Blackbird partner Williams: lavora contro la disinformazione online
La squadra di Grove ha ufficializzato a partire dal GP della Russia una nuova partnership con Blackbird. La società che fa parte di Dorilton Ventures, vale a dire il braccio finanziario che fa parte del gruppo che ha acquisito il controllo della squadra di Grove, e si occupa di sventare la disinformazione online.
Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images
A partire dal GP della Russia la Williams avrà il marchio Blackbird che apparirà sul muso e sull’Halo della FW43B come segno di un nuovo investimento di Dorilton Ventures, vale a dire il braccio finanziario che fa parte del gruppo che ha acquisito il controllo della squadra di Grove.
Blackbird è una società che è stata fondata da un team di esperti di intelligenza artificiale, psicologia comportamentale e da specialisti di sicurezza nazionale capace di individuare e proteggere le azienda dalla disinformazione online. È stata riconosciuta da Forrester come "Top Threat Intelligence Company" e la sua piattaforma è utile a organizzazioni come Fortune 500 e Global 2000 che stilano dei ranking finanziari per rilevare gli attacchi informatici che causano significativi danni reputazionali e finanziari.
La capacità di Blackbird è di elaborare segnali complessi ad altissima velocità che consentono di evitare in modo proattivo alle aziende una nuova classe di minacce nel web che in precedenza non erano rilevabili.
James Bower, direttore commerciale di Williams, ha dichiarato: “Siamo lieti di dare il benvenuto a Blackbird in Williams come partner di Dorilton Ventures. La piattaforma di Blackbird supporta le aziende nell'identificare e mitigare le minacce informatiche della disinformazione. Siamo un team di Formula 1 con una ricca storia e una strategia che vuole far crescere i nostri canali digitali e social, per cui riconosciamo e apprezziamo l'importanza di proteggere la diffusione della nostra informazione online".
Wasim Khaled, CEO di Blackbird, ha dichiarato: "Il mondo dei media è sempre più decentralizzato e bisogna lavorare per evitare chi sfrutta strategie spesso potenziate dall'intelligenza artificiale per disinformare, creare caos e confusione. Fino ad ora, non c'è stata una piattaforma di nuova generazione che affrontasse queste sfide”.
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