Bottas - Vettel: quando 12 millesimi fanno la differenza
La qualifica del GP degli Stati Uniti ha raccolto quattro piloti in appena 108 millesimi di secondo e solo 12 hanno separato il poleman finlandese dalla Ferrari di Vettel. Verstappen ha sprecato una grande occasione ed è braccato da Leclerc che ha superato brillantemente il ko di motore. Delude Hamilton solo quinto.
Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images
Una qualifica bellissima e tiratissima, ha visto i primi quattro piloti separati in qualifica da 108 millesimi di secondo. Un dato impressionante se si pensa che il circuito di Austin si percorre in 92 secondi, e per conformazione la pista americana è tutto tranne che una pista tecnicamente semplice.
Quando i margini sono così ridotti, la lista di chi ha da recriminare è sempre più lunga dei soddisfatti, ma i due piloti in prima fila, il poleman (a sorpresa) Valtteri Bottas e Sebastian Vettel, si sono dichiarati soddisfatti della loro performance.
La differenza tra i due è stata di 12 millesimi, un lasso di tempo impercettibile che il finlandese ha concretizzato nel terzo settore del Circuit of the Americas, dove è risultato un decimo più veloce rispetto alla Ferrari numero 5.
“La pista è risultata migliore rispetto a ieri”, ha commentato Bottas, ed in effetti con temperature più alte (20 gradi aria, e 27 di asfalto) la gomma si è depositata progressivamente sulla pista a partire dalla sessione FP3 fino alla Q3 finale, che ha definito la griglia di partenza.
Il maggiore grip ha abbassato notevolmente i tempi, facendo crollare (di tre decimi) il record dello scorso anno e soprattutto dando una mano all’utilizzo della gomma soft, decisamente più a suo agio rispetto alle simulazioni di venerdì.
Per Vettel è arrivata la centesima partenza in prima fila, un traguardo che dice tanto e poco allo stesso tempo, ma rappresenta un’opportunità per sperare in un colpaccio al via che cambierebbe molto la sua visione di gara.
Meno sorridente è stata l’espressione dei due piloti in seconda fila. Verstappen ha perso una chance, ad una settimana dalla pole svanita a Città del Messico, ed in sette giorni è la seconda volta che l’olandese mastica amaro al termine delle qualifiche.
Nella pole ci credeva lui e ci credeva anche la Red Bull, visti i progressi confermati dalla power unit Honda. Max (parliamo sempre di millesimi) non è stato impeccabile nel primo ‘run’, e nel secondo nessuno dei top è riuscito a migliorare la sua posizione, probabilmente a causa del vento aumentato in modo impercettibile ma sufficiente a limare qualche centesimo sui tempi sul giro.
L’unico pilota di vertice a cui è riuscito di passare un avversario sotto la bandiera a scacchi è stato Charles Leclerc, salito al quarto posto beffando Lewis Hamilton, ma il ferrarista ha molto da recriminare al termine di una giornata difficile.
Charles ha perso la sessione FP3 per la rottura della power unit, ed è arrivato in qualifica con i riferimenti delle sessioni delle libere del venerdì, completate su una pista molto diversa.
Leclerc ha migliorato giro dopo giro, arrivando ad ottenere un quarto tempo finale comunque molto positivo. Il rammarico aumenta per essere stato costretto ad utilizzare la power unit numero 2, ovvero la specifica utilizzata fino a Spa.
“Non credo che ci sia più di un decimo di differenza”, ha commentato prima delle qualifiche un uomo in ‘rosso’, ma a fine sessione proprio un decimo ha fatto la differenza tra il primo ed il quarto posto di Charles.
La sorpresa maggiore della giornata è stata l’assenza di Lewis Hamilton dalle prime due file. Hamilton nel primo run non ha interpretato al meglio il terzo settore, accusando un ritardo di oltre due decimi rispetto a Bottas, poi nell’ultimo tentativo ha commetto un errore tra la curva 6 e 7, abortendo il giro.
Il piazzamento in sé non compromette nulla in vista della festa Mondiale di domani (se non ci saranno altri colpi di scena clamorosi) ma sono ormai tre mesi che Lewis manca dalla pole position. Voleva essere lui a interrompere la striscia ferrarista del sabato pomeriggio, ed invece è stato Bottas, che lo ha superato anche per numero di pole stagionali, al momento 5 a 4 a favore del finlandese.
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