
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
AlphaTauri: l'AT02-Honda cambia nell'anteriore
La monoposto di Faenza ha speso i due gettoni di sviluppo nell'anteriore con un naso più profilato (che è stato tenuto nascosto al lancio) e la sospensione anteriore che è stata ridisegnata nei bracci per contribuire a una maggiore efficienza aerodinamica. Il motore Honda è tutto nuovo, mentre il cambio e la sospensione posteriore sono le stesse del 2020.

L’appetito vien mangiando. L’anno scorso l’AlphaTauri ha centrato una vittoria sorprendente con Pierre Gasly nel GP d’Italia, rinverdendo i fasti della Toro Rosso che era riuscita a fare altrettanto nel 2008 con Sebastian Vettel. La squadra di Faenza diretta da Franz Tost guarda al 2021 con fiducia. L’obiettivo è di lottare nel gruppo di centro, cercando di essere protagonista in un ambito nel quale la lotta sarà molto dura, sulla soglia dei centesimi di secondo.
La AT02 è una monoposto sulla quale il direttore tecnico, Jody Eggington, ha fatto delle scelte ben precise, seguendo un filone di ricerca finalizzato a migliorare la parte anteriore di una macchina che avrebbe potuto prendere di più dalla Red Bull RB16, ma ha preferito mantenere una sua identità di marchio, sebbene a tutti gli effetti sia una macchina che gode di molte sinergie con Red Bull Technology.

AlphaTauri AT02
Photo by: AlphaTauri
Le regole della FIA avrebbero permesso all’AlphaTauri di adeguare la AT02 con la trasmissione e la sospensione posteriore della macchina 2020 di Adrian Newey. Situazione che sfrutterà l'Aston Martin per adeguare la monoposto di Sebastian Vettel alla Mercedes W11.
Jody Eggington, invece, non si è lasciato prendere dall’entusiasmo e ha fatto delle valutazioni lucide, confermando il retrotreno della AT01. L’introduzione del budget cap fa scattare dei limiti di spesa e il team romagnolo ha preferito investire le risorse in una profilatura più estrema della parte anteriore dove conta di trarre maggiori vantaggi.

AlphaTauri AT02
Photo by: AlphaTauri
Il muso sarà più stretto
La monoposto non è facilmente riconoscibile dalla progenitrice perché adotta lo stesso muso della AT01 ma al filming day apparirà quello stretto che consentirà di ridurre la sezione anteriore migliorando l’efficienza aerodinamica. Ci sono ancora i grandi piloni di sostegno dell’ala anteriore caratterizzati dal soffiaggio laterale, visto che i sostegni saranno più piccoli e ravvicinati seguendo un concetto percorso dalla Red Bull l’anno passato.
L’ala anteriore non è ancora quella che vedremo ai test collettivi in programma in Bahrain, ma mantiene la filosofia che avevamo visto nel 2020 con i profili dei flap che scendono molto verso la paratia laterale svergolata.
Sotto al muso si osserva il cape: il mantello è stato rivisto per convogliare i flussi ai nuovi turning vanes e ai barge board che sono di nuovo disegno.

AlphaTauri AT02
Braccio dello sterzo aggiornato
Nell’anteriore si concentra un’altra novità: la sospensione anteriore adotta nuovi bracci in carbonio. Lo schema push rod ovviamente non è cambiato, ma l’AlphaTauri ha deciso di mantenere il multilink superiore che in realtà è la somma di due bracci che non convergono nello stesso attacco al porta mozzo, riprendendo un’idea che si è vista con successo sulla RB15.
Sembra che i bracci siano più inclinati rispetto allo scorso anno con attacchi al telaio più alti.
Il braccio dello sterzo è più integrato a quello della sospensione e assume una funzione aerodinamica grazie al soffiaggio che si può vedere.
Nuove sono anche le brake duct ridisegnate nella presa d’aria che divide i flussi per il raffreddamento di dischi e pinze e per incentivare il flusso d’aria che gli aerodinamici vogliono far soffiare in prossimità del mozzo.

AlphaTauri AT02
Photo by: AlphaTauri
Barge board di nuova concezione
La barge board è di nuova concezione: rimane il doppio boomerang tipico del 2020, ma è cambiato l’elemento che fa da coperchio. Ed è interessante notare che all’esterno va ad ancorarsi con il primo stadio del deviatore di flusso laterale. Sulla AT01 il “candelabro” era composto da tre parti, mentre adesso c’è una griglia orizzontale che collega i due elementi laterali.
Sulla AlphaTauri vediamo un qualcosa che si è già osservato anche sulla McLaren MCL35 nei primi giri a Silverstone del filming day, segno che si tratta di uno sviluppo nel quale tutti avranno trovato delle possibilità di migliorare le prestazioni.
L’elemento verticale del deviatore di flusso non diventa una struttura a ponte come sulla AT01, ma si ferma prima di arrivare al profilo più alto dell’ala centrale. A metà altezza del barge board si è vista la presenza di un vistoso deviatore di flusso che deve spingere i flussi verso il basso.
Va detto che le bocche dei radiatori hanno mantenuto la caratteristica di pescare l’aria per il raffreddamento della power unit Honda in parte sotto questo profilo e in parte sopra (mantenendo un’idea che era stata introdotta dalla Ferrari sulla SF70H).

AlphaTauri AT02
Photo by: AlphaTauri
Le pance per creare l'effetto Coanda?
Come ha ammesso il capo della Honda, Toyoharu Tanabe, i tecnici giapponesi hanno introdotto la power unit che avrebbe dovuto debuttare nel 2022: si tratta di un’unità più potente (e a Faenza sperano anche affidabile…) che ha una caratteristica peculiare: la dislocazione degli accessori è stata curata in modo maniacale, per cui il packaging favorisce delle pance sinuose e una fluidodinamica delle fiancate più efficiente per l’estrazione dell’aria calda dai radiatori. Non solo ma dietro ai radiatori i pontoni scendono verso il fondo ricordando quelli della Racing Point RP20: con i vincoli sul fondo c'è la sensazione che si ripropongano linee dei fianchi dell'era degli scarichi soffiati per lo sfruttamento dell'effetto Coanda che potrebbe tornare di... moda.
Il fondo ha due archetti di violino
La cellula di sicurezza del telaio è quella omologata, così come la scatola della trasmissione e la sospensione posteriore che non è stata aggiornata. La novità, quindi, è data dal fondo tagliato e senza slot che mette in evidenza due lunghio archetti in carbonio nel bordo d’uscita subito dietro i deviatori di flusso e in prossimità della zona a Coca Cola. Si osserva una svasatura del marciapiede anche prima del taglio in diagonale.
Il disegno dell’airscope non è cambiato così come la suddivisione delle specifiche prese d’aria che alimentano, oltre al V6 Turbo anche i radiatori montati sopra al motore endotermico. Il cofano motore mantiene una piccola deriva verticale, mentre l’ala posteriore è retta da due piloni a forma di collo di cigno. Questa soluzione l’anno scorso era stata alternata al mono-pilone.
E' rimasto il mini flap che veste lo scarico centrale e si ancora ai due piloni.

AlphaTauri AT02
Photo by: AlphaTauri
L’alettone posteriore non presenta particolari novità: le prime modifiche si scopriranno a Imola quando l’AlphaTauri effettuerà il filming day con i due piloti impegnati il 24 febbraio all’Enzo e Dino Ferrari, nel mezzo di tre giorni di test, gli altri due condotti con la STR14. I
l diffusore posteriore presenta le paratie verticali rialzate di 50 mm secondo i nuovi vincoli normativi, mentre nell'immagine sopra si osservano gli scarichi della wastegate che passano sotto il triangolo superiore della sospensione seguendo i principi della Red Bull sviluppati con Honda.
Chinchero racconta Vergne - Stelle di altri mondi
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