F1 | Aston Martin: Horner battuto sulla proprietà intellettuale
La nuova Aston Martin simile alla RB18 è stata pensata prima che la monoposto della Red Bull si vedesse, per cui non ci sono state copiature attraverso foto o immagini. La FIA ha aperto un'inchiesta che ha dimostrato che non ci sono stati file trafugati da Milton Keynes a Silverstone. E' molto più probabile che le idee siano state ispirate da Dan Fallow, ex capo aerodinamico di Newey e oggi dt nel team di Stroll. E ciò che un ingegnere si porta in testa fa parte del suo bagaglio professionale.
Foto di: Uncredited
“Anche quando la Formula 1 andrà ad energia solare, questa polemica ci sarà sempre, fa parte delle corse come le quattro ruote e l’asfalto”. A parlare è un ingegnere di lunga esperienza, che nella serata di ieri commentava la ‘faccenda’ che ha aperto il weekend di Montmelò, ovvero la notevole somiglianza tra l’Aston Martin AMR22 ‘rivisitata’ vista in Spagna e la Red Bull.
Non è certo la prima volta che avviene qualcosa del genere nel paddock di Formula 1, così come in altri campionati, ma sia Christian Horner che Helmut Marko hanno gettato benzina sul fuoco, definendo il tutto “non casuale”.
Ovviamente l’obiettivo è quello di alimentare sospetti. Ad una prima occhiata le due monoposto colpiscono molto per la loro somiglianza, proponendo parallelismi sui concetti aerodinamici di base ed anche in alcuni dettagli.
Dettaglio Aston Martin AMR22
Photo by: Uncredited
In questo caso, però, la FIA ha anticipato le stesse polemiche verificando se i disegni che hanno portato alla progettazione e alla realizzazione della AMR22 fossero o meno file originali di proprietà della squadra di Silverstone, controllando anche le date, un aspetto cruciale in questa vicenda. La Federazione Internazionale non ha rivelato i dettagli dell’indagine, ma ha confermato che l’operato di Aston Martin rispetta le normative in vigore. Per la FIA il caso è chiuso.
Non lo è invece per la Red Bull, che ieri dopo la sessione FP2 è tornata sull’argomento tramite Christian Horner. Il team principal ha puntato il dito indicando il trasferimento di personale che c’è stato nell’ultimo anno da Red Bull ad Aston Martin, ad iniziare dal responsabile del dipartimento aerodinamico Dan Fallow, che ha acquisito il ruolo di direttore tecnico della squadra di Silverstone a partire dallo scorso 2 aprile.
Red Bull Racing RB18
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Aston Martin AMR22
Photo by: Uncredited
“Non è un caso che questo si sia verificato dopo che alcune persone si sono trasferite dalla Red Bull all'Aston Martin durante l'inverno e nella prima parte di questa stagione – ha commentato Horner – all’inizio della settimana la FIA ci ha chiesto delle informazioni sulla nostra vettura dicendo che stavano verificando una monoposto che assomigliava notevolmente alla RB18. In generale c’è una notevole migrazione di personale in Formula 1, e ovviamente quello che ogni tecnico si porta dietro in termini di conoscenza fa parte del gioco, è leale. Ma non lo sarebbe se in questo trasferimento ci fosse anche altro, ovvero il passaggio della IP, la proprietà intellettuale”.
Aston Martin AMR22
Photo by: Uncredited
Lo scenario che ipotizza Horner, se confermato, sarebbe molto grave. “Aziendalmente abbiamo sistemi di protezioni sul nostro software – ha concluso - ma è compito anche della FIA sorvegliare il tutto, perché hanno l'accesso ai sistemi e noi facciamo molto affidamento su di loro per garantire che non vi sia alcun trasferimento di IP. Sportivamente parlando per noi dovrebbero esserci problemi… a meno che l’Aston Martin non inizi a batterci, ma questa vicenda potrebbe avere un impatto nella lotta a centro classifica. Da parte nostra andremo avanti per avere la certezza che la nostra IP non sia esposta ad abusi”.
Una cosa però è chiara: la squadra di Silverstone non può aver copiato le linee guida della Red Bull dopo averla vista in pista. La RB18 è apparsa nella sua veste definitiva durante i test in Bahrain, ovvero nella seconda settimana di marzo, ed è ritenuto impossibile presentare una vettura ‘ispirata’ da quanto vista a Sakhir dieci settimane dopo.
Lance Stroll, Aston Martin AMR22
Photo by: Andy Hone / Motorsport Images
Il volume di modifiche apportate al progetto originale fa ipotizzare che il lavoro sia iniziato al più tardi nel mese di gennaio, quindi in ampio anticipo sulla prima apparizione della Red Bull. Ovviamente lo scenario ipotizzato da Horner è di altra natura, e riporta la spinosa questione di cosa può essere considerato come know-how di un ingegnere (quando decide di cambiare squadra) e cosa è invece proprietà intellettuale di un team.
Lance Stroll, Aston Martin AMR22
Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images
La stessa Red Bull quando lo scorso ha avviato il programma ‘powertrain’ ha attinto a piene mani dal dipartimento motori della Mercedes di Brixworth, con decide di assunzioni. “Compri l’esperienza – ha commentato un ingegnere – offri uno stipendio più alto nella speranza di evitare errori che altri hanno già commesso, e alla fine ne ricavi un vantaggio di tempo e di budget”.
Fin qui siamo nella storia delle corse, il mercato degli ingegneri è sempre esistito ed esisterà sempre. L’importante per la FIA è verificare che la migrazione di uno o più tecnici non comporti anche il passaggio di mano di progetti, o parte di essi, realizzati utilizzando fondi e strutture di un altro team.
“Basta una minuscola chiavetta Usb”, hanno commentato nel paddock, ma la Federazione Internazionale ha la possibilità di verificare origini e date dei file utilizzati da ogni squadra per lo studio e la realizzazione della propria vettura. Al di là dei sospetti di Horner, l’unico dato certo è che la FIA dopo un sopralluogo fatto nella sede Aston Martin di Silverstone ha sottolineato che tutto è stato fatto nel rispetto del regolamento. E questo, se non sopraggiungeranno altri elementi, chiude l’intera faccenda.
Dettaglio ala posteriore Aston Martin AMR22
Photo by: Uncredited
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