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Bocciate le parti standard: salta l'accordo sui freni?

La FIA avrebbe ritirato l'accordo con Brembo per l'adozione del sistema frenante uguale per tutti (impianto e parti d'attrito). Questo passo indietro indica che sarebbe stato superato il concetto delle parti standard sulle F1 2021. Si parla di open source o di restare alle attuali norme.

Ferrari SF90, freno

Foto di: Giorgio Piola

La notizia non è mai stata ufficializzata e, come tale, non sarà nemmeno smentita. Sta di fatto che la FIA avrebbe ritirato la pre-assegnazione alla Brembo dei due tender sui sistemi frenanti standard (impianto e materiale di attrito).

È evidente che c’è una variazione d’indirizzo da parte della Federazione Internazionale nella concezione dei regolamenti 2021 e il partito di chi è contrario alla definizione dei pezzi standard, finalizzata alla riduzione dei costi, ha avuto la meglio su quello che aveva proposto l’adozione per la durata del nuovo regolamento di parti comuni con uno sviluppo bloccato o limitato.

In particolare i top team non hanno accettato la logica del supermarket da applicare alla F1 per cui nella definizione delle monoposto 2021 sarebbe saltata la proposta dei pezzi standard, riportando il discorso al punto di partenza o aprendo all'open source.

La FIa ha proposto un piano che concede ai team di continuare a costruire le proprie parti, ma i progetti di alcuni elementi dovrebbero essere condivisi. Grazie a questa visione si vorrebbero ridurre i costi di sviluppo per chi lo desidera senza imporre a tutti dei vincoli.

Pare che il giovedì del GP degli Stati Uniti ad Austin si organizzi una presentazione nella quale ufficializzare quelle che saranno le monoposto del futuro dal momento che il Consiglio Mondiale della FIA di ottobre dovrebbe incardinare le nuove norme.

La sensazione è che si voglia tirare la corda fino all’ultimo nel tentativo di bocciare il ritorno della F1 alle wing car, per proseguire con l’attuale normativa che sta offrendo Gran Premi molto divertenti e spettacolari.

La preclusione delle squadre non è tanto sul concetto dell’effetto suolo spinto, quanto dai vincoli aerodinamici delle norme che imporrebbero delle geometrie tali da disegnare monoposto identiche.

L’obiettivo di Nikolas Tombazis (FIA) e Pat Symonds (FOM), infatti, è di ripulire la scia delle nuove monoposto convogliando le turbolenze generate dalla ruota anteriore nei pontoni laterali che sarebbero stati pensati per ripulire i vortici e sfruttare l’effetto Venturi, generando insieme a un estrattore posteriore più grande il carico aerodinamico necessario.

L’argomento sicuramente sarà dibattuto nel weekend russo e magari si troverà un punto di compromesso…

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