F1 | Benzina raffreddata a 20 gradi quando si superano i 30 d'aria
Il Consiglio Mondiale della FIA mercoledì ha approvato un cambio delle regole che definisce quale deve essere la temperatura del carburante nei GP caldi: sopra i 30 gradi di aria, la benzina potrà essere portata a 20 gradi, senza sottostare alla norma che prevederebbe un valore di 10 gradi più basso di quello rilevato due ore prima dell'evento. Ora la misura verrà effettuata solo un'ora prima dell'evento.
Haas F1 Team car with fuel in
Andrew Hone / Motorsport Images
La FIA ha seguito le richieste di alcune squadre: oltre i 30 gradi di temperatura dell’aria rilevati un’ora prima di scendere in pista, il carburante potrà essere raffreddato fino a 20 gradi, un valore che resterà fisso nei Gran Premi più caldi.
La Federazione Internazionale ha deciso di andare incontro alle esigenze dei team dopo i problemi che hanno costretto l’Aston Martin a non schierare in griglia le due AMR22 nel GP di Miami perché la squadra aveva sbagliato la procedura e in macchina aveva benzina più fredda rispetto ai 18 gradi che erano stati concessi in deroga nella gara USA. Lance Stroll e Sebastian Vettel furono costretti a partira dalla pitlane e fecero appena in tempo a partire dopo aver provveduto ad innalzare la temperatura della benzina al limite previsto.
Lance Stroll e Sebastian Vettel partiti dalla pitlane nel GP di Miami
Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images
Un caso analogo è successo in Spagna con le due Red Bull e le due AlphaTauri che sono andate a schierarsi in griglia negli ultimi momenti utili prima della chiusura della pitlane, perché nel serbatoio avevano carburante più freddo del valore dichiarato dalla FIA, 25 gradi. Nel team di Milton Keynes erano convinti che la temperatura registrata due ore prima del via dal sistema ufficiale di Meteo France fosse di 24 gradi e, quindi, hanno dovuto provvedere a scaldare la benzina per rientrare nelle regole.
I meccanici di Max Verstappen lavorano sulla Red Bull RB18 per riparare il DRS e scaldare la benzina
Photo by: Giorgio Piola
La norma FIA è chiara: dice che la temperatura del carburante deve essere 10 gradi meno della temperatura ambiente rilevata due ore prima del via dell’evento. La deroga di Miami era stata varata per i timori di affidabilità delle pompe nel sistema di alimentazione delle monoposto che quest’anno hanno adottato parti uguali per tutti che a certe condizioni di calore erano a rischio di affidabilità con problemi di cavitazione e vapor lock.
La FIA, quindi, ha deciso di intervenire, spazzando via i dubbi e le polemiche, visto che si era parlato di introdurre i decimali nella misurazione della temperatura dopo le proteste della Red Bull.
Mercedes W13, dettaglio tecnico del serbatoio coperto con materiale isolante
Photo by: Giorgio Piola
Con questo provvedimento la procedura si semplifica: portare la benzina alla giusta temperatura non è un’operazione facile e, soprattutto, richiede tempo. Si tratta di un passaggio importante perché può avere riflessi prestazionali: il carburante più caldo determina una perdita di potenza e l’etanolo che compone la benzina al 10% ha una grande volatilità per cui per evitare di farlo evaporare i team hanno deciso di “vestire” i serbatoi con materiali isolanti.
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