F1 | Aston Martin: focus sulle ali per migliori velocità di punta
Nei primi appuntamenti della stagione, la AMR23 ha dimostrato ottime qualità in termini di carico complessivo, garantendo quella fiducia necessaria ai piloti per spingere in curva e in staccata. Tuttavia, uno dei punti deboli della vettura inglese riguarda le velocità di punta, per cui il team si dice pronto a intervenire rivedendo l'approccio e lo sviluppo nella pausa dopo il GP d'Australia.
Nei primi due appuntamenti l’Aston Martin ha dimostrato di potersi imporre come seconda seconda forza in gara, grazie a un ottimo passo e un’eccellente gestione degli pneumatici. La AMR23 si è dimostrata un’auto con un buon carico aerodinamico complessivo, con evidenti punti di forza in frenata, accelerazione e curve a bassa velocità, sia in percorrenza che in fase di trazione.
Lo si è visto sia in Bahrain che a Jeddah, in particolare nel primo settore, quello dove conta maggiormente il carico aerodinamico espresso dalla monoposto e in cui l’Aston Martin ha ben figurato, garantendo fiducia ai piloti.
Tuttavia, la AMR23 ha mostrato anche evidenti punti deboli, a partire dall’efficienza complessiva, con velocità di punta sui rettilinei che si sono mostrate ben inferiori a quelle dei principali rivali.
Durante le qualifiche del Gran Premio del Bahrain, Alonso ha registrato una velocità massima di circa 6 km/h inferiore a quella della Red Bull, mentre in Arabia Saudita, complici le differenti scelte in termini di carico per quanto riguarda le ali, quel gap è addirittura aumentato: 10 km/h sul rettilineo principale, 13 sull’allungo opposto, quello prima dell’ultima curva che mette a dura prova anche il sistema ibrido.
Chiaramente, un distacco così ampio è legato anche alle scelte effettuate in termini di ali posteriori: la Red Bull ha optato per una configurazione piuttosto aggressiva a Jeddah, più scarica rispetto a quella di altri rivali, garantendosi così ottime velocità di punta ma senza sacrificare eccessivamente la performance in curva.
D'altro canto, l'Aston Martin ha invece scelto di presentarsi con un'ala più carica, decisione presa tenendo a mente anche il budget cap: invece di riprogettare tutta l’ala in una fase così delicata della stagione, la squadra di Silverstone ha semplicemente modificato il flap del DRS contenendo così i costi di produzione.
Quel gap evidenziato sui rettilinei, tuttavia, non si è presentato solo nei confronti della Red Bull, ma anche, seppur in maniera più contenuta, verso Ferrari e Mercedes, a dimostrazione di un problema complessivo di efficienza. Per rafforzare la sua posizione di seconda forza, sarà quindi importante riuscire a fare un passo in avanti anche su questo aspetto.
In merito, dopo aver preso atto delle caratteristiche della vettura nelle prime due gare, i responsabili della Aston Martin hanno dichiarato che rivaluteranno i propri piani durante la pausa successiva al GP d’Australia, studiando a fondo la situazione per comprendere se cambiare approccio e rivedere il piano di aggiornamenti.
Il direttore delle prestazioni di Aston Martin, Tom McCullough, ha spiegato: "Ci siamo detti: vediamo le prime tre gare e poi pensiamo al futuro, per capire se è il caso di cambiare ciò che è già nel nostro piano al momento.
"Non potrò mai sottolineare abbastanza la questione del budget cap. È molto facile sedersi e dire: ‘Farò sette o otto ali posteriori diverse per essere ottimizzate a livello globale per le qualifiche con DRS e per le gare’. Ma farlo è piuttosto difficile quando ci si trova in un ambiente con un tetto massimo di costi".
Sergio Perez, Red Bull Racing RB19, Fernando Alonso, Aston Martin AMR23
Photo by: Red Bull Content Pool
McCullough ha spiegato che, mentre in Bahrain ci sono state alcune scelte di assetto che l'Aston Martin ha preso per aumentare la deportanza e migliorare la gestione degli pneumatici, così come altre squadre, in Arabia Saudita, dove la cura delle coperture passava in secondo piano, il divario dagli altri team sul rettilineo ha rappresentato un elemento di allarme.
"In qualifica, sicuramente, la Red Bull è molto forte con il DRS, Credo che in gara, dal punto di vista del contenimento dei costi, non si possano avere tutte le ali che si vogliono su ogni pista.
"Quindi abbiamo dato priorità a ciò che ritenevamo fosse la cosa giusta da fare. Sapevamo [in Arabia Saudita] che l'ala che abbiamo progettato e realizzato non sarebbe stata così veloce in rettilineo come volevamo.
"Ma dobbiamo bilanciare su 23 gare la quantità di ali che stiamo cercando di realizzare".
Alettone posteriore Aston Martin AMR23
Photo by: Giorgio Piola
McCullough ha detto che se da un lato l'Aston Martin è stata incoraggiata dal suo stato di forma di inizio stagione, dall'altro l’obiettivo è continuare a migliorare per avvicinarsi a Red Bull e, soprattutto, respingere Ferrari e Mercedes.
"Il nostro obiettivo è sviluppare al massimo questa vettura e avvicinarci il più possibile a loro [Red Bull]. Ma loro non resteranno fermi. Hanno un buon margine, soprattutto su un giro, vista la velocità della loro vettura”.
"Con la Ferrari e la Mercedes, sarà molto difficile mantenere il tasso di sviluppo con queste squadre quest'anno, per non parlare della Red Bull. Ma noi siamo seduti qui, settimana dopo settimana, a fare del nostro meglio".
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