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Analisi
Formula 1 GP dell'Arabia Saudita

F1 | Aston Martin cerca le velocità con l'ala anteriore scarica

La squadra di Silverstone non si è appagata con il podio di Alonso nel GP del Bahrain: a Jeddah debuttano due ali nuove per ridurre la resistenza all'avanzamento e toccare finalmente velovcità massime in linea con la migliore concorrenza. Le novità riguardano le ali, sia anteriore che posteriore.

Aston Martin AMR23, dettaglio dell'ala frontale

L’appetito viene mangiando: il terzo posto conseguito da Fernando Alonso nel GP del Bahrain non ha certo saziato le voglie dell’Aston Martin. La AMR23 è stata unanimemente riconosciuta come la monoposto rivelazione di avvio stagione: la “verdona” pensata da Dan Fallows e Luca Furbatto ha estremizzato alcuni concetti che sono andati anche oltre le scelte che sono state fatte dalla Red Bull.

Nella gara di apertura il pilota spagnolo si è rivelato particolarmente a suo agio, infilando in punti del tracciato non troppo convenzionali ai sorpassi, sia Lewis Hamilton (Mercedes) che Carlos Sainz (Ferrari), sebbene la sua AMR23 non sembrasse particolarmente veloce alla fine dei rettilinei di Sakhir.

L’Aston Martin aveva scelto una configurazione di ali piuttosto carica per esaltare le doti di trazione in uscita dalle curve, mentre la preparazione per Jeddah, il cittadino più veloce del mondo, ha puntato di più sull’efficienza aerodinamica, nella speranza di recuperare un po’ di velocità non solo alla speed trap.

Aston Martin AMR23, dettaglio dell'ala anteriore più carica vista in Bahrain

Aston Martin AMR23, dettaglio dell'ala anteriore più carica vista in Bahrain

Photo by: Jon Noble

In Arabia Saudita, infatti, sono disponibili due soluzioni di ala anteriore: a quella del Bahrain, più carica riconoscibile per l’ultimo flap molto ondulato nella porzione centrale, si contrappone la versione deliberata per Jeddah che è decisamente più scarica e con una corda minore.

Stando alle indiscrezioni anche l’ala posteriore rinuncerà a un po’ di downforce per ridurre il drag e, quindi, la resistenza all’avanzamento.

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