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Analisi Suzuka: Ferrari in difficoltà, Mercedes in crescita

L'imprevedibile svolgersi del GP del Giappone evidenzia in modo macroscopico le grandi differenze fra i tre top team a Suzuka: la Mercedes ha ripreso la supremazia tecnica, mentre la Ferrari soffre con le gomme e la Red Bull scommette sul motore Honda.

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images

La prima giornata di attività in pista del Gran Premio del Giappone, al termine della quale la Formula 1 ha passato il testimone al tifone Hagibis, ha fornito molte indicazioni, di cui tre fondamentali per disegnare un quadro in vista della giornata di domenica, giornata che si preannuncia molto intensa con un programma che prevede le qualifiche (alle 10:00 locali) quattro ore prima del via del Gran Premio.

Il primo dato emerso oggi è che la Mercedes è tornata ad essere il team da battere, confermando (dopo due gare in cui le premesse sono state smentite dalla Ferrari) le aspettative della vigilia.

Anzi, le due Mercedes sono andate oltre le previsioni, evidenziando una performance impressionante soprattutto nel primo settore del tracciato giapponese, tratto in cui le doti dell’avantreno della W10 sono emerse in modo prepotente.

Bottas e Hamilton hanno iniziato il pomeriggio con una simulazione di qualifica che ha messo un solco con gli avversari, essendo stati gli unici a scendere sotto il muro del minuto e ventotto secondi, ma è stato soprattutto nella simulazione di gara che le due Mercedes hanno confermato un ritmo (al momento) proibitivo per tutta la concorrenza.

Sia con le soft che con le medie Hamilton e Bottas hanno stampato tempi molto veloci ed una costanza notevole (Hamilton ha coperto 19 giri con le soft) ricordando la superiorità mostrata su altre piste ‘amiche’ come Barcellona e Paul Ricard.

‘Drop-off’ importante sulle due Ferrari

La Ferrari ha molto lavoro da fare, soprattutto sul setup di gara. Il secondo verdetto del venerdì giapponese è una SF90 che sui long-run ha confermato un preoccupante drop-off degli pneumatici, sia con gomme soft che medie.

I tempi di attacco di Vettel e Leclerc non sono stati all’altezza delle Mercedes, ma a preoccupare è stato soprattutto il calo di performance evidenziato in modo molto visibile dopo 5/6 giri, nell’ordine di oltre un secondo.

Anche la prestazione sul giro veloce non è stata all’altezza delle due frecce d'argento, ma su questo fronte è ancora presto per battezzare Leclerc e Vettel fuori dalla lotta per la pole position.

I tempi ristretti a disposizione per completare un programma di lavoro molto intenso non hanno consentito la consueta analisi dei dati durante la sessione, ma nell’ultimo run entrambi i piloti del Cavallino hanno migliorato i riscontri cronometrici (nonostante l’intenso traffico) dopo aver aumentato il carico sull’ala anteriore per cercare di combattere un fastidioso sottosterzo.

In casa Mercedes sperano che l’ordine di partenza possa essere quello della sessione FP2 completata oggi, visto che si assicurerebbero la prima fila, ma è una possibilità non molto quotata, visto che il tifone dovrebbe lasciare Suzuka nella notte tra sabato e domenica.

Se tutto andrà come da programma le qualifiche si disputeranno su pista asciutta, ed in quel caso Vettel e Leclerc avranno a disposizione la power unit Spec 3, che oggi non dovrebbe essere stata utilizzata (il condizionale è d’obbligo) da Mercedes e Ferrari.

Red Bull e Honda si candidano al podio

Leclerc nell’ultimo ‘run’ ha avvicinato molto il tempo di Max Verstappen, terzo nella classifica finale, ma questa volta l’olandese (a differenza di altre occasioni) è da considerare un avversario anche nelle qualifiche di domenica mattina.

La Honda ha fatto un notevole passo avanti (terza notizia di giornata) confermata in pista in modo abbastanza chiaro. Dopo aver fatto esordire la power unit spec-4 in Russia, i tecnici giapponesi hanno completato ‘l’operazione Suzuka’ con una nuova benzina ExxonMobil portata in pista questo weekend.

Si tratta di un carburante utilizzabile solo dalla nuova ICE, con valori specifici più elevati che hanno richiesto una modifica all’unità termica.

Nel paddock sono in tanti a credere che si tratti di un motore sviluppato senza i vincoli legati alla percorrenza chilometrica abituale, estremizzato in diverse componenti in grado di gestire il nuovo carburante.

Il pacchetto ha fornito i risultati attesi, come confermano i dati di speed-trap, ed in caso di qualifiche e gara in condizioni di pista asciutta, soprattutto Verstappen è da considerare un candidato al podio anche senza le disavventure altrui.

L’iniezione di cavalli è stata apprezzata anche da Albon (sesto) e Gasly, nono con la Toro Rosso nonostante abbia disputato solo la FP2, alimentando le speranze di un weekend da protagonista nella gara di casa che la Honda sogna da anni.

Sebastian Vettel, Ferrari SF90
Sebastian Vettel, Ferrari
Charles Leclerc, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari SF90
Charles Leclerc, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari SF90
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10
Valtteri Bottas, Mercedes AMG W10
Mercedes AMG F1, dettaglio
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10
Fan fuori dal garage della AMG Mercedes F1
Prova di pit stop della Red Bull Racing
Red Bull Racing RB15, dettaglio del fondo
Dettaglio di una Red Bull Racing RB15
Alex Albon, Red Bull RB15
Red Bull Racing, dettaglio dell'ala anteriore
Max Verstappen, Red Bull Racing RB15 e Christian Horner, Team Principal, Red Bull Racing
Alex Albon, Red Bull RB15
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