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F1 | Alpine: non solo Ricciardo, piacciono Gasly e Albon ma costano

Da avere due piloti per un sedile, l'Alpine si è ritrovata con un posto vacante accanto ad Ocon. L'australiano sembra la soluzione più ovvia, perché sarà scaricato dalla McLaren per far spazio proprio a Piastri, ma non è un'opzione che entusiasma. Piacciono Albon e Gasly, ma sono freschi di rinnovo con Williams ed AlphaTauri, quindi servirebbe un esborso economico per liberarli.

Pierre Gasly, AlphaTauri

Il mercato piloti per la stagione 2023 si è improvvisamente infiammato la scorsa settimana, con una vicenda che terrà banco ancora per molto tempo. Al momento le parti coinvolte sono piloti, rispettivi manager e uffici legali delle squadre coinvolte, ma non è da escludere un successivo passaggio al Contract Recognition Board di Ginevra (dove sono depositati tutti i contratti dei piloti di Formula 1) o in ultima istanza ai tribunali civili. Sul fronte sportivo ciò che però ora interessa maggiormente è capire quali saranno le scelte di Alpine e McLaren, anche se in realtà nel caso della squadra inglese tutto sembra ben chiaro.

Un pilota, in questo caso Oscar Piastri, non rifiuta un volante in Williams, e successivamente in Alpine, senza avere in mano la certezza di correre per un’altra squadra, ovvero la McLaren. Se così non fosse, la carriera da manager di Mark Webber (che tutela il connazionale dal 2020) terminerebbe sul nascere, e farebbe scuola alla voce ‘come non gestire uno sportivo’. Piastri nel 2023 correrà per la McLaren, e sarà al fianco di Lando Norris.

Il tempo dirà se questa scelta si rivelerà migliore rispetto a quella di esordire in Alpine al fianco di Esteban Ocon, ma l’impressione è che anche la squadra francese non abbia lavorato in modo impeccabile nella gestione di Piastri. Resta il fatto che dopo l’uscita consensuale dal programma junior di Guanyu Zhou dello scorso anno, l’Alpine vede ancora una volta un pilota del suo vivaio lasciare la squadra per esordire in un altro team.

Daniel Ricciardo, McLaren

Daniel Ricciardo, McLaren

Photo by: Carl Bingham / Motorsport Images

La domanda ancora in sospeso è ovviamente quella relativa al nome del pilota che affiancherà Ocon la prossima stagione. L’Alpine è stata presa in contropiede, e le possibilità che potenzialmente le offre il mercato comportano una spesa non indifferente. La prima opzione, che appare anche la più logica, è Daniel Ricciardo, ufficialmente legato alla McLaren da un contratto con scadenza fine 2023 ma di fatto ormai escluso dai piani della team.

La McLaren è tenuta a versare il compenso previsto per la prossima stagione, ma se Ricciardo troverà un’alternativa dovrà negoziare un’uscita. Un passaggio cruciale per capire quale potrà essere la richiesta che Daniel potrebbe avanzare ad un nuovo team, anche se realisticamente la sua posizione e tutt’altro che forte.

Ci sono altre due opzioni, che però prevedono una trattativa con le squadre che hanno sotto contratto i due candidati. Si tratta di Alexander Albon e Pierre Gasly, freschi di rinnovo rispettivamente con Williams e AlphaTauri. Entrambe le squadre non hanno motivo di cedere il pilota di riferimento, se non davanti ad un’offerta di peso che potrebbe aprire altri scenari. Sarà, in ogni caso, una situazione che costerà non poco all’Alpine, e che di certo non farà piacere alla proprietà della squadra, passata nel giro di poche ore dall’avere due piloti per un sedile, ad uno scenario paradossale, ovvero un sedile vacante.

Alex Albon, Williams FW44

Alex Albon, Williams FW44

Photo by: Williams

In questa vicenda è riemersa anche quell’aggressività sul mercato piloti che ha caratterizzato molte vicende del passato. Se Piastri si confermerà all’altezza delle (grandi) aspettative, la McLaren potrà brindare ad un colpo di mercato perfetto, essendosi aggiudicata un giovane di grande caratura a ‘parametro zero’, senza aver speso un solo euro per il suo percorso formativo.

C’è ovviamente anche la visione dell’Alpine, che si ritrova tradita da un giovane che ha sostenuto (come previsto da contratto) per poi vedersi scaricata nel momento in cui avrebbe dovuto raccogliere i frutti. È difficile immaginare oggi come la Casa francese si muoverà in futuro nella gestione del vivaio, visto che alla resa dei conti il programma giovani finora è stato più oggetto di grattacapi che di un reale beneficio per la squadra.

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