F1 | Binotto: "F1-75 plafonata. Lavoriamo da tempo sulla 2023"
Mattia Binotto, team principal della Ferrari, spiega perché ora la Mercedes sia forte almeno quanto le Rosse e anche la scelta fatta dal team nelle qualifiche di ieri, quando ha mandato Leclerc in pista con le Intermedie.
La Sprint Race di San Paolo del Brasile è stata per la Ferrari una mini gara di 24 giri che ha consegnato agli appassionati una Rossa a due facce. Molto bene con Carlos Sainz Jr. capace di centrare un secondo posto non scontato, mentre più in difficoltà con Charles Leclerc.
Il monegasco, chiamato a fare una rimonta che appariva già scritta almeno alla vigilia, ha faticato nella prima parte, tanto da perdere subito contatto con la Red Bull RB18 di Sergio Perez - a sua volta impegnato a risalire la china - e metterci diversi giri prima di trovare un ritmo che gli permettesse di superare vetture decisamente più lente della sua.
La buona notizia, in casa Ferrari, è che il motore non ha avuto le stesse problematiche viste due settimane or sono ad alta quota, in Messico, dove le Rosse furono a dir poco deludenti. Mattia Binotto, team principal della Ferrari, è intervenuto ai microfoni di Sky in diretta da Maranello perché, lo ricordiamo, a gestire la squadra al Carlos Pace di San Paolo del Brasile c'è Laurent Mekies.
“In Messico abbiamo avuto delle difficoltà che qua, almeno fino ad ora, non abbiamo avuto. Avevamo anche dei problemi di power unit che qua sappiamo di non avere. La Sprint Race di oggi è stata un antipasto di quello che vedremo domani. Il degrado gomme sarà un elemento importante così come la strategia. Ci potrà essere sicuramente più di una sosta. Credo che domani vedremo delle belle battaglie”.
Il recupero di Mercedes su Ferrari, almeno a livello prestazionale, è sempre più un dato di fatto. Questo sta mettendo in difficoltà la Rossa anche nel Mondiale Costruttori. Al momento la Ferrari detiene ancora la piazza d'onore, ma con il risultato della Sprint Race brasiliana e le due gare ancora da disputare nulla può essere considerato al sicuro.
Carlos Sainz, Ferrari F1-75, e Max Verstappen, Red Bull Racing RB18
Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images
A rendere tutto più difficile, almeno stando a quanto affermato da Mattia Binotto, è la mancanza di sviluppi sulla F1-75. Il programma di aggiornamenti per l'attuale Rossa si è chiuso diversi mesi fa, mentre le W13 hanno potuto usufruire di novità arrivate di recente che l'hanno aiutata a migliorare. Una chiave di lettura plausibile, che trova certamente riscontri. Ma è anche difficile pensare che l'enorme vantaggio che la Ferrari aveva, e che ora non ha più, sia solo da imputare agli ultimi sviluppi arrivati da Brackley.
“Abbiamo visto una Mercedes molto forte sia sul passo che nel degrado. Noi ci siamo concentrati già da tempo sulla vettura del prossimo anno, abbiamo interrotto lo sviluppo della monoposto 2022 molto presto mentre loro hanno continuato a portare sviluppi anche negli Stati Uniti ed in Messico. Per questo motivo non è sorprendente che siano migliorati e che siano veloci. Questo però fa capire che il prossimo anno non sarà una battaglia tra due team”.
“Sono molto sorpreso che in Red Bull non abbiano scambiato le posizioni. Mi sembrava una cosa molto semplice e banale da fare ma che non hanno fatto. Forse anche loro delle volte hanno delle difficoltà a farsi sentire dai piloti”.
“La battaglia per il secondo posto è importante, sia quella per il Costruttori che quella per i piloti. Vista la stagione che ha fatto Charles, per come era partito, finire secondo sarebbe un bel traguardo e ci teniamo anche noi. Faremo il possibile per metterlo nelle condizioni migliori per cercare di riuscirci”.
Binotto ha anche commentato la scelta fatta oggi da Max Verstappen - partire con mescole Medium contro le Soft di tutto il resto della griglia - e ieri dalla Ferrari, quando a inizio Q3 il team ha mandato in pista Leclerc con gomme Intermedie, mentre tutti gli altri erano equipaggiati da treni di Soft.
“Credo che Max abbia messo le gialle oggi per avere un treno di soft nuovo in più domani. Stamattina abbiamo visto nelle FP2 che le rosse si comportavano meglio delle medie, lo avevamo notato con Charles. Vediamo domani come si comporteranno e chi riuscirà a sfruttarle di più. Il comportamento delle medie sarà un elemento importante e potrà fare la differenza”.
“Si è detto molto, tutti pronti a criticare. Sicuramente non è stata una scelta corretta, e su questo non ci possiamo nascondere. Da parte mia sono più concentrato a capire cosa ci abbia portato a fare quella scelta. Se avesse iniziato a piovere un minuto prima sarebbe stata la decisione corretta, ma vedere che eravamo gli unici sulle intermedie ci deve far riflettere anche per capire come comportarci in futuro e trovarci in condizioni migliori”.
“La qualifica è stata una lotteria. Con quelle condizioni meteo è sempre difficile prenderci. Il fatto che Kevin abbia fatto la pole ne è una dimostrazione, così come vedere Hamilton ottavo e Perez nono. Da parte nostra dobbiamo analizzare il processo che ci ha portato a prendere quella scelta”, ha concluso il team principal reggiano.
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