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Binotto: "Nel 2021 niente mondiale, ma sempre da podio"

Il team principal della Ferrari in un'intervista esclusiva a Carlo Vanzini di Sky Italia fa il punto della situazione nella Scuderia. Il reggiano cambia la prospettiva per il prossimo mondiale assicurando una Rossa sempre in grado di lottare per il podio e spiega come è nato l'accordo segreto con la FIA e parla della telefonata nella quale ha dovuto dire a Vettel che non è più nei piani del Cavallino. E su Crozza: "Potreste vederlo nostro ospite a una gara".

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari sulla griglia di partenza

Andy Hone / Motorsport Images

In una lunga intervista concessa a Sky Sport F1, Mattia Binotto ha parlato del difficile 2020 della Ferrari, toccando tutti i punti caldi di questa stagione.

Dalla decisione di concludere la collaborazione con Sebastian Vettel, passando per le difficoltà del progetto SF1000 e per l’accordo con la FIA dello scorso inverno.

Binotto ha detto la sua anche su Toto Wolff e non si è sottratto alla domanda di Carlo Vanzini in merito all’ormai popolarissima imitazione ad opera di Maurizio Crozza. Mattia crede ciecamente che davanti alla Ferrari ci sia un futuro importante, e conferma totale fiducia nel suo gruppo di lavoro, che descrive compatto e concentrato verso un unico obiettivo: riportare la Ferrari dove merita di essere.

2021: il podio come obiettivo fisso

“Abbiamo sbagliato il progetto, cercando una strada di sviluppo che si è rivelata errata, poi sono arrivati il Covid, la sosta e il congelamento, e questo insieme ci ha penalizzato per l’intera stagione. Abbiamo dovuto rispettare i provvedimenti che hanno causato nove settimane di stop dell’attività lavorativa, in più subito dopo è stato deciso il congelamento dei progetti 2020: mi piace vedere questa stagione come un contesto diverso dal solito, ma sapremo reagire".

"Abbiamo obiettivi molto sfidanti per il 2021, vedo una squadra molto unita che ha voglia di far bene, sente il peso della responsabilità e la voglia di riscattarsi. Il prossimo anno avremo un motore completamente nuovo che sta girando bene al banco, abbiamo idee in merito alla monoposto, non si possono fare miracoli in un contesto in cui le ore in galleria del vento sono ridotte rispetto al passato, anche ai banchi prova, ma sono certo che questa squadra è viva e che faremo un passo avanti, ora sta a noi dimostrarlo”.

“Realisticamente la Ferrari non potrà lottare per il titolo Mondiale nel 2021. Il prossimo anno deve tornare a lottare regolarmente per il podio, è questo il nostro obiettivo”

La F1 ha bisogno di cambiare, opportunità 2022

“Ci sono sempre stati cicli che hanno visto una squadra dominare, poi interrotti da cambi regolamentari. Ma tra i vari cicli, posso dire che quando è stata la Ferrari a dominare la scena, beh, è stato più entusiasmante. Sono convinto che sia il momento giusto per un cambio importante del regolamento tecnico come accadrà nel 2022, abbiamo l’opportunità di partire da un progetto nuovo, che scatterà dal gennaio prossimo, inizieremo tutti alla pari da un foglio bianco, è una bella sfida, e oggi c’è un grande bisogno di rimescolare le carte. Speriamo di poter iniziare un nuovo ciclo Ferrari, faremo di tutto perché possa essere così”.

F1 troppo tecnologica? L’equilibrio nel compromesso

“Il regolamento tecnico 2022 è molto restrittivo e questo rende difficile inventare qualcosa di inedito, ma le premesse sono quelle giuste perché tutto è stato pensato per migliorare la spettacolarità. Le monoposto perderanno meno performance aerodinamica quando saranno nella scia di un avversario, il che è positivo, ma sarebbe un errore pensare che basti solo questo".

"Per aumentare la spettacolarità di questo sport servono anche nuove norme sportive, non solo tecniche. Porto un esempio: a me personalmente piacciono le piste con le vie di fuga in ghiaia, come abbiamo visto al Mugello, dove un pilota che sbaglia paga. So che la F1 sta lavorando su molti aspetti di questo tipo, ha iniziato Chase Carey e proseguirà Stefano (Domenicali) e credo che questa sia la direzione corretta".

“Si è spesso discusso della complessità tecnica della Formula 1, in più occasioni ho sentito proporre, ad esempio, la riduzione del numero di sensori per aumentare le ‘incognite’. Si può anche prendere in considerazione, ma dobbiamo anche tener presente che i sensori contribuiscono anche alla sicurezza, così come i team-radio, quindi credo che serva un compromesso".

"La Formula 1 è un sport molto bello, e sono certo che lo rimarrà. Bisogna essere ottimisti e collaborare bene, è un dovere nostro come team, della FIA, della F1 ed anche dei Media, che devono raccontare questo sport agli appassionati senza trarre conclusioni affrettate”.

Il rapporto con Toto Wolff

“Ci ‘odiamo’? Sportivamente parlando ci sta, è il mio avversario principale che sta vincendo da molti anni. Ma non è odio, c’è rispetto e voglia di batterlo, ma non per il gusto di battere Toto e la Mercedes, quanto per riportare in alto la Ferrari, al posto dove merita di essere”.

Ferrari, un gruppo che guarda al futuro

“È un gruppo di persone fantastico. Stiamo attraversando un periodo di difficoltà, ed in un contesto simile è facile che sorgano tensioni, che si punti il dito contro il vicino di scrivania. Invece siamo una squadra compatta che sta lavorando con un solo obiettivo, ed il supporto del nostro Presidente e dell’Amministratore Delegato è testimoniato anche dagli investimenti che ci hanno confermato. Crediamo in questo sport e nel futuro, è una Ferrari che nonostante un momento sportivo non facile, e con tutte le difficoltà che comporta il periodo Covid, ha solide basi su cui costruire e guardare avanti”.

L’accordo segreto con la FIA

La vicenda è ormai in archivio da tempo, ma Binotto ha voluto chiarire alcuni aspetti.
“Nessun avversario lo scorso anno ha presentato un reclamo contro di noi, quel che è stato fatto successivamente (al termine del Mondiale 2019) parte dalla volontà della FIA di proseguire delle sue indagini, analisi che avrebbero portato un notevole dispendio di energie, sia da parte loro che nostra, in un momento in cui eravamo impiegati a sviluppare la vettura per la stagione 2020. Siamo così arrivati ad un semplice accordo: concentriamoci sul futuro, aiutiamoci a capire quali sono le eventuali aree grigie dove servono chiarimenti, chiarimenti che sono stati fatti”.

“L’accordo è segreto perché è ovvio che un accordo di questo tipo lo sia! Avremmo dovuto mostrare a tutti il nostro motore? Non credo che nessuno lo abbia mai fatto in Formula 1, e nessuno lo farà mai in futuro. In merito alla zona ‘grigia’, è stata tale per tutta la stagione 2019 fino a quando non sono arrivate delle nuove direttive, definite anche grazie al nostro aiuto. Queste direttive hanno avuto un impatto su tutti i motori, ma su di noi in misura maggiore”.

La fiducia a due giovani piloti

“Se guardo ai nostri piloti 2021… credo che Charles entusiasmi, gli appassionati, i tifosi, ed anche la squadra, lo fa stampando il tempo in qualifica, con un sorpasso, con il suo modo di difendersi in pista, sarebbe piaciuto molto a Enzo Ferrari. In merito alla scelta di Carlo, personalmente lo vedo come un leader, è un gran lavoratore, fa gruppo con gli ingegneri e chiede sempre di più. Anche se è anagraficamente giovane ha già tanti anni di Formula 1 nel curriculum, ed il suo percorso è sempre stato legato all’apprendimento come mezzo per arrivare ad ottenere i risultati che ha raggiunto. I piloti oggi sono davvero l’ultimo dei nostri problemi, Charles sta crescendo, nelle difficoltà non è mai stato critico, in un momento non facile sta maturando, vuole aiutare, contribuire e far crescere la squadra”.

La telefonata a Vettel

Binotto ha confermato che tra le varie difficoltà affrontate nel 2020 c’è stata anche una telefonata tutt’altro che semplice, ovvero quella che ha dovuto fare a Sebastian Vettel per informarlo che non sarebbe stato più parte dei programmi della Ferrari.
“Confermo, ero a casa, e prima di chiamarlo ho ripetuto mentalmente per tre volte cosa avrei dovuto dirgli e come. La scelta in merito a Seb non è stata facile, perché gli vogliamo bene per quello che è stato, per come si è comportato e per quello che ha dato alla squadra nel corso di questi anni".

"Ma arriva un momento in cui bisogna avere la lucidità per fare delle scelte guardando al futuro, siamo vicini alla partenza di un nuovo ciclo tecnico nel 2022, c’è una squadra che si sta costruendo in tutti i suoi ruoli, abbiamo il dovere e l’ambizione di dover guardare al medio e lungo termine, ed è proprio su questi ragionamenti razionali che si trova la forza di fare certe scelte. Seb ha riattaccato? No, non ha riattaccato il telefono, è una persona molto intelligente, una bella persona, lo dimostra anche il comportamento che ha mantenuto nel corso di una stagione in cui non sono mancate le difficoltà. Mai negativo, propositivo, una persona molto rispettabile”.

Hamilton ha… buon gusto

“Tanto di cappello a Lewis, al di là dei record, merita rispetto per quello che ha dimostrato in pista, ma per quanto mi riguarda io sono molto legato ai record di Michael, non posso sentire ‘miei’ i record di Lewis. È venuto a Maranello per comprare delle Ferrari, dimostrando di avere buon gusto, ha comprato le auto giuste”.

Vedremo Crozza ai box?

“Quando ho visto per la prima volta la sua imitazione, e devo dire anche le successive, mi sono divertito. Essere imitati da Crozza è anche spassoso, e questa stagione ci sta. Chissà, forse lo inviteremo ad una gara, magari lo vedrete ai box!”.

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