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Analisi
Formula 1 GP del Bahrain

F1 | Aston Martin: non è un miracolo, ma un progetto in tre punti

Il secondo posto nel mondiale Costruttori dopo il GP del Bahrain testimona la validità del progetto AMR23 subito sul podio con Alonso terzo e con Stroll sesto, nonostante il braccio fratturato. Nel team di Silverstone stanno raccogliendo i frutti di un piano che papà Lawrence ha lanciato con grande lucidità. Curioso che tanto Red Bull quanto Mercedes dicano che mezza macchina sia stata copiata dalla loro: evidentemente la "verdona" comincia a dare fastidio.

Fernando Alonso, Aston Martin AMR23

Lo scorso anno c’era chi aveva battezzato il colore dell’Aston Martin come verde ‘speranza’, con un po' di ironia neanche tanto velata sulle ambizioni del boss Lawrence Stroll. Ora la speranza dell’imprenditore canadese è una realtà sotto gli occhi di tutti, Fernando Alonso e la nuova AMR23 sono saliti sul podio di Sakhir e la squadra ha lasciato il Bahrain al secondo posto nella classifica Costruttori, avendo conquistato in una sola corsa quasi la metà dei punti raccolti nell’intero 2022.

Alonso ieri ha proposto il meglio del suo repertorio con una gara impeccabile (partenza a parte…) che ha avuto nel duello con Lewis Hamilton il momento topico. L’assortimento di Fernando prevede ovviamente anche i team radio, e anche ‘Nando’ ha voluto esagerare anche nel gratificare praticamente tutta le squadra ad esclusione (forse) delle guardie notturne della sede di Silverstone.

Fernando Alonso, Aston Martin F1 Team, terzo posto, festeggia sul podio

Fernando Alonso, Aston Martin F1 Team, terzo posto, festeggia sul podio

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

La AMR23 è decisamente un buon progetto e, quando qualcosa funziona bene, emergono tanti padri. Ieri sera sia Helmut Marko che Sergio Perez scherzavano (ma neanche tanto) sottolineando che sul podio c’erano tre Red Bull, riferendosi alla somiglianza di diverse soluzioni tra i due progetti.

D’altronde il direttore tecnico Dan Fallows e il suo vice Eric Blandin hanno trascorso quindici anni a Milton Keynes prima di trasferirsi in Aston Martin. Per Toto Wolff la AMR23 è invece una ‘mezza’ Mercedes, riferendosi alla condivisione del retrotreno e della galleria del vento, un aspetto che ha colpito molto l’orgoglio del team principal austriaco, costretto a mettere sul banco degli imputati il suo gruppo di lavoro.

Fernando Alonso e Lance Stroll e il team Aston Martin festeggiano dopo aver conquistato il podio in Bahrain

Fernando Alonso e Lance Stroll e il team Aston Martin festeggiano dopo aver conquistato il podio in Bahrain

Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images

In Bahrain l’Aston Martin si è confermata seconda forza e Alonso gongola. Fernando si è presentato al via della stagione 2023 ‘tirato’ come non mai, capitalizzando un intenso programma di allenamento abbinato ad un cambio di dieta.

Una forma fisica che si è sposata bene con la forma tecnica della sua monoposto, neutra nella guida, ottima sulle gomme e molto stabile ed efficace nelle fasi di frenata. Resta il problema della velocità di punta, ma è un handicap che non si presenterà su tutte le piste, e poi c’è tempo per correre ai ripari.
“Quella che abbiamo visto in Bahrain non è la versione definitiva della AMR23 – ha confermato Alonso – abbiamo cambiato il 95% della monoposto, quindi immagino che ci sia ancora parecchio da capire e imparare sulla macchina. Vincere? Beh, credo che ci sarà la possibilità, perché quando sei terzo nella prima gara stagionale sai che le successive ventidue saranno altrettante possibilità”.

Il team Aston Martin acclama Fernando Alonso, Aston Martin AMR23, terzo posto, al traguardo

Il team Aston Martin acclama Fernando Alonso, Aston Martin AMR23, terzo posto, al traguardo

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

L’Aston Martin sa che una buona partenza oggi rappresenta un plus anche sul fronte del budget cap, i fondi possono essere indirizzati totalmente sullo sviluppo, senza dove correre ai ripari con attività di correzione, ed in più il monte ore da utilizzare in galleria del vento è superiore rispetto alle squadre che sono diventate avversarie dirette.

C’è tutto per far bene, e in questo scenario si inserisce anche Stroll, arrivato al via del weekend a chilometri-zero e con l’handicap di dover convivere con i dolori al polso destro. Il sesto posto finale è un risultato che vale oro per Lance e che testimonia la guidabilità della monoposto.

Più lontano dai riflettori c’è Lawrence Stroll, colui che ha creduto in questo progetto. Abbandonata l’idea della copy-car dopo le polemiche del 2020, l’imprenditore canadese ha capito che si sarebbe potuto far bene anche da soli.

Fernando Alonso, Aston Martin F1 Team, terzo posto, festeggia al Parco Chiuso

Fernando Alonso, Aston Martin F1 Team, terzo posto, festeggia al Parco Chiuso

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

I passaggi chiavi sono stati tre: la disponibilità finanziaria per rinnovare le infrastrutture, la campagna acquisti che ha portato nella sede di Silverstone dei professionisti di valore assoluto, e il team-spirit, ingrediente cruciale affinché tutti remino dalla stessa parte.

In questo scenario entra anche un pizzico di fortuna, quella intervenuta nel primo giro di gara quando proprio le due Aston Martin si sono toccate alla staccata di curva 4. Avrebbe potuto essere la frittata perfetta, invece sia Alonso che Stroll hanno proseguito la corsa senza danni. Quando il periodo è buono lo si vede anche da questi episodi...

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