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F1: bocciato dai team il parco chiuso dal venerdì

Ross Brawn aveva lanciato l'idea di allargare il parco chiuso già al venerdì mattina, obbligando le squadre a mostrare le monoposto dotate delle ultime novità tecniche ai media in una specifica sessione di divulgazione della tecnica. Come immaginavamo i team si sono opposti e tutto rimarrà come è oggi.

Auto di Lewis Hamilton, Mercedes W12 in garage

Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images

I team hanno deciso di reagire a muso duro: alcune proposte che Liberty ha lanciato per il prossimo anno sono state bocciate dalle squadre.

Fra le idee che Ross Brawn, direttore sportivo di F1, aveva portato alla ribalta c’era che i team avrebbero dovuto mettere a disposizione dei media le monoposto al venerdì mattina già nella configurazione con la quale avrebbero affrontato il weekend di gara, per spiegare quali sarebbero state le novità tecniche introdotte.

L’intenzione dei promotori del campionato era di rendere più comprensibili al grande pubblico le nuove soluzioni tecniche frutto di enormi investimenti, cercando di aggirare la maniacale riservatezza delle squadre che, al contrario, cercano di mantenere il segreto il più a lungo il possibile.

La sessione “show and tell” è già sparita dai radar del 2022: tutt’al più i team emetteranno un comunicato nel quale faranno un accenno alle parti nuove che le vetture adotteranno in pista.

Ma l’azione più energica delle squadre, secondo AMUS, c’è stata nel sabotare che il parco chiuso scattasse già a inizio evento, prima ancora che le F1 fossero entrate in pista. Ricordiamo che l’anno prossimo i GP si accorceranno di un giorno perché le verifiche si svolgeranno al venerdì mattina e le due sessioni di prove libere (quando non ci sarà la Sprint Qualifying) si disputeranno entrambe al pomeriggio.

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I tecnici, quindi, avranno la facoltà di modificare liberamente le monoposto fino all’inizio delle qualifiche esattamente come accade oggi, senza stravolgere una metodologia di lavoro che ha funzionato fino ad ora. Il parco chiuso era stato introdotto nel 2003 con l’intento di ridurre i costi e limitare la preparazione di vetture pensate per la qualifica.

Se quel concetto poteva essere condiviso, l’apertura al parco chiuso generalizzato avrebbe reso determinante la delibera delle macchine al simulatore, togliendo valore alle prove libere se non per cercare la messa a punto con le soluzioni scelte.

Per fortuna questo tentativo di disintegrare il DNA della F1 è stato fermato dalle squadre e qualche idea strampalata è tornata nel cassetto, come la malefica pensata di invertire la griglia nella garetta del sabato. Stiamo vivendo una delle stagioni più belle della storia dei GP, eppure c’è l’ansia di voler cambiare tutto, anche quello che funziona…

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