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F1 | Famin: "In Alpine nessuno osava, il ricambio tecnico serviva"

Nel 2023, Alpine è scivolato dal quarto al sesto posto in classifica costruttori rispetto alla passata stagione, il peggior risultato per la squadra di Enstone dal 2017. Tuttavia, secondo Bruno Famin i cambiamenti che hanno coinvolto il team nella prima parte di campionato sia a livello dirigenziale che di team hanno permesso di promuovere personale dall'interno e di liberarne il potenziale. Il Team Principal ad interim, infatti, crede che ora la squadra stia osando di più, sia come progettazione in chiave 2024 che come scelte strategiche in pista.

Esteban Ocon, Alpine A523

Tra la lotta per il ruolo di seconda forza e quella tra i team di fondo classifica, sulle quali sono ricadute le maggiori attenzioni, indubbiamente l'Alpine non è riuscita a ritagliarsi uno spazio significativo, con un'altra stagione conclusa nella piena midfield. Troppo lenta per riuscire a confrontarsi con i top ma sufficientemente veloce per evitare le posizioni di rincalzo. 

Il 2023 della squadra francese è stato particolarmente scostante, tra un inizio positivo e un proseguimento di mondiale in cui non sono arrivate le soddisfazioni sperate. Infatti, a inizio campionato in realtà la A523 aveva dato indicazioni positive, tanto che in alcuni appuntamenti si pensava che sarebbe stata in grado di insidiare Ferrari e Mercedes, ma nel resto della stagione ha faticato a reggere il ritmo di sviluppo degli avversari, scivolando indietro sullo schieramento.

Nel corso di questa stagione, Alpine è stata comunque in grado di ottenere due podi nei weekend dei Gran Premi di Monaco e d'Olanda a Zandvoort, a cui si aggiunge il terzo posto ottenuto nella sprint in Belgio. Tuttavia, la squadra francese è scivolata dal quarto al sesto posto nel mondiale costruttori, conquistando inoltre meno punti rispetto allo scorso campionato. A pesare negativamente sono state anche le difficoltà e l'andamento scostante sulle piste ad alta velocità e che richiedono bassa deportanza, soprattutto a Monza, dove sono emersi i difetti del progetto relativi alla Power Unit e alla parte telaistica. Una potenza inferiore agli avversari e un progetto con più drag dei rivali ha spesso spinto il team francese ad utilizzare ali posteriori molto scariche, patendo però dal punto di vista della gestione gomme. 

Nel corso della stagione, per rispondere alla mancanza di potenza, Alpine ha girato con ali molto scariche

Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images

Nel corso della stagione, per rispondere alla mancanza di potenza, Alpine ha girato con ali molto scariche

Per citare un esempio, nelle qualifiche di Abu Dhabi le A523 hanno toccato velocità di punta inferiori a quelle della Red Bull e superiori a quelle della McLaren di soli 4 km/h, nonostante un'ala visibilmente più scarica. Data la coperta corta, questo aspetto ha anche contribuito a rendere più complessa la ricerca della finestra ideale, un altro dei problemi della A523.

"La verità è che non siamo dove volevamo essere, di sicuro. Questo è molto chiaro. Ma credo che con i cambiamenti che abbiamo fatto a metà stagione abbiamo liberato del potenziale del nostro personale, credo che le persone siano molto più libere di proporre cose, di migliorare", ha spiegato Bruno Famin, il quale ha preso il comando della squadra dopo il rimpasto a metà anno. Dopo gli avvicendamenti sul piano dirigenziale, con il dirottamento di Laurent Rossi verso attività esterne, anche il Team Principal Otmar Szafnauer e il veterano direttore sportivo Alan Permane sono stati allontanati a favore della promozione di Famin, precedentemente a capo dell'area Power Unit.

Nel frattempo, sia a Enstone che a Viry sono stati avviati i necessari lavori di ammodernamento della fabbrica, così come quello delle strutture, tanto che è stato acquistato anche un nuovo simulatore per sostituire quello attuale, che ormai ha più di vent'anni. Tuttavia, Famin ha concentrato le sue attenzioni sulle modifiche effettuale a livello di personale e come, dal suo punto di vista, le promozioni interne abbiano portato a un cambio di mentalità, con la speranza che si riproponga quel salto in avanti visto in McLaren. 

Bruno Famin, vicepresidente Alpine Motorsports

Photo by: Alpine

Bruno Famin, vicepresidente Alpine Motorsports

"Credo che questo sia vero soprattutto in pista, dove ho visto subito un cambio di mentalità. Abbiamo promosso, ad esempio, [il team manager] Rob Cherry e [il capo meccanico] Jason Milligan, che stanno facendo un ottimo lavoro nel proporre miglioramenti, nel fare in modo che anche i loro ragazzi propongano cose. Penso che tutto questo potenziale fosse un po' limitato fino alla fine di luglio, e sono molto contento di questo. È vero per il garage, è vero anche gli ingegneri di pista, per il reparto strategico e stiamo osando cose che prima non osavamo", ha spiegato il Team Principal. A livello strategico, indubbiamente Alpine ha messo in piedi una delle strategie più azzeccate della stagione, fermando Pierre Gasly nella finestra temporale perfetta per sfruttare l'arrivo della pioggia e guadagnare un buon numero di posizioni, aspetto che ha poi permesso di centrare il podio.

"Sono molto contento di questa mentalità. Certo, la macchina non è ancora quella che vorremmo. Ma abbiamo ottenuto più punti per gara nella seconda metà della stagione rispetto alla prima, ma dobbiamo continuare a spingere", ha poi aggiunto il Team Principal. Un discorso che effettivamente, a livello puramente statistico, trova conferma nei dati, anche se ci sono delle considerazioni da aggiungere. Nella prima parte di campionato la A523 si è dimostrata più vicina al gruppo di testa, ma i piloti e il team ha faticato nel concretizzare questo potenziale, come accaduto ad esempio in Australia, con l'incidente all'ultima ripartenza che ha messo fuorigioco entrambe le vetture.

Non è la prima volta che una squadra mette in relazione un cambio di personale con l'idea che il personale fosse precedentemente riluttante o timoroso di proporre idee, tema che, al contrario, tante scuderie vincenti hanno elencato come uno dei punti di forza per centrare il successo. "Nessuno osava. Non so perché, non sono uno psicologo, non voglio entrare nei dettagli. Ma quello che è certo ora è che per essere veloci con un tale livello di competizione bisogna sfruttare il potenziale di tutti e allineare i pianeti".

Pierre Gasly, Alpine A523

Photo by: Alpine

Pierre Gasly, Alpine A523

"Poi dobbiamo essere bravi ad estrarre le prestazioni della vettura, dobbiamo essere bravi a sviluppare la macchina, a sviluppare il motore, e anche se non abbiamo la miglior Power Unit, forse non abbiamo la migliore macchina, penso che possiamo allineare i pianeti complessivamente per avere una buona vettura alla fine della storia, per avere buoni risultati".

"Naturalmente non sarà per domani, ma il lavoro da fare ora è quello di allineare il tutto. Certo, c'è il problema del potenziale di miglioramento dei rapporti tra Viry ed Enstone, ma per me è una piccola parte del progetto, del lavoro che dobbiamo fare. Abbiamo molti talenti e dobbiamo aiutarli a portare nuove idee nello sviluppo della vettura, ma anche nel modo in cui lavoriamo. L'idea è quella di sviluppare il potenziale di tutta la squadra, di sviluppare il potenziale della vettura e di ottenere una vettura migliore e risultati migliori".

Per raccontare questo approccio interno, Famin ha citato un esempio avvenuto durante la stagione, ovvero come la squadra ha reagito dopo il disastro di Monza, dove la monoposto ha mostrato un comportamento inferiore alle aspettative. Per quanto l'Alpine fosse consapevole che la A523 avrebbe faticato sul circuito brianzolo, in realtà la performance è stata ancor più deludente del previsto, il che ha spinto il team a cercare di capire cosa fosse andato storto. Seppur su un circuito con delle caratteristiche leggermente differenti, ma che comunque prevedeva lunghi rettilinei, una risposta è arrivata a Las Vegas, dove l'Alpine è riuscita a conquistare un buon risultato. A dire il vero, senza il graining accusato da Pierre Gasly nel secondo stint sarebbe potuto arrivare addirittura qualche punto in più, ma il quarto apposto ottenuto da Esteban Ocon è stato accolto con grande soddisfazione per il suo significato.

Bruno Famin, vicepresidente di Alpine Motorsport

Photo by: Alpine

Bruno Famin, vicepresidente di Alpine Motorsport

"Credo che un esempio molto positivo di cui sono stato molto soddisfatto sia il risultato di Las Vegas. Non per il quarto posto - ok, siamo contenti di essere quinti in qualifica e quarti in gara - ma per il fatto che Monza è stata molto brutta, è stato un risultato molto negativo. Ma ci siamo presi il tempo necessario per analizzare il perché, cosa è successo, dove abbiamo sbagliato e per proporre immediatamente nuove cose, perché Las Vegas era abbastanza simile in alcuni punti".

"A Las Vegas eravamo a rischio se non facevamo le cose per bene. Il team ha reagito immediatamente, ha proposto un'evoluzione aerodinamica, l'ha sviluppata, l'ha prodotta e l'ha montata sulla vettura. Appena in tempo, ma l'abbiamo portata e ha funzionato. Ora abbiamo visto una reazione molto forte e molto positiva, che ha dato i suoi frutti. Al di là del risultato finale è l'atteggiamento che è stato molto buono. È un esempio delle cose che sono già cambiate".

La grande domanda è quanto tempo ci vorrà per cambiare le cose ad Alpine, perché nel corso degli anni in più occasioni si è sentito parlare di progetti a medio termine che sono poi stati dilungati con nuove promesse. A Szafnauer erano state concesse 100 gare da De Meo, ma quel dato è rimasto solo un numero, perché l'ingegnere ha perso l'incarico dopo circa un anno e mezzo dal suo arrivo, complici le pressioni della dirigenza che voleva risultati a breve termine, dato la crescita della Aston Martin e della McLaren. Anche uno dei suoi predecessori, Cyril Abiteboul, aveva promesso crescite importanti, ma mai effettivamente concretizzate. Famin è categorico nel dire che non ha intenzione di dare un numero alle sue ambizioni.

"Non ho idea di quanto tempo ci vorrà e non voglio fissare un obiettivo. L'obiettivo per questo inverno e per il prossimo anno sarà quello di sviluppare quell'atteggiamento, quella mentalità, cambiando la cultura. E continuare a sviluppare lo slancio per creare una squadra migliore, un'azienda migliore e per poter sviluppare una vettura migliore. E poi i risultati arriveranno. Quanto tempo ci vorrà, non ne ho idea".

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