Imola nel prossimo calendario.

Ross Brawn, Managing Director di Motorsports, FOM

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images

Ross Brawn intervistato da Andrea Cremonesi per la Gazzetta dello Sport ha fatto il punto sulla F1 nell’era del COVID. L’ingegnere nucleare che è stato direttore tecnico di Benetton, Ferrari, BrawnGP e Mercedes e ora è il direttore sportivo di Formula 1 fa una fotografia del Circus alla conclusione di un campionato segnato da mille difficoltà, ma affrontato dal sistema nel modo migliore.

Il britannico lancia lo sguardo oltre i prossimi tre appuntamenti iridati nei paesi arabi e guarda al futuro prossimo. Ecco gli aspetti salienti delle lunga chiacchierata con il collega della rosea.

Nel calendario 2021 c’è un buco al 25 aprile, data che era destinata al Vietnam. Ci potrà essere posto per Imola?
“Abbiamo visto belle gare a Imola come in Portogallo e Turchia: è tutto aperto, vediamo come si sviluppa la questione. Ovviamente siamo dispiaciuti di non poter andare in Vietnam, ma troveremo un calendario forte”.

Quale sarà il criterio guida?
“Vogliamo tornare a una situazione normale e dunque con una forte considerazione dal punto di vista commerciale. Alcuni Paesi saranno in una posizione migliore rispetto ad altri perché potranno fare delle migliori offerte commerciali. Noi dobbiamo tornare al normale livello finanziario il più in fretta possibile”.

I test invernali si disputeranno a Barcellona o in Bahrain?
“Stiamo discutendo coi team, decideremo in un paio di settimane”.

Tornerà a lavorare con Stefano Domenicali che sostituirà Chase Carey…
“Si apre una nuova fase. Chase è stato perfetto in quel ruolo alla fine dell’era Ecclestone, perché è uomo d’affari molto esperto e intelligente. Ha dato la direzione che serviva. Stefano è perfetto per la prossima tappa evolutiva e può portare la sua identità. Sarà un altro periodo eccitante”.

State inseguendo l’obiettivo zero carbonio e spingete sui bio carbuanti, ma non sono idee in contrasto con il contenimento dei costi?
“I team adotteranno in un paio di anni quel tipo di carburante. Il passo più impegnativo arriverà quando i team introdurranno una nuova powertrain. Non dobbiamo sovrapporre le due fasi. Dobbiamo rendere efficiente il processo, ma ci sono ancora discussioni in corso”.

Il format di due giorni visto a Imola è valido per il futuro?
“L’esperimento era legato a questioni logistiche visto che le macchine arrivavano dal Portogallo: ha mostrato cose positive e altre meno. È una possibilità che ci teniamo in tasca”.

Hamilton ha raggiunto Schumacher nella conquista dei sette titoli: ha lavorato con entrambi…
“Sono due piloti eccezionali, punti di riferimento per intere generazioni. Quello che ha fatto Lewis in Turchia mi ha ricordato certe imprese di Michael nelle stesse condizioni”.

Lewis potrebbe arrivare a 10 titoli?
“E’ possibile. Fa parte di un team eccezionale e ha davanti a sé almeno 3 o 4 anni ancora al top. Al momento è difficile dire chi potrà contrastarlo”.

Si aspetta l’annuncio di Mick Schumacher con la Haas: lo conosce da bambino…
“E’ stato affascinante vederlo crescere , nelle ultime due stagioni è stato molto promettente. Non sappiamo come si comporterà con la F1, ma è incredibilmente maturo e ben equilibrato. Ovviamente ha tanta pressione addosso, ma sinora l’ha gestita bene.

Quanto dovremo aspettare una Ferrari competitiva?
“Credo che il 2022 costituisca una bella opportunità, con una nuova filosofia di macchina. Non ho dubbi che a Maranello lavoreranno sodo sulla vettura del prossimo anno, ma la loro priorità deve essere il 2022, non possono sprecare una simile occasione”.

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