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F1 | Aston Martin deludente: tanto fumo, ma niente arrosto

La squadra di Silverstone da quando si è colorata di verde per riportare il prestigioso marchio britannico in F1 sta vivendo solo delle grandi delusioni: la AMR22 è una vettura sbagliata. Cerchiamo di capire le cause che hanno portato al crollo più recente. Delude anche Vettel, ma per il team principal Krack il pilota tedesco non è colpevole della situazione. Il titolare canadese non soddisfatto dei risultati potrebbe rivedere i piani.

I Marshal assistono Sebastian Vettel, Aston Martin AMR22, dopo i problemi tecnici alla sua monoposto durante le FP1

I Marshal assistono Sebastian Vettel, Aston Martin AMR22, dopo i problemi tecnici alla sua monoposto durante le FP1

Carl Bingham / Motorsport Images

Dopo le prima tre gare del mondiale 2022 solo una squadra è ancora ferma a quota zero punti: l’Aston Martin. Quando nell’estate del 2018 Lawrence Stroll rilevò la proprietà della Force India, per la struttura di Silverstone sembrò la fine di un lungo periodo caratterizzato da ottimi risultati in pista e cronici problemi finanziari, che in certi momenti avevano fatto temere per la sopravvivenza stessa del team.

Ora la situazione sembra essersi capovolta, con una struttura finanziariamente solida che ha varato importanti investimenti (ristrutturazione e ampliamento della sede, galleria del vento, raddoppio del personale) ma un rendimento in pista a dir poco deludente.

Sebastian Vettel, Aston Martin AMR22, durante un bloccaggio in frenata

Sebastian Vettel, Aston Martin AMR22, durante un bloccaggio in frenata

Photo by: Carl Bingham / Motorsport Images

Un rebus non semplice da risolvere, visto che sulla carta il potenziale dell’organico è indubbiamente di valore, ma a curriculum di peso e finanziamenti non certo di secondo piano, al momento non corrispondono i risultati che ci si aspetterebbe di vedere.

In tempi recenti l’Aston Martin (denominata così a partire dal 2021 dopo due stagioni e mezzo come Racing Point) ha vissuto il suo periodo migliore nel 2020, quando nella sede di Silverstone è arrivato molto materiale tecnico proveniente da Mercedes, al punto da dar forma ad una monoposto che altro non era la copia della vettura campione del mondo 2019.

Lance Stroll nell'abitacolo dell'Aston Martin AMR22

Lance Stroll nell'abitacolo dell'Aston Martin AMR22

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

I risultati sono stati all’altezza di una… Mercedes, ovvero una vittoria di tappa ottenuta con Sergio Perez a Sakhir, e la terza posizione nella classifica Costruttori, diventata poi quarta a causa di 15 punti di penalità inflitti a seguito di un reclamo presentato dalla Renault proprio sulla questione della proprietà intellettuale del progetto tecnico.

La squadra sembrava lanciata verso obiettivi ambiziosi, e l’ingaggio di Sebastian Vettel per la stagione 2021 è sembrato un altro passo avanti in questa direzione. A partire dallo scorso anno è invece iniziata una discesa costante, con la settima posizione finale nella classifica Costruttori nel 2021, e il disastroso inizio del campionato in corso.

Nel paddock ci sono diverse interpretazioni sul momento ‘no’ dell’Aston Martin, ad iniziare da chi sostiene che l’essersi abituati a ricevere materiale dalla Mercedes ha di fatto ridimensionato le capacità del dipartimento tecnico, così come c’è chi è convinto che nella sede di Silverstone siano stati apportati troppi cambiamenti in breve tempo, andando a snaturare il nucleo centrale del team.

Secondo altre indiscrezioni anche l’entusiasmo di Lawrence Stroll non sarebbe più lo stesso di quando nel 2018 rilevò la squadra. Dopo un periodo di ascesa, il manager canadese si è scontrato con molte problematiche, ed anche l’impegno nell’Aston Martin (Casa automobilistica) ha tolto energie e anche un po' di sonno a Stroll sr.

Una possibile soluzione sarebbe la cessione della squadra all’Audi, operazione che permetterebbe a Stroll di rientrare dagli investimenti fatti garantendo anche un futuro alla struttura di Silverstone, ma vorrebbe dire accantonare definitivamente quelli che erano gli ambiziosi piani del manager canadese. Potrebbe essere la fine della storia in Formula 1 di Stroll (padre e figlio) o l’inizio di un’uscita morbida, visto che l’Audi in ogni caso non potrà utilizzare la sua power unit fino al 2026.

Al momento però i problemi sono altri, e in questo scenario c’è anche la figura di Vettel, che lo scorso weekend a Melbourne ha vissuto uno dei suoi peggiori weekend in Formula 1. Due incidenti (in FP1, con problema alla PU, e FP3) più un’escursione fuori pista in gara prima del ritiro definitivo.

Mike Krack, team principal Aston Martin, accoglie Sebastian Vettel al debutto 2022 in Australia dopo il COVID

Mike Krack, team principal Aston Martin, accoglie Sebastian Vettel al debutto 2022 in Australia dopo il COVID

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

È un Vettel in crisi? Il team principal Mike Krack dopo la gara è stato molto chiaro parlando con i media, scagionando completamente Seb: “Se un quattro volte campione del mondo ha riscontrato questi problemi non dipende certo dalla guida, ma ha a che fare con la monoposto che gli forniamo. Penso che siamo tutto d'accordo che quanto accaduto in questo weekend non sia normale, e non ha nulla a che vedere con l’aver saltato le due gare precedenti. Seb è un pilota che ha vinto più volte a Melbourne, sa come si guida su questa pista, e quando si ha a che fare con un ragazzo di livelli così alti, dobbiamo solo verificare cosa gli stiamo dando”.

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L’analisi di Krack è stata molto chiara, il problema è l’AMR22. “In Formula 1 quando le cose non vanno bene è solitamente abbastanza facile identificare i motivi. Nel nostro caso si parla di peso e aerodinamica, ma mentre facciamo progressi sul fronte del peso della monoposto, lottiamo ancora con l’aerodinamica. Non voglio entrare nei dettagli, ma i motivi che determinano la mancanza di performance sono normalmente in quell'area, e noi non siamo un’eccezione”.

L'Aston Martin dopo i recenti crash ripristina i ricambi piuttosto che pensare a sviluppi

L'Aston Martin dopo i recenti crash ripristina i ricambi piuttosto che pensare a sviluppi

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

A completare lo scenario molto problematico ci sono anche le conseguenze degli incidenti di Albert Park.
“Potete fare un facile calcolo dei danni che abbiamo riportato durante il weekend – ha confermato Krack – soprattutto il numero di ali e sospensioni anteriori che siamo stati costretti a sostituire. È chiaro che saremo sotto pressione per poter avere tutto il necessario per affrontare la trasferta di Imola, e questo non è certo un aiuto sul fronte degli sviluppi”.

Con la squadra impegnata a rifornire il magazzino ricambi, il lavoro pianificato per portare in pista al più presto gli aggiornamenti tecnici subirà dei ritardi. La coperta è corta, e questo non aiuterà la squadra a migliorare la situazione in tempi brevi.

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