F1 | Aston: "Noi indietro sugli sviluppi mentre gli altri corrono"
A Suzuka è arrivata un'altra top ten per l'Aston Martin, la quale ha cercato di limitare i danni in un fine settimana dove la vettura non è stata all'altezza dei rivali. Due sono le principali preoccupazioni: da una parte il calo di forma dovuto al fatto di non aver sostenuto il ritmo dei rivali negli sviluppi, dall'altra la rimonta della McLaren per il quarto posto nel mondiale costruttori, che si sta avvicinando sempre più rapidamente. Nelle prossime gare arriveranno delle novità, con la speranza di poter in quale modo colmare il divario.
Dopo otto podi nelle prime otto gare, l’Aston Martin è stata suo malgrado protagonista di un calo di forma che l’ha vista arretrare in classifica. L’unica eccezione è stato il secondo posto conquistato in Olanda, seppur giunto in un weekend estremamente particolare, condizionato da diversi fattori esterni. Un problema che ora non si può più sottovalutare date la recente crescita della McLaren, che si sta avvicinando molto rapidamente per la lotta al quarto posto nel mondiale costruttori.
Dopo il Gran Premio del Giappone, il vantaggio si è ridotto a 49 punti, che all’apparenza potrebbe sembrare anche un buon margine con solo sei appuntamenti ancora prima del finale di stagione, se solo non fosse che la McLaren è stata quasi in grado di dimezzare il distacco dopo la pausa estiva. All’inizio dell’anno, la squadra di Woking non aveva nascosto la propria ambizione di concludere il campionato con una vettura che potesse rientrare tra i primi quattro team, mentre per Aston Martin si sta verificando la situazione contraria. Dopo un inizio molto promettente, la AMR23 ha patito diversi aspetti, tra cui gli aggiornamenti che non hanno dato i risultati sperati, regredendo in classifica.
Uno scenario opposto anche a quello dell’anno scorso dove, dopo un avvio di mondiale da quasi ultima forza, la scuderia di Silverstone ha saputo risalire la china arrivando sempre più spesso in top ten, provando pure a insidiare l’Alfa Romeo nel campionato costruttori. “È un po' il contrario dell'anno scorso. Se si parte bene e poi gli altri ti superano, è molto più difficile per il morale che non viceversa. Per noi è molto importante invertire la tendenza”, ha spiegato Mike Krack riferendosi alla necessità di concludere bene il mondiale.
Fernando Alonso, Aston Martin AMR23
Photo by: Steven Tee / Motorsport Images
Sin da inizio stagione, Aston Martin ha peccato di efficienza, ma poteva contare un su ottimi valori in termini di carico, dovuta anche alla decisione di girare tendenzialmente con ali più cariche dei rivali. Questo approccio ha pagato a inizio anno, tanto che in certi aspetti la AMR23 non era poi così distante dalla Red Bull, ma con il passare del tempo anche gli avversari hanno iniziato ad avvicinarsi.
“Credo che probabilmente siano stati gli altri a colmare il divario [dalla Red Bull], più che il nostro divario sia diventato più grande. Ora, questa [Suzuka] è una pista che ha risultati molto particolari, quindi, ancora una volta, non bisogna guardare solo a una singola corsa, ma all'arco di un paio di gare. Sicuramente avremmo voluto ottenere maggiori prestazioni dai nostri aggiornamenti, ma abbiamo ancora qualcosa da portare, quindi siamo fiduciosi di poter colmare un po' il divario”, ha aggiunto il Team Principal.
“Dobbiamo guardare in termini di classifica. Altri hanno avuto più problemi in quel momento [a inizio stagione], credo, rispetto a noi. È un aspetto su cui dobbiamo lavorare per le gare a venire. Come ho già detto, è necessario avere una macchina che funzioni ovunque. E al momento non ce l'abbiamo.”
"Si tratta di una questione di sviluppi. Alcuni concorrenti hanno fatto grandi progressi, altri meno, e sembra abbastanza semplice. Non abbiamo fatto abbastanza".
Anche in terra giapponese, Aston Martin ha deciso di montare sulla propria vettura un’ala piuttosto carica, che ha pagato soprattutto nei confronti della McLaren, la quale ha effettivamente sorpreso per la sua velocità in allungo prima della 130R più che in termini di velocità massime pure. Mettendo infatti a confronto il miglior giro di Fernando Alonso in Q3 contro quello che è poi valso il secondo posto a Oscar Piastri in qualifica, si nota come lo spagnolo abbia perso circa due decimi in progressione dopo l’uscita della Spoon, complice anche una percorrenza tutt’altro che entusiasmante del curvone veloce.
Fernando Alonso, Aston Martin F1 Team
Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images
“Credo che in questo caso abbiamo deliberatamente scelto di correre a un livello più alto, perché sapevamo che il degrado sarebbe stato elevato. Avremmo potuto essere più scarichi. Ma alla fine si è trattato di una scelta. E, naturalmente, si vuole sempre una maggiore efficienza”, ha spiegato Krack.
Secondo il Team Principal, non si tratta solo di un singolo problema, come una carenza nelle curve veloci, ma più una questione di pacchetto completo. Infatti, rispetto a Mercedes, che era però più scarica e pativa un fastidioso sovrasterzo, Aston è riuscita a completare un primo settore più rapido in Q3: “No, credo che in Formula 1 non sia mai una cosa sola. Ci sono anche circuiti in cui ci sono meno curve veloci. Quindi, nel complesso, credo che in Formula 1 si debba sempre cercare di migliorare la propria vettura. Se si è indietro, si conoscono le aree che di solito si devono esaminare, poi c'è un circuito con molte curve ad alta velocità. E poi si possono anche fare delle scelte, come quella di andare molto veloci nel primo settore. E poi pagare un po' il prezzo negli altri due, oppure puntare sul miglior degrado possibile o sulla velocità. Queste sono le decisioni che si devono prendere se non si ha un'auto che è semplicemente migliore di quella degli altri”.
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