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Brasile: Verstappen vince, gli altri s'eliminano. Harakiri Ferrari

L'olandese, partito dalla pole, ha centrato l'ottavo successo con la Red Bull: dietro Max nel finale succede di tutto con le due Ferrari che si autoeliminano mentre erano in bagarre e con Hamilton che ha fatto fuori Albon che pregustava il secondo posto. Piazzato Gasly davanti a Lewis e Sainz che spera di acciuffare un podio.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB15, Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10, Sebastian Vettel, Ferrari SF90, Valtteri Bottas, Mercedes AMG W10

Max Verstappen, Red Bull Racing RB15, Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10, Sebastian Vettel, Ferrari SF90, Valtteri Bottas, Mercedes AMG W10

Andy Hone / Motorsport Images

La vittoria non è mai stata in discussione, ma tutti gli altri si sono eliminati da soli con delle condotte di gara a dir poco scellerate nella parte finale della gara. Max Verstappen ha conquistato l'ottava vittoria nel GP del Brasile partendo dalla pole position: l'olandese ha condotto una corsa perfetta con una Red Bull impressionante anche nei tratti veloci grazie a un motore Honda impressionante che ha portato Pierre Gasly a un inaspettato secondo posto con la Toro Rosso. Era dal 1991 che la Casa giapponese non conquistava una doppietta con Berger e Senna sulla McLaren in Giappone.

Max ha dovuto tenere a bada un Lewis Hamilton che fino alla fine ha cercato di non arrendersi: l'arancione si è tolto il gusto di superarlo in pista al giro 22 dopo il primo pit stop, dando il chiaro segno che oggi contro la RB15 non c'era niente da fare.

Verstappen ha vinto con pieno merito sverniciando Hamilton, che era al comando al restart del giro 59 con le gomme medie usate, dopo la safety car causata dal ritiro di Valtteri Bottas con il motore cotto, mentre il pupillo di Helmut Marko si era fermato ai box montando un treno di soft nuove. Nella stessa azione l'ottimo Alexander Albon è riuscito a infilzare la Ferrari di Sebastian Vettel portandosi al terzo posto.

Max con la vittoria si porta al terzo posto nel mondiale piloti scavalcando Charles Leclerc e ipotecando l'ultima posizione del podio. La Red Bull avrebbe dovuto festeggiare una splendida doppietta perché Albon era riuscito ad avere ragione di un Hamilton in difficoltà, ma il ritorno dell'esa-campione è stato duro e il contatto è stato inevitabile: è molto probabile che l'inglese venga penalizzato (ha pubblicamente chiesto scusa ad Albon) e allora il terzo posto potrebbe essere ereditato da Carlos Sainz con la McLaren, partito ultimo dopo la sostituzione del motore Renault in qualifica.

Il GP del Brasile è stato pieno di episodi che faranno discutere per tutta la settimana: il più controverso è quello che ha messo fuori gioco le due Ferrari per un contatto assurdo in pieno rettilineo dopo che i due piloti del Cavallino avevano ingaggiato una dura battaglia fra di loro. Charles Leclerc da 14esimo in griglia era arrivato con un'ottima condotta di gara fino alle spalle del compagno di squadra, in lotta per il quarto posto.

Il muretto dei box Ferrari li ha lasciati lottare, mentre avrebbe avuto senso cercare di difendere il terzo posto iridato del monegasco nel mondiale. Così si è arrivati a un contatto fratricida che avrà ripercussioni molto pesanti nell'assetto della squadra. Le immagini hanno mostrato un leggero spostamento di Vettel sul rettilineo opposto nel giro 66: Seb ci ha rimesso la posteriore sinistra e Charles la sospensione anteriore destra. L'azione di Vettel è stata il frutto di una reazione dopo un precedente duro attacco di Leclerc. Le Rosse sono rimaste fuori entrambe e la Ferrari ha deciso di non fare un debrifing a caldo per analizzare i fatti a freddo. La SF90 è parsa la terza forza dietro a Red Bull (sorprendente le velocità del motore Honda!) e Mercedes.

Uno degli eroi di giornata è stato Pierre Gasly secondo con la Toro Rosso: festeggia il posto d'onore dopo il rodeo finale, ma il francese è stato bravo a contenere il ritorno di Hamilton (dopo lo speronamento di Albon) proprio sfruttando la cavalleria Honda, mentre la power unit di Brixworth è parsa un po' asfittica in aria rarefatta. Ne sa qualcosa Bottas che ha accostato la sua W10 con il posteriore in fumo: era dall'Austria dello scorso anno che non c'era uno stop di una freccia d'argento per un problema meccanico.

Quella di Interlagos è una gara che farà discutere a lungo, ma non ci si può certo lamentare dello spettacolo che ha offerto. L'Alfa Romeo ha portato due C38 in zona punti al quinto e sesto posto con Kimi Raikkonen e Antonio Giovinazzi: non succedeva per il "Biscione" dal 1951!

L'italiano è stato autore di una bella rimonta che lo ha portato a ridosso del finlandese con una strategia di gara che una volta tanto non lo ha penalizzato e la monoposto di Hinwil ha confermato di avere delle doti che troppo a lungo sono rimaste nascoste per scelte e sviluppi sbagliati del team.

La Renault ha colto punti importanti grazie al settimo posto di Daniel Ricciardo: l'australiano è stato penalizzato di 5 secondi per il contatto nelle prime fasi con la Haas di Kevin Magnussen (una modalità d'azione simile a quella di Hamilton con Albon...). Tornato ai box per cambiare l'ala anteriore Daniel ha costruito una bella rimonta che lo ha portato al settimo posto davanti alla McLaren di Lando Norris e alla Racing Point di Sergio Perez.

Ha chiuso la top ten Daniil Kvyat con la seconda Toro Rosso. Tutto il resto è cinema: Robert Kubica è stato penalizzato anche lui per aver chiuso Max Verstappen all'uscita del pit stop. Il polacco ha fatto la stessa manovra che proprio l'olandese aveva compiuto a Monte Carlo.

Cla Pilota Giri Tempo Gap Distacco km/h Punti
1 Netherlands Max Verstappen 71 1:33'14.678       25
2 France Pierre Gasly 71 1:33'20.755 6.077 6.077   18
3 United Kingdom Lewis Hamilton 71 1:33'20.817 6.139 0.062   15
4 Spain Carlos Sainz Jr. 71 1:33'23.574 8.896 2.757   12
5 Finland Kimi Raikkonen 71 1:33'24.130 9.452 0.556   10
6 Italy Antonio Giovinazzi 71 1:33'24.879 10.201 0.749   8
7 Australia Daniel Ricciardo 71 1:33'25.219 10.541 0.340   6
8 United Kingdom Lando Norris 71 1:33'25.882 11.204 0.663   4
9 Mexico Sergio Perez 71 1:33'26.207 11.529 0.325   2
10 Russian Federation Daniil Kvyat 71 1:33'26.609 11.931 0.402   1
11 Denmark Kevin Magnussen 71 1:33'27.410 12.732 0.801    
12 United Kingdom George Russell 71 1:33'28.277 13.599 0.867    
13 France Romain Grosjean 71 1:33'28.925 14.247 0.648    
14 Thailand Alexander Albon 71 1:33'29.605 14.927 0.680    
15 Germany Nico Hulkenberg 71 1:33'32.737 18.059 3.132    
16 Poland Robert Kubica 70 1 lap        
17 Germany Sebastian Vettel 65          
18 Monaco Charles Leclerc 65          
19 Canada Lance Stroll 65          
  Finland Valtteri Bottas 51          

 

 

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