Binotto: "La power unit 2022 ci riporterà a essere competitivi"
Dopo aver riscontrato i dati positivi del nuovo sistema ibrido, il team principal Ferrari ha parlato del motore 2022 che è destinato a chiudere il gap di potenza dalla power unit Mercedes: "sarà un propulsore molto diverso da quello attuale. L’obiettivo, di fronte a un congelamento regolamentare negli anni successivi, è di riportarci almeno a essere competitivi”. Poi Binotto sottolinea l'impatto che avranno i nuovi carburanti bio al 10%.
Charles Leclerc, Ferrari SF21, fa un pit stop
Glenn Dunbar / Motorsport Images
A Maranello hanno lavorato in silenzio per introdurre una tecnologia innovativa dell’ibrido che dovrebbe rimettere la Ferrari al passo con la migliore concorrenza, se non meglio…
“A livello di progetto credo che la parte ibrida sia molto avanzata e non mi sento da meno della nostra concorrenza. Non penso che siamo i più bravi, ma credo che oggi abbiamo fatto un salto che ci permetterà di essere competitivi anche nell’area dell’ibrido".
La batteria non è più a ioni di litio con elettrolita liquido, ma si è passati allo stato solido che permette di avere una “valigetta” con un volume minore ma con una maggiore densità energetica. L’impianto è passato da una tensione di 400 volt al doppio, ben sapendo che con l’alta tensione si ottengono cariche più rapide e una maggiore efficienza del sistema. La miniaturizzazione dell’impianto (compresi cavi e connettori) avrebbe permesso un risparmio di peso di 2 kg.
C’erano perplessità sull’affidabilità dell’ERS che, invece, le belle prestazioni della Turchia hanno dissipato e ora l’impegno dei motoristi diretti da Enrico Gualtieri è rendere competitivo il 6 cilindri turbo “Superfast” ideato dall’ingegner Wolf Zimmermann. Il tedesco ha concepito un propulsore molto innovativo nei concetti della camera di combustione e dei condotti che dovrebbe consentire alla Ferrari di chiudere il gap di potenza dalla Mercedes.
Ferrari SF21, dettaglio del motore 4 con il sistema ibrido evoluto
Photo by: Giorgio Piola
“Sul motore a combustione interna – prosegue Binotto - stiamo continuando a lavorare e sarà un propulsore molto diverso da quello attuale. L’obiettivo, di fronte a un congelamento regolamentare negli anni successivi, è di riportarci almeno a essere competitivi”.
“Se oggi paghiamo ancora un gap di prestazione in fatto di power unit rispetto ai migliori, il nostro obiettivo è non averlo più l’anno prossimo. Poi, ovviamente, dipenderà da quanto cresceranno gli altri, perché in F1 tutto è relativo”.
Il team principal del Cavallino mette l’accento anche su un altro aspetto che avrà il peso nelle performance ed è quello dei carburanti…
“Dovremo fare i conti con quanto saranno stati capaci gli avversari di sviluppare la power unit e con quanto inciderà sulle prestazioni la nuova benzina con il 10% di etanolo”.
Il nuovo carburante ecologico avrà un impatto importante aprendo una nuova sfida fra i petrolieri: Shell (Ferrari), Petronas (Mercedes), MobilExxon (Red Bull), BP (Renault) dovranno lavorare per recuperare la potenza che verrà perduta con una benzina meno calorifica di quella attuale che tenderà a mettere in crisi l’affidabilità raggiunta oggi…
Charles Leclerc, pilota Ferrari F1, al Shell Trackside Lab
Photo by: Ferrari
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